Quale forma ha l’acqua? In verità l’acqua prende la forma che le viene data, perché si sostiene che non ne abbia davvero una tutta sua. Proprio come un liquido, incapace di acquisire una sola forma, il tennis di Jannik Sinner fluisce, si adegua a ogni foggia o situazione. Scorre inesorabile ignorando gli ostacoli e procede […]
Dalla nostra inviata a Parigi, Valentina Clemente
Nicolas Mahut batte Alexandr Dolgopolov e intravede il ritorno nella top 50, un traguardo che coronerebbe un’annata strepitosa per il tennista francese, contando che prima del titolo di s-Hertogenbosch viaggiava intorno alla 240esima posizione mondiale.
A dividerlo da questo successo c’è il connazionale Gilles Simon , con cui si è recentemente confrontato nella semifinale di Metz: «Per ora guardo solo al prossimo match, ma è chiaro che se lo vincerò sarò molto vicino alla Top 50. Però sinceramente preferisco arrivare al terzo turno qui ed essere 52esimo mondiale. Con Gilles ci siamo già incontrati meno di un mese fa a Metz, un match che ho perso in due set e in cui ho sprecato non poche occasioni. Alcune cose hanno funzionato, altre meno, e nel prossimo match cercherò di non ripetere gli stessi errori».
Bercy per i tennisti francesi ha sempre un appeal speciale, un particolare che regala ai vari protagonisti una determinazione in più, nonostante la stanchezza che non manca mai alla fine dell’anno: «La stagione è lunga e difficile, ma forse è più facile per un francese arrivare fresco a Bercy. Mi metto al posto di uno straniero e sicuramente andare a giocare sul Campo 1 non è emozionante, c’è differenza tra il Centrale e il Campo 1, non bisogna nasconderlo. Io comunque mi sento bene, anche perché ho iniziato la stagione più tardi degli altri e questo in qualche modo è un vantaggio. Inoltre visto che non ho alcun problema dal punto di vista fisico, potrei tranquillamente continuare. Ma negli spogliatoi si sente che è l’ultimo torneo dell’anno… tutti parlano di vacanze».
«Per me questo torneo rappresenta comunque un’opportunità – ha proseguito Mahut – anche perché i risultati di quest’anno sono andati al di là delle mie aspettative. Cercherò di dare il massimo questa settimana, anche perché quando ci sono situazioni come questa in ballo, credo di esser capace di realizzare belle prestazioni».
Sul ‘coachsharing ‘ che lo vedrà protagonista insieme a Jo-Wilfried Tsonga il tennista francese ha poi affermato: «Jo è venuto a parlarmi di quest’idea in occasione del torneo di Metz, per capire se ero d’accordo oppure no, ed ho apprezzato il suo modo d’approcciare la questione. Penso che possa essere un cambiamento positivo anche per me, una sorta di locomotiva, non capita tutti i giorni d’avere la possibilità di allenarsi con il numero 1 francese».
E sulla possibilità di giocare anche il doppio insieme Mahut ha chiarito: «E’ chiaro che ognuno farà la sua programmazione, senza dimenticare il fatto che per il momento il mio partner di doppio resta Mika (Llodra). E’ chiaro che se saremo sullo stesso torneo ( e in questo potrà senza dubbio contare anche la classifica nel bene e nel male), magari a volte giocheremo insieme. Ma vedremo questo con il tempo e ci adatteremo. In Australia sicuro sarò con Mika, poi dovremmo andare insieme a Rotterdam dove lui potrà giocare le qualificazioni. Certo ci saranno dei momenti più facili ed altri più difficili, ma come detto ci adatteremo».