Quello che partiva come un tie abbastanza segnato eppure divenuto dopo due partite e due set di un equilibrio molto altalenante, ha regalato dei 20 minuti finali di fuoco. Polonia e Norvegia si sono date battaglia fino a un 10-8 al super tiebreak che ha sorriso alla nazionale biancorossa guidata, come sempre ormai, da Iga […]
da Umago, FABRIZIO FIDECARO
Tennis azzurro sugli scudi a Umago, in un caldissimo pomeriggio estivo caratterizzato dalla presenza sugli spalti di tantissimi connazionali. Sia l’ormai inarrestabile Fabio Fognini sia Andreas Seppi sono approdati alle semifinali del Vegeta Croatia Open, ognuno per la terza volta in carriera. Fabio, terzo del seeding, ha battuto lo slovacco Martin Klizan per 64 62, mentre Andreas (n. 2) è passato per il ritiro di Horacio Zeballos sul 6-5 per il bolzanino (e 0-40 sul servizio dell’argentino, dunque tre palle set a disposizione). Prima di quest’anno né l’uno né l’altro nostro rappresentante si è mai spinto oltre, staremo a vedere se sarà la volta buona per interrompere questa sorta di tradizione negativa.
Non si può non partire da Fognini: che si sia messo in testa di andare a caccia del record di vittorie consecutive di Novak Djokovic? D’accordo, è un’iperbole, ma quando si arriva al 12esimo match vinto di fila nell’arco di tre settimane scarse, ogni paragone appare lecito, persino il più esagerato. E poi Fabio, che nei giorni scorsi ha ricevuto molti complimenti proprio da parte di Nole, ha un match rilevante in comune con l’attuale numero uno del mondo. Un match non giocato. Si parla, ovvio, del quarto di finale del Roland Garros 2011, cui il ligure approdò dopo una battaglia epica con Albert Montanes (che qui avrebbe potuto ritrovare in semi, ma il suo avversario sarà invece Gael Monfils, impostosi sullo spagnolo per 62 57 75), conclusa vittoriosamente nonostante un infortunio alla coscia sinistra. Proprio a causa di questo guaio, Fabio fu costretto al forfait per l’incontro più importante della sua carriera.
Quella sfida avrebbe avuto un profondo significato anche per Djokovic, che dall’inizio dell’anno non aveva ancora mai perso e, superando Fognini, avrebbe ottenuto il 42esimo successo di fila da gennaio, battendo il primato di John McEnroe del 1984. Com’è andata poi è storia nota: non potendo conteggiare nel novero la vittoria per rinuncia, il serbo restò a quota 41 (43 conteggiando anche la fine del 2010) e fu sconfitto da uno straordinario Roger Federer in semi. Per restare in tema di iperboli, Fabio è “soltanto” a quota dodici, ma la striscia è ancora aperta: Nole, che ha detto di considerarlo uno fra i top player, starà tremando?
Sulla cronaca dell’incontro odierno non c’è granché da dire: Klizan, numero 6 del seeding e sostenuto anche da un buon numero di tifosi, si è portato inizialmente avanti per 3-1, ma da allora ha raccattato solo tre giochi. Nel secondo set lo slovacco ha anche fatto ricorso alle cure del fisioterapista per un problema al polso sinistro, ma, dopo un effimero recupero da 0-2 a 2 pari, è pressoché scomparso dal campo, per il tripudio degli spettatori italici.
Assai curiosa, per quanto anch’essa meritata, la qualificazione di Seppi per il penultimo atto del torneo. L’altoatesino, secondo favorito del tabellone, ha beneficiato di un bye al primo turno e poi si è aggiudicato due incontri per ritiro. Ieri contro l’austriaco Haider-Maurer ha dominato in lungo e in largo ed era già avanti per 61 4-0, ma oggi l’incontro con l’argentino Horacio Zeballos era partito con maggiori difficoltà.
Il sudamericano ha addirittura mancato due set-point sulla propria battuta sul 5-4, per poi cedere dieci punti di fila e ritirarsi per uno stiramento muscolare intercostale, evitando di fronteggiare la prima delle tre palle set in favore dell’azzurro. Per Andreas semi con lo spagnolo Tommy Robredo (n. 5), che solo a mezzanotte e un quarto ha avuto la meglio per 61 64 sul comunque applauditissimo sloveno Aljaz Bedene, dopo aver già servito per il match sul 5-2.