di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
22 Dic 2013 06:00 - ATP
OkTennis Awards (p.1): Nadal e Serena Williams i migliori, Federer rimandato
di Redazione
La redazione di OkTennis si è riunita in gran segreto per decretare i vincitori della prima edizione degli “OkTennis Awards”. Sono tantissime le categorie tirate in ballo, dal miglior giocatore al più deludente, dal match più emozionante a quello più noioso fino al momento più shockantedi tutto il 2013. Ci saranno due parti, con le prime dieci categorie riportate qui sotto che comprendono esclusivamente quelle riservate ai giocatori. Le restanti nove invece riguardano partite e tornei.
Non c’erano nominations, ognuno ha espresso liberamente il proprio parere ed è uscito fuori che i vincitori della prima edizione degli “OkTennis Awards” sono (rullo di tamburi):
– Categoria n.1, MIGLIOR TENNISTA MASCHILE: RAFAEL NADAL
Con un voto quasi unanime lo spagnolo si è aggiudicato il simbolico riconoscimento. Grandissima stagione quella del maiorchino che dopo il torneo di Vina del Mar dove si è arreso in finale ad Horacio Zeballos sono arrivati sei titoli consecutivi. Poi il grande trionfo a Parigi dove ha piegato un mai domo Novak Djokovic in un’autentica maratona in semifinale su cui, non ci stancheremo mai di dirlo, pesa e non poco il clamoroso errore del serbo sulla palla per il possibile 5-3 al quinto. Ma la straordinaria cavalcata dello spagnolo non ha portato frutti solo sulla terra rossa, bensì anche sul cemento nord-americano a coronamento di un 2013 per lui speciale che lo ha visto riappropriarsi del trono di n.1 del mondo dopo oltre due anni.
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Categoria n.2, MIGLIOR TENNISTA FEMMINILE: SERENA WILLIAMS
Verrebbe da chiedere: chi sennò? La statunitense ha dato mazzate a tutte le colleghe per lunghissimi tratti della stagione, cedendo in finale solo alla sua vera avversaria: Victoria Azarenka. Come ciligiene sulla torta della n.1 del mondo ci sono la vittoria al Roland Garros agguantata ben undici anni dopo la prima (ed ultima) volta ed il quarto trionfo al Master di fine anno. Per trovare qualche ago nel pagliaio ci sono da annotare le due sconfitte dolorose negli Slam: all’Australian Open si è fatta sorprendere dalla giovane connazionale Sloane Stephens (una tra le giovani più promettenti in assoluto) e da qualche problema di troppo alla caviglia; a Wimbledon, nell’edizione, quella femminile, più pazza degli ultimi anni, è stata la futura finalista Sabine Lisicki ad estrometterla dal torneo giocando una partita incredibile e finendo per vincere 6-4 al terzo dopo essere stata sotto 0-3 nel parziale decisivo.
– Categoria n.3, SORPRESA MASCHILE: STANISLAS WAWRINKA
E’ svizzero, ma è quello che non ti aspetti. Stanislas Wawrinka si è regalato (e ci ha regalato) un 2013 spettacolare. E chi se lo aspettava? A Marzo ha compiuto 28 anni e per questo, forse, nessuno davvero poteva credere di rivederlo in top-10, addirittura in pianta stabile. Eppure dopo un Australian Open brillante dove fece vedere i sorci verdi a Novak Djokovic, in quella che è stata l’unica vera grande sofferenza del serbo in Australia negli ultimi anni (oltre alla finale del 2012), ha saputo dare una continuità ai suoi risultati che era sconosciuta a chiunque. Dopo i quarti al Roland Garros è mancato un po’ nella breve fetta di stagione sull’erba ma ha ripagato con gli interessi l’attesa cogliendo una meravigliosa semifinale a New York, dove fece sudare ancora tantissimo Djokovic e fece versare lacrime amare a Murray, il campione uscente. Non sazio, si è regalato un Master di fine anno dove ancora una volta ha ricoperto il ruolo della sorpresa raggiungendo la semifinale. Ora però viene il difficile, ora deve confermarsi.
– Categoria n.4, SORPRESA FEMMINILE: SIMONA HALEP
La rumena, che dal torneo di Roma ha sorpreso il mondo infilando una serie di risultati molto buoni e concludendo la stagione un gradino oltre le top-10 (ah, con i suoi sei titoli ottenuti è dietro solo a Serena Williams). Quello che però forse sorprende maggiormente è che sia riuscita a trionfare su tutte le superfici. Normiberga (terra), S’Hertogenbosch (erba), Bucharest (terra), New Haven (cemento), Mosca (cemento), Sofia (cemento). Un rendimento di assoluto valore, che la candida di diritto ad un potenziale pericolo anche per appuntamenti di più alto spessore per i (molto) prossimi anni a venire.
– Categoria n.5, MIGLIOR GIOVANE (MASCHILE): JIRI VESELY
Su di lui in Repubblica Ceca stanno puntando forte, fortissimo. Un po’ per la carenza di giocatori ai vertici (tolto Tomas Berdych e l’eterno Radek Stepanek) ed un po’ perché questo ragazzo ci sa fare, eccome. E’ stato in ballottaggio fino alla fine con Nick Kyrgios, australiano classe 1995, anche di lui già di buonissimo livello. Alla fine però ha prevalso il ceco, che in una sola stagione ha messo il turbo vincendo tre tornei di livello Futures ed altrettanti di livello Challenger, oltre a due finale sempre nei Challenger. In più nel primo turno del Roland Garros contro il tedesco Philipp Kohlschreiber giocò per tre set un livello di tennis davvero elevato: gioco d’attacco, dritto e rovescio sempre alla ricerca della profondità. Mancino, non disdegna neppure giocate di tocco che ancora non sono nel suo repertorio. L’età però è dalla sua e con il tempo potrebbe diventare sempre più pericoloso.
