di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
Dopo le preoccupazioni di ieri le zero palpitazioni di oggi. L’Australian Open si avvicina alla seconda settimana alternando le sue giornate in attesa dei grandi match. Djokovic, che aveva destato qualche preoccupazione nei turni precedenti, è apparso stavolta in discreta forma, anche se Etcheverry è riuscito a strappare almeno un tiebreak. Ma non ci sono stati balbettii da parte del numero 1 del mondo, che da domenica comincerà la scalata verso l’undicesimo titolo affrontando avversari via via sempre più forti. Oggi ha messo a posto il servizio – una sola volta il suo avversario è arrivato a 40 pari, il resto arriverà col tempo, c’è da scommetterci.
Ha invece impressionato Stefanos Tsitsipas che ha improvvisamente trovato una partita perfetta contro Luca van Assche che contro Musetti ci aveva molto impressionato. Il greco è stato impeccabile, giusto un piccolo guaio all’inizio del terzo set, ma ha chiuso cedendo solo sette game al promettente ragazzo francese. Vedremo contro Fritz, che si è sbarazzato con meno problemi del previsto di Marozsan, se è stata vera gloria o se parte del merito della bella prestazione di oggi vada proprio a van Assche.
Piano piano sta prendendo qualche confidenza anche Karen Khachanov, che pur faticando contro Tomas Machac è riuscito a evitare le insidie del quinto set. Non che sembra possa rappresentare chissà quale pericolo per Sinner ma almeno il russo pare aver ritrovato una condizione fisica decente.
L’unica vera emozione è arrivata da Adrian Mannarino, maglietta che usano alcuni per la notte, sudore sotto l’ascella, corsettina da dopo lavoro e un timing sulla palla che a volte incentiva qualche lacrimuccia di commozione. Mannarino ha condotto all’avvilimento il povero Shelton, probabilmente non in perfette condizioni, che difficilmente perderà un’altra partita come questa ma che intanto spiana ulteriormente la strada a Djokovic. Veder giocare Mannarino, andare sotto due set a uno, vincere al quinto, sempre con quei movimenti che ricordano vagamente quelli di Mecir – che però aveva i capelli – è così bello che sapere che andrà ancora in campo domenica salva qualsiasi giornata di brutto tennis.
A parte questo match, giornata tranquilla, come si diceva, come probabilmente sarà quella di domani. Ma da domenica si farà terribilmente sul serio.