di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
David Nalbandian ha annunciato il suo addio al tennis in una conferenza stampa a Buenos Aires. L’annuncio è stato fatto nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a La Rural,in Argentina, in un clima decisamente triste, visto il rammarico espresso dal giocatore.
Ad obbligarlo ad appendere la racchetta al chiodo sono stati i problemi alla spalla non pienamente recuperati, i quali ovviamente non gli permettono di continuare a giocare a livello professionistico nel circuito Atp.
Nalbandian ha inoltre affermato che il suo ultimo match sarà quello già programmato con Rafael Nadal in Argentina il prossimo 23 novembre, salvo poi riuscire ad organizzare qualcosa con Novak Djokovic, con cui si è messo già in contatto.
Sgomento e incredulità hanno scosso il web in seguito alla comunicazione effettuata dal giocatore argentino, anche se viste le recenti difficoltà l’annuncio del ritiro sembrava sempre più prossimo. Il tennis saluta un giocatore che a modo suo ha marcato la storia di questo sport, un tennista il cui più grande rammarico sarà sicuramente quella Coppa Davis sempre agognata e mai conquistata.
“Le immagini che mi fanno sgorgare le lacrime dagli occhi – ha ammesso Nalba –sono quelle della Coppa Davis. L’affetto della gente, l’atmosfera che si vive, non succede in nessun’altra competizione. A volte fa male, ma Dio ha voluto così”.
Dotato di un rovescio bimane spettacolare, la cui esecuzione è ritenuta da molti esperti tra le migliori, Nalbandian è uno dei pochi tennisti al mondo ad aver raggiunto almeno la semifinale in tutti e quattro i tornei del Grande Slam, nonché la vittoria della Master Cup 2005. In totale, ha disputato 22 finali a livello ATP, con 11 vittorie.
Nalbadian è noto per il suo carattere ribelle e difficilmente in grado di sostenere i rigorosi ritmi di allenamento ai quali sono sottoposti i colleghi tennisti di livello, e per la vita caratterizzata talvolta dagli eccessi, che, insieme ai frequenti infortuni, ne hanno reso la carriera molto irregolare. Nonostante ciò è definito da molti tennisti uno dei più grandi degli anni 2000, nonché il più grande rivale, insieme a Marat Safin, di un Roger Federer quando era nel periodo d’oro, il quale ne temeva l’incontro nei tornei del Grande Slam.