Quale forma ha l’acqua? In verità l’acqua prende la forma che le viene data, perché si sostiene che non ne abbia davvero una tutta sua. Proprio come un liquido, incapace di acquisire una sola forma, il tennis di Jannik Sinner fluisce, si adegua a ogni foggia o situazione. Scorre inesorabile ignorando gli ostacoli e procede […]
17 Gen 2014 11:33 - Australian Open
Australian Open: un grande Fognini agli ottavi!
di Rossana Capobianco
Dall’inviata a Melbourne ROSSANA CAPOBIANCO – Fabio Fognini vince 7-5 6-4 6-4 contro Sam Querrey e si qualifica per gli ottavi di finale, probabilmente contro Novak Djokovic domenica sulla Rod Laver Arena. Bella soddisfazione malgrado i guai fisici.
Fabio Fognini non è il giocatore che vince tornei di fila come in estate o che batte e batterà i più forti, i top ten, che starà sempre sul pezzo, sulla partita, che non mostrerà il lato più “cazzeggione” di sé. E’ però diventato un giocatore che, specie nei tornei importanti, anche non al meglio -perché Fabio è arrivato a Melbourne non in perfette condizioni fisiche- non perde più le partite che può e deve vincere.
Questa contro Sam Querrey lo vedeva favorito, sebbene lo stesso Fognini, in conferenza stampa due giorni fa, aveva confessato essere “un bel cane…”: un giocatore difficile da incontrare e uno che non regala niente.
Parte male l’azzurro, parte distratto e commette diversi errori, sebbene le percentuali di Querrey al servizio siano tutt’altro che impressionanti: Fabio però sembra avere la testa un po’ per aria, non trovare la giusta distanza dalla palla, volersi adattare alle condizioni diverse di una serata che inizia (finalmente) a essere fresca. Inizia a rodarsi, lo fa appena in tempo: sotto cinque a due nel primo set vincerà 5 giochi di fila, iniziando a spostare lo statunitense e a disegnare bene il campo. 7-5 proprio prima di uno scroscio che interrompe i giochi per almeno quaranta minuti.
Il tempo strambo di Melbourne vittima di inferni roventi e temperature che cambiano alla velocità della luce non distraggono però un Fognini a questo punto conscio della concretissima possibilità di portarsi a casa una partita contro un avversario che, per quanto impegno ci metta, appare sempre più modesto con i minuti che passano. Aspetta il momento opportuno, affonda. Come i tennisti sgamati, quelli ormai esperienti, come chi ha trovato un automatismo che non vuole sapere di perdere.
Il secondo e terzo set sono in pratica una formalità di questo tipo: agli ottavi ci sarà con ogni probabilità Djokovic, per un ottavo proibitivo ma sulla Rod Laver Arena, con le luci dei riflettorie nella seconda settimana di uno Slam. Sembrava essersi aperto male il 2014 di “Fogna”, che rimane però il miglior giocatore italiano e che ci conviene conservare, anche con le bizze, a lungo.