[2] I. Swiatek b. L. Samsonova 6-2 6-2
Le lacrime di Iga Swiatek, dopo il match point del suo 6-2 6-2 in finale al WTA 1000 di Pechino contro Liudmila Samsonova, raccontano tanto di quanto questo risultato sia un toccasana importante per lei e quanto sia arrivato probabilmente con una buona dose di sorpresa per le previsioni della vigilia dopo la pessima settimana di Tokyo. Una finale netta, come ci aveva abituato in tante occasioni nel suo scatto mentale che è capace di mettere in mostra per lunga parte della sua giovanissima carriera.
Sono 16 titoli nel circuito maggiore, di cui quattro titoli Slam e sei in eventi ‘1000’. Adesso ne rimangono solo quattro per arrivare ad Agnieszka Radwanska, leader del tennis polacco ormai solo in questo dettaglio. Il rimbalzo di previsioni nell’ultimo periodo per Swiatek è stato quantomai significativo a livello sia personale sia nel messaggio per tutte le altre, a cominciare da Aryna Sabalenka, appena giunta al numero 1 del mondo e che vede subito la principale rivale prendersi il primo titolo “pesante” dopo lo US Open.
La sfida tra le due continua e continuerà, tanto che a oggi è veramente dura stabilire chi tra loro sia la giocatrice dell’anno. C’è una bielorussa costantemente tra semifinale e finale negli Slam, divenuta numero 1 del mondo con merito; c’è una polacca che ha più titoli, più vittorie in stagione, che ha mancato i quarti di finale solo in due occasioni su 16 tornei. Swiatek, più che altro, fa pesare sul suo rendimento l’essere reduce dal 2022 e in ogni caso oggi ha ottenuto un successo pesantissimo. Apparentemente facile, perché molto di quel 6-2 6-2 nasce dai tanti errori dell’avversaria, ma è stata impressionante nella concentrazione messa in ogni turno di battuta sapendo che sul suo servizio bastava un po’ meno spinta, un piazzamento non ideale, e rischiava di ritrovarsi una risposta pesante e profondissima da gestire o una palla direttamente decisiva.
La statistica finale indica addirittura zero errori gratuiti per lei in tutta la partita. Rimane il dubbio, qui, perché sul 6-2 4-1 in suo favore ha cominciato quel game mettendo in rete un rovescio dove lei ha voluto cambiare in lungolinea e non sembrava essere stata portata all’errore, per esempio, dalla profondità dell’avversaria. In ogni caso, è una sbavatura isolata in una prestazione eccellente. Non ha dovuto forse giocare come suo solito, ma era sempre molto lucida di testa e l’aver recuperato dallo 0-30 nel primo turno di battuta della partita le ha dato anche il comando psicologico. Mai costretta ai vantaggi, e dopo quello 0-30 ha avuto solo un 15-30 come massima situazione di svantaggio al servizio recuperato coprendo molto bene il campo e servendo successivamente una prima palla al corpo per andare 40-30 e confermare poi il break ottenuto sul 2-1 nel secondo parziale.
Per Samsonova è stata una finale cominciata abbastanza bene, dove ha cercato di forzare spesso fin dal servizio come annunciato ieri dopo la vittoria contro Elena Rybakina per contrastare l’aggressività di Swiatek in risposta, ma alla lunga la percentuale di prime palle è calata sotto al 50% e sono aumentati gli errori, con il game sul 2-3 nel primo parziale dove ha sprecato malamente la chance di 3-3 giocando una brutta smorzata che non sarebbe nemmeno stata definitiva. Ci si aspettava di più, con il drop che poteva essere un’arma da sfruttare in caso Iga fosse stata chiamata a difese estreme. A fine partita, con l’ultima smorzata mancata sul set point, c’è solo un punto raccolto per lei su quattro tentativi. Da quel game sul 2-3, inoltre, sono sopraggiunti anche i doppi falli: due lì, due sul 2-5 e ancora due sul 2-5 nel secondo set. C’era tensione, patendo soprattutto il muro continuo eretto da Iga che sapeva esaltarsi in risposta facendo cominciare lo scambio e divenendo granitica al servizio. Lei però non appena sopraggiungeva un momento delicato tendeva a sbagliare e innervosirsi.
Per Swiatek questa è la vittoria numero 63 in stagione, se guardiamo solo ai tornei WTA 1000 questa è la cinquantanovesima partita dove porta a casa il primo set e il bilancio è incredibile: 58 vittorie totali, una sola sconfitta. Per ritiro. Nei quarti di finale a Roma contro Rybakina, lo scorso maggio.
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