Australian Open: Nadal vince lottando, ma quanti rimpianti Dimitrov!

dall’inviata a Melbourne, ROSSANA CAPOBIANCO

AUSTRALIAN OPEN – Rafael Nadal batte Grigor Dimitrov 3-6 7-6 7-6 6-2 e avanza in semifinale agli Australian open: tanti rimpianti per il bulgaro che spreca momenti importanti, su tutti un set point facile sul dritto durante il tie-break del terzo set. Exploit rimandato? Strada verso la vittoria ora in discesa per Rafa.

Ci sono partite che un predestinato come Grigor Dimitrov deve vincere. Le deve vincere anche contro i favori del pronostico, perché hanno un significato quasi epocale. Questo quarto di finale giocato sulla Rod Laver Arena contro Rafa Nadal era una partita da vincere, per il bulgaro.

 Le qualità agonistiche da vincente dello spagnolo non sono in discussione e a lui va il merito di tutto questo, base imprescindibile dei suoi trionfi, della sua carriera, oltre alla voglia continua di miglioramento; oggi il Nadal sceso in campo non era però certo il migliore mai visto, anzi. Era un Nadal falloso, poco propositivo, spesso in balia dell’avversario. Sì, è capitato molte volte e non dovremmo più stupirci, si è campioni per questo. Ma Dimitrov, dopo aver vinto il primo set grazie ad un servizio perfetto e anche una sapienza tattica acquisita col tempo e diversi coach (ultimo in ordine cronologico Roger Rasheed) ha commesso fondamentalmente due errori, probabilmente due casuali: regalare un doppio fallo all’inizio del tie-break nel secondo set e fallire un set point con un dritto facile fuori di poco. Il tennis vive di questi punti e questi punti li fanno i campioni.

Non lo è ancora Dimitrov, che nonostante sia arrivato per la prima volta ai quarti di finale in un torneo dello Slam e aver fatto vedere i sorci verdi al numero uno del mondo, ha fallito nei momenti importanti. Forse, anzi, sicuramente, non troppo tranquillo in quei momenti, temendo la difesa estenuante dell’avversario e mancando di freddezza.

Il match si è giocato soprattutto su quel secondo set point; Nadal spesso assistito dal trainer a causa delle “stigmate” (vesiche per i meno romantici) sul palmo della mano sinistra, che usa solo per giocare a tennis e far venire il mal di testa a chi sta dall’altra parte della rete. Vien da pensare che un Del Potro in discreta forma oggi avrebbe probabilmente vinto, ma Del Potro non c’è ed è uscito meritatamente dal torneo per mano di Batista Agut al secondo turno qui a Melbourne.

Partita tecnicamente non eccelsa, spesso giocata con traiettorie alte anche dal bulgaro che è stato però certamente il più aggressivo dei due, ma che non ci ha risparmiato emozioni, sebbene poi il quarto set sia scivolato facile tra le mani di Nadal, com’era ampiamente prevedibile.

Forse Dimitrov arriverà a giocare bene e freddamente quei punti importanti, ma per ora è soltanto quell’occasione mancata, quel rompere gli indugi verso la vera esplosione, rimandata ancora una volta.

Nadal avanza fino alla semifinale e affronterà uno tra Murray e Federer, verso una corsa per la vittoria di quel quattordicesimo titolo dello Slam che a questo punto appare in discesa.

 

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