– Categoria n.6, MIGLIOR GIOVANE (FEMMINILE): EUGENIE BOUCHARD
Il trionfo a Wimbledon 2012, nel tabellone junior, fu solo l’antipasto. Dopo i primi mesi del 2013 passati senza grandi acuti, ecco arrivare a Charleston il primo risultato di livello con i quarti di finale, fermata solo da Jelena Jankovic. Per la canadese da lì in avanti sarà un susseguirsi di costanza con piazzamenti importanti come le semifinali di Strasburgo e del Québec, il terzo turno di Wimbledon, i quarti di finale a Tokyo (dove battè Stephens e Jankovic prima di arrendersi dopo oltre 3h a Venus Williams) ed addirittura la finale di Osaka, dove solo Samantha Sotsur, con qualche affanno, riuscì a fermarla. Il premio di “Newcomer of the year” è simbolo di una stagione vissuta da protagonista tra le “novelline” ed il best ranking di n.32 con cui ha chiuso il 2013 dovrebbe anche permetterle di essere testa di serie all’Australian Open, torneo dove lo scorso anno non passò le qualificazioni. Fa parte di quel gruppo di giovanissime che sembrano pronte a spiccare il volo verso posizioni più nobili. Chissà cosa potrà riservarle il nuovo anno…
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Categoria n.7, DELUSIONE MASCHILE: ROGER FEDERER
Per parlare male di Roger Federer, alle volte, conviene pensarci su almeno cinque o sei volte. Eppure è innegabile che lo svizzero non abbia reso quanto fosse nelle sue potenzialità. Anzi. Tra Indian Wells e Madrid non è riuscito ad allenarsi. O almeno, non come voleva. In quelle sette settimane la sua schiena era ferma, compromettendogli così tutti i mesi a seguire fino a dopo l’Open degli Stati Uniti. In mezzo ci sono state tante sconfitte brutte, alcune bruttissime come quella contro Tommy Robredo a New York ed il ranking e la fiducia erano veramente basse. Ad un certo punto era quasi in dubbio la partecipazione al Master finale, però prima il forfait di Andy Murray poi il bel torneo di Basilea sono stati ottimi antidoti. Ma quello visto per i primi nove mesi dell’anno è stato un Federer per gran parte deludente. Chissà che il 2014 non possa dargli qualche soddisfazione in più. Intanto le candeline spente sono diventare trentadue.
– Categoria n.8, DELUSIONE FEMMINILE: PETRA KVITOVA
E’ stata forse la scelta più in bilico, tra quelle sui giocatori/giocatrici. Lei ed Agnieszka Radwanska si sono contese fino all’ultimo questo poco invidiabile titolo. Alla polacca si riportava alla mente la mancata vittoria a Wimbledon quando il tabellone si era liberato delle sue maggiori contendenti (Williams, Azarenka, Sharapova). Alla ceca invece bisognerebbe chiedere come mai con un tennis così potenzialmente devastante incappi spesso in giornate negative. Ha trionfato in stagione in oltre trenta partite che si sono protratte fino al terzo set (record) che è anche simbolo della sua fragilità emotiva, quella cioè di non saper chiudere prima partite che invece non avrebbero ragione di prolungarsi oltre. Negli Slam è stato un fallimento dietro l’altro, con solo il quarto di finale raggiunto a Wimbledon a farle da salvagente (eppure poteva quasi azzardare ad ambire al successo finale, vista la carenza di giocatrici di valore). Verso fine stagione è arrivato qualche segnale di ripresa, anche se rischia di perdersi tra gli alti e bassi della sua altalenante carriera.
– Categoria n.9, MIGLIOR GIOVANE ITALAINO: GIANLUIGI QUINZI
Il trionfo di Wimbledon è il fiore all’occhiello di una stagione vissuta alla grande. In Italia sono tutti impazienti di conoscere i numeri ed i colpi del giovane diciassettenne di Porto San Giorgio, che sta macinando risultati su risultati e che si è portato a margine dei primi 300 del mondo (al momento è n.328 ma è stato anche n.307) grazie ad una semfinale ottenuta a Gayalquivil, in Messico, fermato solo dall’esperto Leonardo Mayer in tre set e dove ha anche ottenuto la prima vittoria contro un top-200 (Gastao Elias, n.126) con un netto 6-2 6-0. In molti vedono in lui un futuro top-10, in tanti tengono le dita incrociate sperando che non si inceppi nulla. Tutti, o quasi, sperano che tutta questa attesa, tutta questa pressione, non possano in qualche modo soffocarlo. I prossimi anni saranno cruciali.
– Categoria n.10, MIGLIOR GIOVANE ITALIANA: CAMILA GIORGI
L’italo-argentina ha tutte le carte per far bene, ma spesso spara tutti i colpi prendendosi grandissimi rischi. Sta però capendo questo suo difetto e perlomeno al servizio, vero suo punto debole complice anche il problema avuto alla spalla destra ad inizio anno e con il quale ogni tanto ha ancora a che fare, i doppi falli diminuiscono progressivamente. Ha anche un buon gioco di volo e grazie allo strepitoso US Open è rientrata tra le prime 100. E’ la più attesa della truppa azzurra nel 2014 e si spera che finalmente riesca a tramutare in oro tutte queste belle parole.