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Uno spettro si aggira per i campi da tennis, quello di Alexander Zverev, numero 4 ATP, 27 anni compiuti ad aprile, per la seconda volta finalista di uno slam. Il silenzio che avvolge la terribile vicenda è sconcertante, ma non sorprendente. Tutti i canali ufficiali del torneo non hanno speso una riga per ricordare che uno degli esponenti di spicco del tennis mondiale ha trovato un accordo extragiudiziale per non rispondere del caso di aggressione domestica, dopo che era stato multato e che era iniziato un processo che lui stesso aveva voluto. Zverev ha chiuso il processo pagando, dopo che i suoi avvocati avevano scelto come strategia quella di screditare la ex compagna, mamma della figlia di Zverev. Zverev, senza essere denunciato, è stato accusato anche da un’altra ragazza, Olya Sharypova, di aver tenuto comportamenti violenti nei suoi confronti. Un noto collaboratore del New York Times, Ben Rothenberg, che ha intervistato Sharypova ricostruendo l’accaduto, ha ripetutamente affermato che Zverev andrebbe fermato dall’ATP. L’articolo di Rothenberg è stato rimosso dalle autorità tedesche e quindi non è più consultabile.
In Italia ci si è limitati in modo più o meno asettico a riportare le accuse e a dare notizia delle date del processo. Alcuni hanno tradotto o riportato l’inchiesta di Rothenberg, altri non hanno dato nemmeno la notizia dell’accordo raggiunto venerdì scorso, il giorno delle semifinali. Le eccezioni sono quelle del nostro Luigi Ansaloni sulla Gazzetta https://www.gazzetta.it/Tennis/ATP/07-06-2024/zverev-processo-per-violenze-il-tedesco-trova-un-accordo-con-l-ex.shtml , Daniele Vallotto su Tennispotting https://www.tennispotting.it/2024/06/zverev-processo-violenza-domestica/ e di Claudio Giuliani nella sua Newsletter “Warning”.
Nella conferenza stampa post semifinale i giornalisti presenti hanno provato a chiedere delucidazioni, ricevendo la risposta piccata e quasi minacciosa di Zverev: “L’accordo significa che sono innocente, se fossi stato colpevole non lo avrebbero consentito. Non voglio più sentire domande su questo argomento. Da nessuno di voi.” Qualcuno dovrebbe almeno ricordargli che le domande da fare non le decide lui.
In contesti differenti sarebbe bastato molto meno per sospendere qualcuno. L’ATP ha fra l’altro nel suo regolamento un articolo che prevede sanzioni fino alla squalifica se i comportamenti tenuti dagli associati procurano danni all’associazione nel suo complesso. Chissà cosa intendono per “danni” se ritiene che Zverev non gliene stia procurando.
In quest’ottica provate a immaginarvi il discorso del vincitore di oggi pomeriggio. Se fosse Zverev, stavolta non protetto dalla sala stampa, potrebbe arrivare qualche mugugno, e lo stesso Alcaraz è chiamato ad un non semplice compito visto che è abitudine lodare l’avversario. Se la caverà con due parole di circostanza, purtroppo la coscienza civile di questi ragazzi tutti casa e tennis non è esattamente quella di molti loro coetanei.
Non c’è dubbio che a questo punto tutti preferirebbero la vittoria dello spagnolo, a prescindere dalle considerazioni squisitamente tecniche. Alcaraz è ormai – con Sinner – l’uomo di punta del tennis contemporaneo, se è a posto fisicamente è in grado di raggiungere livelli di tennis comparabili a quelli dei big three, e gioca un tennis solido e divertente. In più è sempre sorridente e pare divertirsi in campo, pure troppo, visto che tende ancora a distrarsi. I precedenti sono a favore di Zverev, che è avanti 5-4 e 2-1 negli slam e ha vinto il quarto di finale del Roland Garros di due anni fa, quello che finì con la caviglia spezzata in semifinale. Le vittorie di Zverev sono arrivate in partite molto lottate, mentre Alcaraz non ha mai fatto arrivare a 4 game per set Zverev quando ha vinto lui. Non è detto che significhi che se la partita si complichi il favorito diventa Zverev.
Ci sarebbe l’incognita di come Zverev possa concentrarsi sul match, visto tutto quanto premesso. Nei turni precedenti è sembrato di no, ma bisogna sottolineare che gli avversari incontrati erano di tutt’altra consistenza rispetto ad Alcaraz e che nonostante questo il tedesco ha faticato molto, cedendo set, recuperando una partita in cui era sotto di due break al quinto e soffrendo anche quando ha vinto in straight set. Difficile riesca a fare meglio con Alcaraz, quali che siano le sue condizioni. Come si sarà compreso, speriamo che sia così.