di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
CINCINNATI. Rafael Nadal conferma la sua legge spietata anche nella notte del miglior Federer visto probabilmente fin qui da inizio stagione. Per lo spagnolo, ora assoluto favorito al titolo finale, una vittoria che è giunta grazie soprattutto alla tenacia ed alla capacità di rimanere agganciato al punteggio quando lo svizzero sembrava in grado di ingranare addirittura la marcia per la vittoria. Domani affronterà Berdych, che oggi ha sorpreso Murray con una prestazione di assoluto spessore.
E’ mancato invece tanto così a Roger, che per quasi due set ha cullato la speranza di rigenerarsi in una ventosa serata di metà Agosto. Stava tenendo il campo in maniera eccellente, non si tirava mai indietro quando c’era da attaccare ed i suoi colpi, al contrario delle ultime loro sfide, facevano realmente male.
Ripensare ad Indian Wells o Roma era forse la cosa più logica, per trovare un punto di riferimento per il ventunesimo confronto tra i due. I nove giochi vinti dallo svizzero negli ultimi due precedenti facevano pendere la bilancia quasi interamente dalla parte spagnola, tralasciando il già pesante 20-10 negli scontri diretti. Eppure in campo si è presentato un Federer cattivo e determinato. Forse è stato lo spavento di ieri contro Tommy Haas a scuoterlo a tal punto.
Per tutto il primo set Roger soffre pochissimo, concede qualcosa solo nel primo game ma per il resto è un susseguirsi di servizi vincenti e grandi colpi da fondocampo. Nadal attendeva, forse sorpreso anche lui dall’atteggiamento del suo avversario, e rimaneva agganciato nel punteggio nonostante qualche piccolo campanello d’allarme. Il vero allarme rosso si è acceso quando sul 5-5 un game da 30-0 si è riaperto grazie allo svizzero, bravo ad indovinare qualche pregevole soluzione da fondo campo. Fatto il break con un punto in costante pressione, Federer non ha minimamente tremato, chiudendo il set 7-5 in suo favore.
Il copione del secondo parziale era pressoché invariato, con lo svizzero che pressava Nadal da ogni matto matto del campo. Riusciva a compensare le solite problematiche con il rovescio ed ogni tanto scendeva a rete per spezzare il ritmo e non dare troppi punti di riferimento ad uno spaesato Nadal, che mancava due opportunità consecutive sull’1-2 mentre sul 3-3 è stato sotto 0-30 prima di recuperare lo svantaggio.
Il calo di Federer, prevedibile dopo le tante energie buttate in questi due set, si è verificato nel momento peggiore: il decimo game. Nonostante una palla del 5-5, Nadal ha approfittato di un grossolano errore di dritto per rifarsi sotto ed al secondo set point ha guidato lo scambio fino al termine, concludendo con il suo dritto.
Lo sguardo di Federer si faceva mano a mano sempre più perso e meno convinto. L’inizio del set decisivo è stato cruciale: sette punti a zero per Nadal, che alla terza opportunità ha concretizzato e si è portato sul 2-0. L’incisività dello svizzero era sempre minore, la sua convinzione pure. Nadal, dopo lo sforzo fatto ad inizio parziale, ha controllato la situazione tenendo a bada il rivale, che in quasi 2h15’ di gioco è capitolato per 5-7 6-4 6-3, senza mai avere la minima opportunità per cercare di sferrare il contrattacco.
L’unico top-10 battuto da Federer in stagione rimane quindi Tsonga, nei quarti di Melbourne. Ma mai, durante l’anno, Federer aveva saputo essere così determinato contro i più forti del lotto. Forse la sconfitta odierna gli farà un po’ più male, oltretutto perché dall’altra parte della rete c’era il suo grande rivale che al contrario sta vivendo un periodo estremamente positivo, forse invece saprà trarne i tanti aspetti positivi che si sono visti.