Quale forma ha l’acqua? In verità l’acqua prende la forma che le viene data, perché si sostiene che non ne abbia davvero una tutta sua. Proprio come un liquido, incapace di acquisire una sola forma, il tennis di Jannik Sinner fluisce, si adegua a ogni foggia o situazione. Scorre inesorabile ignorando gli ostacoli e procede […]
C’è chi subito ha pensato male, vedendo la notizia di Nadal che si ritirava da Basilea. Le malelingue immediatamente hanno cominciato a ricordare tutte le volte in cui lo spagnolo ha beccato sonore asfaltate per poi ritirarsi al torneo successivo in preda a lancinanti dolori a articolazioni ignote del corpo o stanchezze improvvise di un fisico che fino al giorno prima sembrava arrivato da Cybertron.
Eppure non ci si poteva aspettare che il torero di Manacor non subisse le scorie di una parte centrale di stagione giocata a 3000 giri, tanti quanti il suo toppone, e che finisse la stagione imbattuto e vincente in ogni torneo al quale si era iscritto, circoletto estivo dell’oratorio baleare incluso.
La stanchezza sembra essere arrivata inesorabile, a quanto ha dichiarato Rafa nel tirarsi fuori dal torneo di casa Federer, non senza far mangiare il cappello a quel Brennwald che aveva venduto anche tutti gli album Panini completi dei Mondiali per averlo accanto a Federer, reo di non averlo considerato manco di striscio negli ultimi mesi.
Lo spagnolo si è detto esausto dopo una stagione estiva giocata vincendo anche il torneo di Subbuteo di Busto Arsizio, eccezione londinese a parte.
Eppure con tutte quelle dichiarazioni amorose nei confronti dell’eterno rivale decaduto fatte nei giorni precedenti al ritiro svizzero – “sono sicuro che Federer farà di tutto per esserci”, per dirne una – non è che Rafaelito abbia pensato, vista anche la voglia di trovare un minimo di riposo in previsione delle finali ATP, di fare un piccolo favore all’amico di tante battaglie? E lasciamo qualcosa pure a lui, povera stella, no? In fondo, con tutti i passaggi aerei che gli ha dato e le volte in cui gli ha eliminato Nole in semifinale in tornei che poi ha vinto, un minimo glielo doveva… Senza contare che, sebbene in questo stato di forma “sfinito” – a quanto dice lui, e la stanchezza o i problemi di Rafa vanno sempre presi con le molle – andare a rompere le uova (o la pizza) nel paniere di casa sua a Roger poteva essere un dispiacere troppo grande da dare allo svizzerotto.
Al di là degli scherzi, viene da pensare che Federer abbia nel torneo di casa finalmente la possibilità non solo di tornare alla vittoria e di cominciare a dare un minimo di senso a questa stagione da incubo, ma anche di strappare punti preziosi per agganciare quel Master di fine anno, ultimo possibile obbiettivo del 2013, che ormai centra da 10 anni e che a lui è sempre piaciuto tanto.
Non trovarsi nel mezzo del tabellone un Nadal contro il quale perde due match su tre quando sta bene, figurarsi quando è in piena crisi di fiducia come negli ultimi tempi, non può che essere un fattore molto comodo per Roger, che almeno dovrà guardarsi meno da un tabellone che poteva essere psicologicamente complicato fin dall’inizio.
Certo, viste le ultime sconfitte rimediate dallo svizzero, prima di pensare a essere battuti da un eventuale Nadal ce ne corre e i pericoli potrebbero arrivare ben prima di allora, ma almeno non doverci pensare affatto rende tutto più facile; sebbene restino avversari di tutto rispetto in tabellone, specialmente visti gli ultimi precedenti contro i top ten e il relativo orrendo computo dei testa a testa di questa annata da passare ai posteri nel cestino della raccolta differenziata.
In ogni caso, Rafa si è fatto da parte, lasciando libero il ruolo di favorito almeno per una volta in un torneo, cosa rara negli ultimi mesi. Lo spagnolo se ne starà a ricaricare le batterie di Energon, in attesa di capire se vorrà partecipare a Bercy oppure no, torneo che non ha mai vinto. Federer cercherà di prendere punti preziosi, e chissà che a Parigi non arrivi un altro piccolo favorino…