Quale forma ha l’acqua? In verità l’acqua prende la forma che le viene data, perché si sostiene che non ne abbia davvero una tutta sua. Proprio come un liquido, incapace di acquisire una sola forma, il tennis di Jannik Sinner fluisce, si adegua a ogni foggia o situazione. Scorre inesorabile ignorando gli ostacoli e procede […]
Di Diego Barbiani
ROTTERDAM. Colpi di scena importanti nei quarti di finale dell’Atp500 di Rotterdam. Prima Ernests Gulbis elimina con una grande prestazione Juan Martin Del Potro, n.1 del tabellone, poi Marin Cilic lo emula sconfiggendo con il medesimo punteggio la testa di serie n.2 Andy Murray. 6-3 6-4 il punteggio di entrambe le sfide, con i due protagonisti a sorpresa (o quasi) che domani affronteranno, in semifinale, il primo Tomas Berdych ed il secondo il vincente dell’ultima sfida tra il padrone di casa Igor Sijsling ed il tedesco Philippe Kohlschreiber.
Per il lettone non si può parlare di sorpresa. Uno con un talento sconfinato come il suo dovrebbe essere a lottare giorno dopo giorno contro i più forti al mondo, ma i ben noti alti e bassi all’interno della stessa partita continuano a relegarlo fuori dai primi 20 ed ha approcciato a questo evento senza la testa di serie. Eppure prima di oggi aveva fatto male ad un altro giocatore molto interessante come Grigor Dimitrov, recente quartofinalista agli Australian Open. Oggi per il n.24 Atp (destinato comunque a guadagnare posizioni) è stata una prova quasi perfetta, dove solo nell’ultimo turno di battuta è arrivato a concedere una palla break. Però è stata una prestazione da apprezzare sotto molti punti di vista, in particolare con il rovescio ed il servizio che gli ha fruttato dodici aces ed oltre l’80% di punti con la prima palla. Alla risposta invece ha approfittato spesso della seconda di servizio del suo avversario per colpire profondissimo ed evitare di andare subito in difficoltà. Alla fine la tattica si è rivelata vincente e tra lui e la finale è rimasto solo Berdych, che ha sconfitto 6-7(9) 6-3 6-4 Jerzy Janowicz.
Cilic invece è tornato a battere Andy Murray, evento che non si verificava dagli ottavi di finale dello US Open 2009. Per il croato è la seconda grande vittoria di fila dopo quella negli ottavi contro Tsonga, ma in generale dimostra come dal rientro dopo la poco chiara vicenda di doping la sua voglia di risalire la classifica sia elevata. Per lo scozzese invece continua lo stato di forma non eccezionale. Se con la prima questa sera raccoglieva l’85% dei punti lo stesso non si può dire della seconda dove si calava fino al 50% (meglio comunque del suo avversario). La differenza, comunque, si è avuta su pochissimi punti ed ad avere la meglio è stato il n.37 del mondo che approda al penultimo atto del torneo.