20 anni di successi: il video tributo del mondo del tennis a Rafa Nadal
da Umago,
A Umago l’attesa è spasmodica. Domani, mercoledì 24 luglio, farà il suo esordio nel Vegeta Croatia Open il giocatore più in forma del momento, colui che ha appena vinto due tornei ATP consecutivi (un 250, Stoccarda, e un 500, Amburgo) salendo al 19esimo posto del ranking mondiale (ma vicinissimo ai primi quindici) e al 13esimo della Race (non distante dalla top ten). Insomma, Fabio Fognini.
Il 26enne ligure, numero 3 del seeding, aprirà il programma sul centrale, opposto all’olandese Thiemo de Bakker. L’azzurro partirà ampiamente favorito nei confronti dell’attuale numero 108 ATP, impostosi all’esordio con un doppio 63 sul russo Dmitry Tursunov.
Non ci sono precedenti confronti diretti a cui rifarsi, ma la condizione di Fognini nelle ultime due settimane è apparsa smagliante, e de Bakker non dovrebbe davvero costituire un problema. Certo, sarà interessante verificare in che modo Fabio si approccerà al suo nuovo status di top twenty, considerato anche che le fatiche accumulate potrebbero cominciare a farsi sentire. Ma, si sa, quando c’è l’adrenalina la stanchezza non si sente, e chissà che non possa partire la corsa a un clamoroso tris.
A seguire giocherà il primo favorito del tabellone, Richard Gasquet, al debutto assoluto nel torneo croato. Il francese se la vedrà con il veterano spagnolo Albert Montanes, uno da non sottovalutare mai sulla terra. A questo punto, invece, l’altro azzurro Andreas Seppi, numero 2 del seeding, inizierà il suo cammino soltanto giovedì. Per l’altoatesino ci sarà l’omonimo austriaco Andreas Haider-Maurer, che oggi ha superato per 64 64 il ceco Jiri Vesely. In passato Seppi, come peraltro Fognini, ha raggiunto per due volte le semifinali a Umago, senza mai riuscire a spingersi oltre.
Intanto, oggi, non è andata bene al primo italiano sceso in campo, Paolo Lorenzi. Il 31enne toscano è rimasto praticamente negli spogliatoi, incassando dallo slovacco Martin Klizan, testa di serie numero 6, un perentorio 62 61 in appena cinquantaquattro minuti. Troppo brutto per essere vero, il Lorenzi odierno: lento, falloso, incostante e ben lontano dalla forma che qualche mese fa lo aveva condotto con merito tra i primi cinquanta del mondo.
L’unica nota da segnalare dell’incontro è venuta dagli spalti stracolmi del campo 1, sul quale la sfida era programmata: difficilissimo accedere alle tribune per la tanta gente che vi si assiepava, con tanto di fazioni di tifosi per l’uno e per l’altro contendente (particolarmente rumorosi e appassionati i fan di Klizan, che hanno ricordato un po’ quelli di Janowicz al Foro Italico). Un ottimo segnale per un torneo in costante crescita anche in un periodo di vacche magre come questo.