di SALVATORE SODANO Queste grandi competizioni internazionali a squadre al femminile, la prima fondata nel 1923 come “Wightman Cup”, equivalente della “Coppa Davis”, con nuovi format e denominazioni, si disputano da oltre un secolo. La prima, che prendeva la denominazione dal nome della grande signora del tennis americano Hazel Wightman, fu disputata sin dal 1923 […]
TENNIS – MIAMI – Di ANDREA SCODEGGIO – Roger Federer sul velluto. Il pronostico pendeva naturalmente a suo favore, ma nessuno immaginava una prova di forza così straripante. Lo svizzero ha la meglio su un impotente Richard Gasquet e vola ai quarti del Master 1000 di Miami, dove affronterà il giapponese Nishikori. Lo svizzero si è imposto con il punteggio di 6-1, 6-2 in appena cinquanta minuti di gioco, a testimonianza di quanta la superiorità sia stata pressoché elevata, a tratti sconcertante.
La sfida di oggi doveva promettere spettacolo e da sempre è considerato uno degli incroci più affascinanti, nonostante i precedenti raccontino un’altra storia. Due talenti e due esteti del tennis, tra i pochi conservatori del rovescio ad una mano, ma che purtroppo nella loro carriera hanno vissuto percorsi completamente opposti e lo testimonia anche l’incontro di oggi. Roger alla soglia dei 33 anni, si permette di giocherellare, quasi schernire, il più giovane francese, eterna promessa mai mantenuta. E dire che la scorsa estate Gasquet aveva dato segnali di risveglio, ma ad oggi si sono completamente dissolti.
Sembra passata un’eternità dal loro ultimo confronto, ed invece è stato agli ATP Final’s di Londra. Federer si avviava a chiudere la stagione ritrovandosi leggermente, mentre Gasquet arrivò nervoso e scosso dalla scelta del suo coach di interrompere il rapporto professionale, nonostante il buon finale di stagione. Ne venne fuori un match orribile, foriero di errori, ma i due erano parsi molto più vicini di quanto non lo siano mai stati. Ad oggi le distanze sono tornate incolmabili: Federer ha ritrovato lo smalto, Gasquet ha perso brillantezza e la sicurezza. Il risultato si è rivelato ancora più denigrante di quanto non ci si aspettasse.
Nel primo set la differenza viene subito scavata fra i due, ed è un solco profondo. Lo svizzero è ingiocabile, come nei precedenti turni, e ciò spiazza il francese, che si vede costretto a velocizzare la giocata e sbagliare facilmente. Tenuta la battuta nel primo game del set, poi sarà solo Roger show. In 23 minuti scarsi, vince il set per 6-1, con Gasquet che non sfrutta l’unica chance concessagli nel quarto gioco (una possibilità di contro break immediato per il francese) e chiude nel peggiore dei modi: il doppio fallo.
Il secondo non racconta una storia diversa, seppure l’inizio pareva aver quantomeno livellato leggermente la contesa. In realtà è solo un fuoco di paglia ed il racconto di questa partita si può già terminare qui. Qualcuno urla dalle tribune al francese: “Start playin” ma è tutto inutile. L’aggressività di Roger, svilisce ogni velleità di Richard e di conseguenza gli errori aumentano. Il match si chiude sul 6-2, con una stupenda smorzata di Federer e con qualche fischio all’indirizzo del francese, per la non partita disputata.
Una sfida all’apparenza affascinante, chiusasi ancor prima che qualcuno potesse sedere al proprio posto per gustarsela. A volte l’attesa sa essere più eccitante dell’evento stesso.