Di Giancarlo Di Leva

Marzo è un mese “pesante”. Si giocano i primi due Master 1000 della stagione che distribuiranno 6488 punti ciascuno (compreso le qualificazioni).

I risultati dei primi 2 mesi della stagione hanno mosso le acque: gli esiti finali non appaiono così scontati come nelle ultime stagioni in cui abbiamo assistito al dominio assoluto dei mitici Fab Four (26 vittorie negli ultimi 27  Master 1000 disputati) in quanto il salto di qualità di alcuni tennisti a partire da Wawrinka, lasciano sperare che altri colpi di scena possano verificarsi a beneficio dello spettacolo e dell’interesse intorno al nostro sport.

Siamo quest’anno alla 25° edizione dei Master 1000. La prima risale al 1990. Da allora Il primo vincitore a Indian Wells fu Stefan Edberg che superò in finale Andrè Agassi (6/4 5/7 7/6 7/6) e che quest’anno è presente al torneo come coach di Roger Federer.

Curiosità di quest’anno: nello stesso ruolo di coach ci sono anche altri 3 vincitori del passato: Boris Becker (vincitore nel 1987 e 1988), Ivan Lijbicic(2010) e Michael Chang (1992, 1996, 1997) che affiancano rispettivamente Diokovic, Raonic e Nishikori. 

A Indian Wells dal 1990 hanno alzato il trofeo 13 giocatori. L’ultimo, lo scorso anno  fu Rafa Nadal al suo 3° successo dopo quelli del 2007 e del 2009. Fu un successo da molti inattesi giacchè il maiorchino, rientrato nel circuito da meno di un mese dopo la lunga assenza per problemi al ginocchio, e a distanza di un anno dalla sua ultima apparizione sul cemento (Miami 2012), riuscì a spuntarla in finale su Del Potro per 4/6 6/3 6/4, favorito anche dalla stanchezza dell’argentino che nei quarti e in semifinale aveva sostenuto due dispendiose battaglie con Murray (6/7 6/3 6/1) e con Djokovic (4/6 6/4 6/4) durate complessivamente 5h e 23m.

Federerdetiene il primato di vittorie : 4 di cui 3 consecutive (dal 2004 al 2006) in altrettanti finali disputate. Alle sue spalle Nadal e Michael Chang con 3 successi.

Il torneo è stato vinto 9 volte dalla tds n.1 (l’ultima nel 2009 con Nadal).

I giocatori con più bassa classifica a spuntarla sono stati il croato Ljubicic (tds n.20) nel 2010 e lo spagnolo Correja (non compreso nel seeding) nel 2000. Entrambi occupavano alla vigilia del torneo la 26° posizione del ranking.

Il finalista con più bassa classifica fu invece l’americano Fish (n.98) nel 2008 in occasione del primo dei 2 successi di Djokovic.

Nota: il giocatore con più bassa classifica ad aver vinto un Master 1000 è stato lo spagnolo Carretaro (n.143) che nel 1996,  partendo dalle qualificazioni, sconvolgendo i pronostici,vinse ad Amburgo battendo in finale il connazionale Correja (2/6 6/4 6/4 6/4) dopo aver battuto in semifinale un irriconoscibile Kafelnikov ,allora n.6 del mondo. Rimase quello l’unico acuto nella carriera del gioc
atore spagnolo che non approdò mai più in una finale ATP.

Il miglior risultato di un giocatore proveniente dalle qualificazioni è rappresentato dalle semifinali raggiunte dagli americani Woodruff (1999) e Spadea (2003).

Nadal e Djokovic ,laddove dovessero arrivare entrambi all’ultimo atto,si incontrerebbero per la 3° volta in finale dopo quella del 2007 vinta da Nadal (6/2 7/5) e quella del 2011 vinta dal serbo (4/6 6/3 6/2).

Il cemento americano di Indian Wells non ha mai registrato exploit degli di nota da parte dei nostri giocatori. Il miglior risultato è rappresentato dal 3° turno raggiunto da Furlan nel 1996 e da Seppi lo scorso anno (con un bye al 1° turno).

Dal 1990 il bilancio azzurro è di 22 vittorie e 58 sconfitte con una performance del 27,5%, la peggiore degli azzurri nei tornei Master 1000.

Seppi è anche il giocatore con il maggior numero di partite giocate complessivamente nei Master 1000: 114 (bilancio di 50W e 64 L).

Lo scorso anno nel main draw trovarono posto 3 azzurri :Seppi giunto al 3° turno (sconfitto da Gulbis 5/7 6/3 6/4),Fognini stoppato dal n.1 Djokovic al 2° turno dopo aver giocato il più bel set sul “duro” della sua carriera (il secondo) per poi cedere nettamente al terzo (6/0 5/7 6/2 il punteggio finale) e Lorenzi uscito per mano di Simon dopo essere stato avanti 5-1 al terzo set (6/3 3/6 7/5).