Muchova da applausi: nuova semifinale Slam, sfiderà Gauff

[10] K. Muchova b. [30] S. Cirstea 6-0 6-3

Forse, e lo diciamo davvero sottovoce, ci siamo. Karolina Muchova non ha mai avuto il rendimento di quest anno, un 2023 già di per sé speciale e pieno di traguardi, ma che attende ancora una ciliegina sulla torta. Di lei si era parlato tanto fin qui del suo talento e della enorme serie di problemi fisici, piccoli o grandi, che ne avevano limitato un percorso cominciato in ogni caso troppo tardi, perché lei si mise in luce per la prima volta allo US Open 2018 quando era ancora fuori dalle prime 200 del mondo e, passando dalle qualificazioni, arrivò al terzo turno superando anche Garbine Muguruza.

La partita di questa sera newyorchese è la migliore per livello di gioco e continuità nelle sue azioni offensive. Un 6-0 6-3 a Sorana Cirstea da giocatrice forte e matura, per un punteggio se vogliamo anche troppo severo nei confronti della rumena che ha dato tutto per togliersi da quello ‘0’ nel primo parziale e nel secondo era avanti di un break prima di gettare la spugna ai continui vincenti che vedeva passarsi da ogni lato. L’unica pecca, se vogliamo, è quella fasciatura importante comparsa al braccio destro nel momento dell’ingresso in campo. Durante l’ora e mezza di gioco, però, non è parsa avere veri problemi nel far correre quel dritto. Solo nei primi minuti faceva un po’ di movimenti come a scuoterlo un po’ tra un punto e l’altro. Paradossalmente, però, i tre game iniziali sono stati quelli che hanno settato la barra del suo rendimento davvero in alto.

In questi giorni il suo coach, Emil Miske, aveva rilasciato un’intervista a Jan Jaroch del sito web ceco isport.blesk.cz dove raccontava che erano anni che non la vedeva così rilassata e convinta del suo potenziale. Lui era nel suo box in quello Slam del 2018, l’ha accompagnata dai 20 ai 23 anni ed è tornato nella scorsa off season al suo fianco, dando completa priorità come allora a lasciar “sfogare” il suo estro e il suo talento, portandola fin dentro la top-10. Stasera, la partita che tanto voleva: sessione serale allo US Open, prime time televisivo (gentilmente concesso dal team di Coco Gauff che ha fortemente richiesto lo slot del mezzogiorno per la sua sfida contro Aljona Ostapenko) e una prova da applausi.

6-0 in 44 minuti, tanto per cominciare. Un set diviso in tre tronconi dove ne è sempre uscita rafforzata. I primi 12 minuti sono stati un assolo assoluto. Il dritto era già pronto a far male, attaccando molto bene il lungolinea dopo aver vinto il braccio di ferro sulla diagonale. A un certo punto Cirstea aveva pure attaccato in quella direzione, si è trovata ancora a tre quarti campo quando la ceca aveva “sparato” il suo colpo vincente lasciandola di sasso, come impietrita era alla prima smorzata (sempre di dritto in lungolinea) sul 2-0 e 0-15. Poi è arrivato il game sul 3-0, vero spartiacque del set: Muchova, che faceva segnare il primo vero gratuito del match sul 15-0, tentennava un po’ e andava sotto 15-40. Recuperava bene, ma non concretizzava la chance di 4-0 per una bella risposta della rumena e da lì partiva una serie enorme di occasioni: Sorana ha avuto ben sette ulteriori palle break, quasi tutte annullate con vincenti (in un paio soltanto può avere rimpianti per come sia arrivata male col rovescio) mentre Muchova commetteva doppio fallo sull’unica palla game avuta in mezzo a questa serie.

Alla fine, la sfortuna ha avuto l’ultima parola: sull’ennesima parità, l’ottima risposta di dritto in lungolinea della numero 30 del seeding veniva salvata in maniera miracolosa dalla ceca con un rovescio a una mano in controbalzo e il rovescio successivo della rumena finiva appena largo, con Karolina finalmente a chiudere la serie per il 4-0 che, seguito da altre due chance di game non concretizzate dall’avversaria, divenivano un 5-0 ormai difficile da spiegare con “netta superiorità”. Sorana c’era, il suo livello di gioco dopo i primi tre game era salito tanto, ma non concretizzava e malgrado 23 punti complessivi vinti rimediava un netto 6-0.

Nel secondo set continuavano a presentarsi game ai vantaggi, Cirstea si portava sul 2-0 ma non concretizzava la sua grande chance di fuga. Muchova rientrava e con una nuova magia di dritto si portava sul 2-2, sprecando uno 0-30 subito dopo ma rimanendo molto attenta nel non perdere ritmo e incisività, arrivando al 3-3 e strappando la battuta con autorità subito dopo. Concretizzato facilmente il break, sul 5-3 è stata brava a credere di poter riaprire il game da 40-0, approfittare degli ultimi errori di un’avversaria ormai scomposta e in affanno per prendersi la vittoria. 32 vincenti e solo 15 gratuiti a suggellare la sua prova, tornando tra le migliori quattro in uno Slam dopo il Roland Garros di appena tre mesi fa.

Durante l’intervista a bordo campo, poi, non aveva più la fasciatura al braccio. La speranza, in questo caso, è che possa essere un fastidio di poco conto, anche perché in questo momento oltre a salire virtualmente al numero 8 del mondo ha anche accumulato abbastanza punti per essere in posizione molto favorevole per le prossime WTA Finals. Se la sfortuna dovesse per una volta graziarla, riuscirebbe a gestire al meglio questa fase finale di stagione. Intanto, giovedì tornerà in campo nel primo match serale per la semifinale contro Coco Gauff, che l’aveva battuta nella finale del WTA 1000 di Cincinnati poco più di due settimane fa.

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