di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
TENNIS – Di Diego Barbiani
MONTE CARLO. L’amaro in bocca è tanto, perché Fabio Fognini ha gettato al vento una grande occasione per approdare nuovamente nei quarti di finale nel Master 1000 monegasco uscendo sconfitto da Jo Wilfried Tsonga per 5-7 6-3 6-0 in poco meno di due ore di gioco.
Al prossimo turno il francese troverà Roger Federer o Lukas Rosol.
Dopo quanto fatto vedere per un set e mezzo era davvero impronosticabile attendersi un finale così. Il ligure stava disputando una delle più belle partite sul rosso della sua stagione, contro un francese che, al contrario, perdeva costantemente lucidità nelle scelte e nella seconda frazione è stato sul punto di crollare in plurime occasioni.
Sul 4-3 per il n.12 del mondo, però, è accaduto l’episodio che ha svoltato la partita. Un Fognini pressoché perfetto alla battuta, dopo essere salito 30-0, ha ceduto tre punti con grande rapidità e sul 30-40 doveva fronteggiare la prima palla break dell’intero parziale. Una prima di servizio ha pizzicato la riga ma l’arbitro l’ha giudicata fuori. Lo stesso Tsonga, che comunque era sulla traiettoria, ha corretto la chiamata ma alla ripresa del gioco un suo dritto lungolinea ha fulminato l’azzurro prendendosi il vantaggio.
Da quel momento è iniziata una nuova partita. Anzi, non c’è neppure stato tempo perché in una questione di secondi il francese aveva tre set point a disposizione e con la prima opportunità riequilibrava la situazione. Per Fognini era notte fonda. Il diverbio intrapreso con il giudice di sedia proseguiva. E’ stato chiesto l’intervento anche del supervisor, che pazientemente si è seduto sulla panchina dell’italiano ascoltando le sue parole e cercando di fargli ritornare la calma. Invece nel primo turno di battuta del terzo set un nuovo break a zero ha chiuso definitivamente i giochi.
Saranno diciassette i punti di fila totalizzati dal transalpino, che ha interrotto la sua striscia iniziata in quel famoso ottavo game solo sul 2-0 0-15 nel terzo set. Non ha comunque avuto troppi problemi nel concludere velocemente la pratica.
Tanti passi indietro per Fognini, che eppure aveva disputato un eccellente primo set. Dopo essere stato indietro di un break ha estratto tantissimi colpi intelligenti ed iper-efficaci. Copriva il campo alla perfezione, si muoveva con una rapidità ed una leggerezza ed il suo avversario era in costante difficolta: per fare il punto doveva mirare costantemente alle righe, o lavorarlo con pazienza ai fianchi. Il gioco aggressivo di Tsonga però lo costringeva a scegliere la prima opzione, con un elevato rischio di sbagliare.
Come un gatto Fabio arrivava su ogni pallina, dando il meglio di sé soprattutto sotto rete con alcune soluzioni da applausi. Tutto era perfetto, nulla che facesse presagire ad una conclusione così nera. L’uscita dal campo sotto i fischi del pubblico del centrale sono solo l’ultimo tassello di una giornata potenzialmente trionfale ma che si è rivoltata come un calzino. La domanda adesso è quante altre volte ancora Fognini dovrà mostrare il suo lato oscuro per capire che con questo atteggiamento il primo a rimetterci è proprio lui.