Babolat e il Tennis 2.0 “In pochi anni tutte le racchette saranno connesse”

Da Stoccarda Angelica Fratini – “Buongiorno sono Eric Babolat, la persona che fa le racchette per Nadal». A Stoccarda il signor Babolat in persona ha voluto presentare la prima racchetta al mondo a tecnologia 2.0.

 E potrebbe anche diventare lo Steve Jobs del tennis, colui che è riuscito dopo 10 anni di studio e ricerche a dare la possibilita al tennis , forse lo  sport più radicalmente aggrappato alla tradizione, di fare un salto nel futuro.Il primo gennaio 2014 ITF ha aggiunto una nuova regola nel regolamento del tenni, la numero 31. Viene consentito l’uso di tecnologia per l’analisi delle prestazioni dei giocatori durante le competizioni sia a livello regionale, nazionale e internazionale.

Fino ad ora l’innovazione tecnologica si era concentrata su materiali e dimensioni dei telai e delle corde. Babolat fa un passo oltre. Una racchetta, la Babolat Play Pure Drive, con sensori posizionati nel manico che permettono di registrare informazioni su come colpisci la palla: potenza, precisione, intensità di ogni colpo, numero di colpi giocati (dritto, rovescio, servizio, smash), rotazioni, tempo di gioco totale ed effettivo, durata, consistenza e energia impiegati negli scambi.  Un software con cui ricevere le informazioni per rendersi conto del proprio gioco e migliorare, mettendo a confronto i risultati e le prestazioni degli allenamenti e delle partite. Le informazioni vengono poi scaricate su uno smartphone attraverso bluetooth o cavetto usb e visualizzate sulla app gratuita Babolat Play.

In più, oltre alla parte agonistica, c’è la parte social: una comunità di altri tennisti-virtuali in qualsiasi parte del mondo, con cui verificare i progressi e anche poter gareggiare nel raggiungere vari livelli, tutto condiviso su una piattaforma globale. E questo include anche verificare quanto il proprio gioco sia lontano da quelli di Rafa Nadal, Tsonga o Li Na, Radwanska, Errani, tanto per fare qualche nome.

Sprezzante del pericolo di fare figuracce ho accettato l’invito a provarla direttamente in campo. Maglietta scarpe palline e si inizia. Quando la prendi in mano non noti nessuna differenza dalle ‘normali’ racchette. Stesso peso, dimensioni, bilanciamento. Ci si rimane quasi male. Poi inizi a giocare e dimentichi completamente che hai in mano la prima racchetta a tecnologia connessa.  La tua unica preoccupazione è rimandare la palla oltre la rete. Sorprendo me stessa e non faccio figuracce. Ma la sorpresa maggiore è quando, dopo aver connesso racchetta e Iphone, in pochi secondi vengono scaricati i dati e una mi vengono mostrate una serie di statistiche con le differenze fra me e le top player. Mi viene subito voglia di riprendere la racchetta in mano e provare a migliorare i miei risultati al grido di Li Na scansati, Errani fammi posto! 

 La Babolat Play Pure Drive costerà 399 euro (non economicissima) e verrà messa in vendita in tutta Europa il 15 maggio. Potrebbe essere il giorno in cui il tennis cambiò. 

 

 

 

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