Australian Open: Li Na vs Dominika Cibulkova, ovvero Davide contro Golia

Di Diego Barbiani

MELBOURNE. Li Na contro Dominika Cibulkova è la finale del torneo femminile dell’Australian Open 2014. Per la cinese si tratta della terza apparizione all’ultimo atto nelle ultime quattro edizioni, per la slovacca invece si tratta di una prima volta in assoluto.

Finale sorprendente, al termine di un torneo rocambolesco: la stessa Li Na ha rischiato di uscire al terzo turno, quando Lucie Safarova ha avuto match point sul 6-1 6-5. La n.4 del mondo è stata salvata un rovescio lungolinea della ceca che è uscito per una questione di centimetri. Cibulkova invece ha raccolto vittorie sorprendenti contro avversarie di grande spessore come Simona Halep ma soprattutto Agnieszka Radwanska e Maria Sharapova.

I precedenti dicono 4-0 per Li, che ha perso un solo set nel 2010. La partita si presenta subito come il più classico dei “Davide contro Golia”, anche vista l’altezza della slovacca che a malapena arriva ad 1,60 metri.

L’allenatore di Li Na Carlos Rodríguez, storico coach di Justin Henin, si è pronunciato sul tabellone che ha dovuto affrontare la propria assistita per giungere all’ultimo atto: «E’ stato molto complicato, soprattutto stressante. I primi due turni contro due ragazzine di sedici anni nascondevano molti più problemi di quanto si potesse prevedere perché lei non conosceva nessuna delle due, ma tutti ne parlano molto bene. Emotivamente poteva anche prendere sotto gamba i due match ed avere problemi inaspettati». Ha poi aggiunto: «Dopo quelle due vittorie poi è arrivata la partita difficilissima contro Safarova. E’ stata molto difficile gestire la tensione, lei giocava benissimo e per poco non ci mandava a casa. Per fortuna passato quel pericolo Na ha trovato il suo miglior tennis contro Makarova, Pennetta e Bouchard».

La finale contro Dominika Cibulkova, n.20 del seeding, a detta di Rodríguez presenta molte più difficoltà di quello che sembra: «Per la prima volta dopo quattro finali Slam, Li è la favorita. E’ la n.4 del tabellone, la testa di serie più alta tra le due rimaste. Sarà un aspetto nuovo, da non sottovalutare. Non bisogna neppure sottovalutare l’avversaria. Per quanto si dica prima del match, una volta che si è in campo tutto si riduce ad un 50-50».

L’avversaria di domani, Cibulkova, ha detto: «L’altezza non conta, si può anche essere alti ma non essere molto bravi. Devi desiderare al 100% quello che desideri, dopodiché tutto sarà più semplice. Non c’è nulla di più importante». Lei, oltre ad essere tra le più basse del circuito, è anche una delle più grintose. Con questo torneo ha raggiunto almeno i quarti di finale in tutti i quattro tornei dello Slam, però non è mai entrata in top-10. Anche in caso di successo nella finale, rimarrebbe con soli 4 punti di distacco da Simona Halep, nuova numero 10. Questo perché fino ad oggi non ha ancora trovato una continuità di risultati da farle fare l’ulteriore passo. Ha dichiarato che nella off-season ha lavorato molto su questo aspetto, per il momento i risultati le stanno dando ragione.

«Sarà la partita più importante della mia vita» ha detto, «Ma io voglio andare in campo libera, priva di pressioni. Sono in una finale di un torneo dello Slam, non c’è nulla di più bello. Voglio entrare in campo e godermi ogni singolo momento»

Ha dichiarato anche di aver trovato grande inspirazione nella vittoria di Marion Bartoli, sua grande amica, a Wimbledon.«So quanto ha lavorato per raggiungere quell’obiettivo. Quando ha vinto, ho capito che con la dedizione e la passione tutto può essere possibile».

 

Dalla stessa categoria