Il torneo di Abu Dhabi, ma un po’ tutti quanti, aveva bisogno di una serata così. L’esordio di Ons Jabeur, contro Emma Raducanu, ha raccolto sugli spalti tutta l’attesa e la trepidazione che erano mancati per esempio ieri, nella partita tra Naomi Osaka e Danielle Collins. La sessione serale può aver favorito, ma gli spalti erano quasi pieni per il match della tunisina, naturalmente la più attesa a quelle latitudini.
È stato ancor più speciale perché Jabeur, uscita abbastanza male dall’Australian Open, ha riproposto dopo tanto tempo un’ottima versione di sé. Un 6-4 6-1 che poteva essere ancor più netto visti i vari set point mancati dall’ex numero 2 del mondo sia sul 5-2 sia sul 5-3 nel primo parziale, dominato fino al 5-1 e chiuso solo sul 5-4 con un ottimo turno di battuta. Ha funzionato quasi tutto, per lei, e non era scontato vederla così ispirata e dominante contro un’avversaria che sta dando qualche segnale di ripresa anche nel livello di gioco sebbene ancora perda troppo il filo. Già nel primo game al servizio, Emma è andata comodamente avanti 40-15 prima di spegnersi con quattro errori consecutivi.
Jabeur, partita con questo regalo, non ha mai concesso nulla. Buone traiettorie col servizio, variando spesso tra slice esterni e servizi al centro, ma soprattutto tanta qualità da fondo campo e, forse il punto più importante, tanta libertà di sfogare il proprio estro. Spesso, nei momenti più delicati dove è un po’ presa dalla tensione, gioca smorzate per togliersi dal punto e oggi erano quasi tutte pensate e ben eseguite. Ben 35 i vincenti messi a segno a fine partita, molti di questi accompagnati da una grande esultanza del pubblico. È filato tutto nel migliore dei modi, con anche i bambini in tribuna spesso pizzicati dalle telecamere mentre si divertivano come dei matti.
Ai quarti di finale affronterà Beatriz Haddad Maia, uscita vincitrice oggi dalla sua prima vera maratona dell’anno: 7-6(6) 6-7(1) 6-1 contro Magda Linette, in tre ore e 43 minuti di gioco. Pochi dubbi sul fatto che saprà recuperare, viste tutte le volte lo scorso anno che ha passato il muro delle tre ore in campo. L’ultimo precedente tra Haddad Maia e Jabeur risale allo scorso Roland Garros, in un match che la brasiliana affrontava dopo le quasi quattro ore in ottavi di finale contro Sara Sorribes Tormo, dopo averne già fatte tre al terzo turno contro Ekaterina Alexandrova, e seppe imporsi in rimonta 3-6 7-5 6-1.
Male, molto male la numero 3 del seeding Maria Sakkari, travolta 6-2 6-1 da Sorana Cirstea. A inizio giornata invece Daria Kasatkina aveva battuto 6-3 7-5 Ashlyn Krueger.
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