Keys si spegne sul più bello, Sabalenka si salva e sfiderà Gauff in finale

[2] A. Sabalenka b. [17] M. Keys 0-6 7-6(1) 7-6(10-4)

Madison Keys è stata più volte vicinissima a completare la vittoria forse più bella della carriera, di sicuro nella partita giocata a livelli più alti per vari tratti, dopo aver dato pieno sfogo a tutta la sua cilindrata in un match che per un set e poco più stava dominando in maniera quasi imbarazzante contro Aryna Sabalenka, incapace di qualsiasi reale contromisura, nervosissima e frustrata al punto da guardare il proprio angolo e urlare dalla rabbia: “Ma questa?! Perché accidenti (vabbè, ci siamo capiti, nda) si mette a giocare così in una semifinale Slam”.

Il primo e più importante momento d’oro si è spento però tra difficoltà sue a gestire i momenti di tensione e un problema alla parte interna della coscia sinistra maturato nella seconda metà del secondo parziale. Così, malgrado anche un 4-2 e servizio di vantaggio nel set decisivo, Sabalenka si è imposta 0-6 7-6(1) 7-6(10-4) e sabato, alle 22 ora italiana, giocherà per il secondo titolo Slam della stagione dopo l’Australian Open. Certo che oggi è stata davvero a un passo dall’andar via dal torneo, tirando fuori di nuovo le problematiche di tensione e nervi che le sopraggiungono in queste semifinali Slam (una vinta su sei giocate prima di oggi, due brutte sconfitte solo quest anno), ma alla fine è riuscita a resistere, rimontando nel secondo set più per il blackout della rivale mentre nel terzo ha giocato molto meglio gli ultimi game dopo aver ripreso il break di ritardo e cancellato due nuove chance sul 3-4.

Madison, alla caccia della seconda finale in carriera allo US Open dopo quella del 2017, ha cominciato come meglio non poteva. Sabalenka veniva colpita da vincenti di grande spessore e il suo nervosismo aumentava a vista d’occhio: ceduto il primo break per un doppio fallo, sullo 0-2 non ha chiuso dal 40-0 perdendo cinque punti consecutivi e cominciando un eterno monologo verso il proprio angolo. Nel frattempo, la statunitense sembrava non poter sbagliare, vincendo costantemente il braccio di ferro e pescando vincenti in ogni punto del campo. Aryna a inizio secondo set non cambiava granché dell’approccio e Keys continuava a sua volta imperterrita fino al break del 2-1. Nel game al servizio successivo, come anche sul 3-2, la numero 17 del seeding cominciava a perdere fluidità nel servizio tanto da servire qualche seconda sotto i 70 miglia orarie e il rovescio non viaggiava più bene. Anzi. Due turni di battuta solidi, però, la portavano prima 4-2 e infine 5-3. Sabalenka ha tenuto il game del 4-5 e cominciando con due punti girati a proprio favore ha apparecchiato la tavola al controbreak vincendo in tutto 12 punti di fila. Keys, che era calata sempre più anche nel linguaggio del corpo e ora non teneva più dentro una palla, è riuscita con delle prime di servizio molto rischiose a cancellare due set point ma nel tie-break ha completato il pasticcio con un doppio fallo sull’1-1 e il comodo dritto sbagliato subito dopo.

La bielorussa è scappata sul 5-1, con un altro errore gratuito di dritto dell’avversaria, e chiudeva il set con relativo agio. Bravissima a cambiare due cose nella sua azione: cominciare a lavorare più la palla e allungare quel tanto che bastava lo scambio. Keys, senza più l’impatto preferito, era una macchina di errori. Nel set decisivo però ha avuto la bravura di risollevarsi da un game iniziale dove già era di fronte a una palla break e da lì è riuscita a mantenere la testa. Un brutto passaggio a vuoto di Sabalenka sul 2-3, con quattro errori non forzati, sembrava quell’aiuto che le mancava, ma ha vanificato tutto con un brutto game al servizio. Sul 4-3, ha nuovamente sprecato altre occasioni d’oro e di fatto la sua storia era finita, con Aryna che non le avrebbe più concesso nulla nei game più delicati e poi scattando subito avanti 4-1 nel nuovo tie-break, chiudendo 10-4.

Nel complesso non una prova eccellente per Sabalenka, piena di difficoltà e diversi salvataggi ma quantomeno ha rimarcato il suo status proprio nella volata conclusiva, con però molti momenti dove la sua avversaria si spegneva una volta persa la brillantezza iniziale, ma l’obiettivo è raggiunto. Dopodomani andrà a caccia del secondo titolo Slam della stagione e della carriera.

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