di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
Forse è davvero un Fabio Fognini nuovo quello che vediamo all’opera da qualche tempo a questa parte. Più solido, concentrato, sul pezzo. Oggi, in verità, nel seguire il suo match d’esordio a Umago, qualche dubbio si era affacciato nelle menti di cronisti e appassionati. In apertura di programma sul campo centrale, opposto all’olandese Thiemo de Bakker, Fabio ha decisamente stentato a ingranare.
In fondo era anche comprensibile: veniva da due titoli in due settimane, i primi della sua carriera, e, senza un attimo di pausa, si ritrovava nuovamente in campo, per una nuova avventura. Un po’ di stanchezza fisica e mentale era da mettere in conto, insomma.
Così, in un battibaleno, de Bakker, attuale numero 108 del ranking mondiale, si è portato avanti per 3-0 e poi 5-1 nel primo set. Fino a quel momento Fognini non aveva ancora tenuto un singolo turno di battuta, visto che l’unico game da lui ottenuto era stato un break. Il settimo gioco è stato probabilmente la chiave di volta dell’intero match: il ligure non ha concesso palle set, ma è riuscito finalmente a conservare il proprio servizio faticosamente, ai vantaggi. Pian piano gli automatismi hanno ripreso a funzionare, e tutto ha ricominciato a girare nel verso giusto.
L’olandese, padrone del campo per una buona mezz’ora, ha smarrito gradualmente la fiducia, cedendo il pieno controllo della sfida all’azzurro. Fognini è risalito in modo imperioso, mettendo a segno una serie di nove giochi consecutivi: si è aggiudicato la frazione d’avvio per 75, senza mai dover annullare palle set al rivale (la situazione più pericolosa, sul 5-4 30-0, sbrogliata brillantemente), e si è involato sul 3-0 nella seconda. A quel punto il match era pressoché finito: è stato sufficiente tenere il servizio fino al 75 63 conclusivo, scaturito dopo un’ora e ventidue minuti.
Insomma, per tornare al discorso dell’inizio, forse quello giunto all’undicesimo successo consecutivo è davvero un Fabio nuovo. In altri tempi e in altri luoghi difficilmente lo avremmo visto operare una rimonta del genere con tale sicurezza, pur di fronte a un avversario di minor caratura. Magari si sarebbe innervosito, vedendo che le cose non giravano come lui voleva, e avrebbe finito per consegnarsi al rivale di giornata. Oggi non è andata in questo modo, anzi. Fognini ha saputo reagire e ottenere una vittoria che ha un sapore particolare, quello della maturità.
E ora sarà il momento di un nuovo quarto di finale ATP, un livello cui ormai l’azzurro sta facendo una gradevole abitudine. Avversario sarà lo slovacco Martin Klizan, che, dopo aver eliminato ieri agevolemente Paolo Lorenzi, ha superato l’argentino Leonardo Mayer al termine di una dura battaglia sportiva, terminata con lo score di 36 61 76(3). Gli head to head sono in parità, con l’affermazione di Klizan nel match clou di San Pietroburgo 2012 bilanciata da quella, più recente, di Fognini sull’erba di Eastbourne. Fabio avrà un giovedì di riposo che gli servirà per ricaricare le batterie e approcciarsi al meglio a una sfida che non si presenta semplice.