di SALVATORE SODANO Queste grandi competizioni internazionali a squadre al femminile, la prima fondata nel 1923 come “Wightman Cup”, equivalente della “Coppa Davis”, con nuovi format e denominazioni, si disputano da oltre un secolo. La prima, che prendeva la denominazione dal nome della grande signora del tennis americano Hazel Wightman, fu disputata sin dal 1923 […]
Dall’inviata a Melbourne ROSSANA CAPOBIANCO – Belinda Bencic perde in due set contro Li Na (0-6 6-7) e paga un inizio difficile: quello mostrato in campo però lascia ben sperare, gli svizzeri possono avere trovato, dopo Martina Hingis, un’altra giocatrice dal futuro luminoso.
Non ha nemmeno 17 anni, la svizzerotta che pare essere precoce. Sedici anni e oggi ha debuttato sulla Rod Laver Arena, contro Li Na, che qui a Melbourne si trova sempre a suo agio. L’inizio è fulminante e spaventoso per la povera Belinda, la cinese non regala niente e costruisce geometrie che non ti danno tempo di pensare chi sei, cosa ci fai lì e perché. E infatti la Bencic paga questo inizio di stordimento, sette giochi a zero e un po’ di paura di non riuscire a farne nemmeno uno.
All’improvviso qualcosa si scuote: come la maggior parte degli juniores rischia tutto e troppo presto. Ma Belinda tira forte e tira sulle righe. CI prova, quantomeno. Il servizio è il classico servizio WTA, lento, macchinoso: sicuramente migliorabili, vista la tecnica e la statura dell’elvetica. Li Na inizia a sbagliare di più e la Bencic a crederci.
Da migliorare immediatamente la mobilità, apparsa approssimativa e ancora molto al di sotto di quella delle medio-alte giocatrici sul circuito femminile. La Bencic però appare più matura della sua età e probabilmente non frequenterà ancora a lungo il circuito juniores: già quest’anno giocherà la Federation Cup. Molta pressione su di lei, come fu per Federer al suo tempo, che potrebbe ritardare o compromettere la sua esplosione.
Le spalle di Belinda però sono larghe, il sorriso è sempre pronto, chi la conosce parla di un’attitudine al professionismo adeguata e già ben sviluppata. Sarà interessante capire a quale coach si affiderà, se Paganini potrà essere il suo preparatore, come succede per Wawrinka e Federer, e quanto tutto questo potrà essere metabolizzato in tempi brevi.
Oggi la Bencic ha imparato una lezione in più. Del resto aveva espresso il desiderio di voler giocare su un grande campo per riuscire a provare quelle sensazioni, ed è stata accontentata. Per i prossimi due anni godrà di un sostegno finanziario da parte dello Swiss Tennis.
Il secondo turno di uno Slam è una partenza mica male, ma la strada è ancora in salita. Belinda, di origine slovacca come la Hingis ma nata e cresciuta a Flawil, nel cantone svizzero di St. Gallen, è fin troppo consapevole per fermarsi a metà strada.