Quale forma ha l’acqua? In verità l’acqua prende la forma che le viene data, perché si sostiene che non ne abbia davvero una tutta sua. Proprio come un liquido, incapace di acquisire una sola forma, il tennis di Jannik Sinner fluisce, si adegua a ogni foggia o situazione. Scorre inesorabile ignorando gli ostacoli e procede […]
TENNIS – MADRID – Di ROSSANA CAPOBIANCO – Andy Murray torna sulla terra battuta dopo un anno; l’ultima partita l’aveva giocata a Roma lo scorso anno, ritirandosi contro Granollers. Batte Almagro 6-1 1-6 6-4, rischiando un po’ e giocando a fasi alterne, mai davvero propositivo. A fine match, una dedica alla Baltacha.
Chissà come deve essersi sentito, Andy, in una settimana particolarmente dolorosa per lui a causa della morte della sua conterranea e collega britannica Elena Baltacha, a soli 30 anni, a tornare sulla terra dopo quasi 365 giorni. L’ultima volta fu il ritiro a Roma dopo un tie-break vinto contro Granollers. La schiena lì diede il suo ultimo allarme: Murray aspettò Wimbledon e poco altro, poi andò sotto i ferri in autunno.
La ruggine di quei bisturi e della disabitudine alla superficie, gli scricchiolii della fiducia di una stagione fin qui difficile, tra recuperi di forma e divorzi eccellenti, si sono visti stasera. Non all’inizio, quando Almagro non beccava il campo.
Parte concentrato lo scozzese, serve bene e fa le cose semplici, mentre lo spagnolo sbaglia l’impossibile: 6-1 facile per Murray che manco gli pare vero, visto l’avversario. Ed è qui che, come spesso gli capita, perde di vista la partita, il campo, tutto quanto: Almagro ed il suo ciuffo adolescenziale non se lo fanno dir due volte. Lo spagnolo inizia a tirare tutto e, complice il gioco corto e mai propositivo dello scozzese, prende fiducia, giocando praticamente da fermo: dritto, rovescio, va tutto sulle righe, mentre Andy se la ride con il ghigno sarcastico che solo lui sa produrre.
Il terzo è un set vero e Almagro è quello che cerca di fare la partita; a servire per primo è però Murray che approfitta della tensione al momento buono del suo avversario e della sempiterna incostanza di un giocatore esplosivo ma difficilmente affidabile.
Supera quindi il primo difficile ostacolo, Andy, e si lascia alle spalle un esordio difficile, scrivendo sulla telecamera “Bally”, accompagnato da un cuore e uno sguardo commosso. Questa vittoria è anche per lei.