Questo è un capitolo tratto dal libro del 2014 “Solo uno- Analisi di una rivalità”, scritto da Rossana Capobianco e Riccardo Nuziale Non lo riconosceremmo più, ormai, quel tennis. Quello riservato solo a pochi, quello che gli amici ti guardavano come fossi un extraterrestre quando confessavi di rimanere a casa per seguire la finale di […]
Sinner batte Fritz e vince il suo primo Us Open, secondo slam della carriera e di questa fantastica stagione: 6-3 6-4 7-5 in due ore e 15 minuti per Jannik che, rispetto alla finale australiana vinta con Medvedev, vince senza soffrire particolarmente contro la testa di serie numero 12.
Sedicesimo titolo in carriera alla ventesima finale, 6 su 6 quest’anno: numeri pazzeschi per il numero 1 del mondo che con questo risultato consolida ancora di più la vetta del ranking (11180 punti, + 4105 su Zverev).
Nella race 2024 Jannik ha un vantaggio di 2885 punti sul tedesco e di 2990 su Alcaraz: salvo clamoroso finale di stagione da parte di uno dei due, Sinner concluderà per la prima volta l’anno solare in vetta alla classifica mondiale.
La 55 esima vittoria su 60 match in stagione, il 91,6%…cosa altro aggiungere?
Il match di oggi poteva riservare qualche insidia in più, in virtù del fatto che l’americano giocava in casa e per i due precedenti, vinti uno per parte: ma Sinner è stato bravissimo a non far entrare mai in gara il pubblico e ad alzare come spesso gli capita il livello nei momenti importanti, a dimostrazione del fatto che il suo colpo migliore sta tra le orecchie.
Nel primo set esce meglio dai blocchi il numero 1 del mondo che sfrutta la tensione e l’emozione di Fritz alla sua prima finale slam: break immediato di Sinner che lo consolida nel game successivo.
Si scrolla la tensione da dosso però l’americano che ottiene il contro break nel quarto game, complice una scarsa percentuale di prime da parte dell’italiano e un pessimo schiaffo al volo sbagliato (suo unico punto debole ad oggi).
Ma Jannik non si scompone, non sfrutta una chance nel quinto gioco, ma poi ottiene due break consecutivi che gli consentono di chiudere 6-3 il primo parziale e di partire per primo con il servizio nel secondo.
Fritz fino ad ora fa il solletico a Jannik perché non riesce a far mal con il servizio (solo il 38% di prime in campo) e da fondo non riesce a scalfire la solidità dell’italiano: per ora a Sinner basta tenere un ritmo alto, nemmeno altissimo, da fondo per far gar di testa in questo match.
Di variazioni e discese a rete nemmeno l’ombra nel primo set, ma la musica non cambia con il passare dei giochi: salgono però le percentuali al servizio di entrambi nel secondo e di palle break non se ne vedono fino al nono gioco, quando Fritz si ritrova a servire per il set.
Jannik, conscio dell’emotività del suo avversario, sa che bisogna essere solidi in questo momento e si “limita” a tirare forte e profondo, senza rischiare particolarmente: arrivano così tre gratuiti di Fritz, intervallati da un vincente di dritto, che concedono due palle set all’italiano.
Con un grandissimo rovescio lungo linea, Sinner conquista il secondo parziale e si invola ad un solo set dalla sua seconda vittoria slam.
Jannik però non parte benissimo nel terzo set e si ritrova subito sotto 0-40: grazie alla prima di servizio e al dritto, Sinner annulla le palle break e conquista un game pesantissimo, che consente di tenere sempre dietro nel punteggio e sotto pressione Fritz.
La scazzottata da fondo continua imperterrita con il numero 1 al mondo che non sfrutta 2 palle break probabilmente decisive nel sesto gioco: due errori di dritto per Jannik e Fritz si salva, impattando sul 3-3.
Break mancato, break subito: l’americano gioca un grandissimo game di risposta e ottiene il primo break del terzo a 15, grazie anche ad un doppio fallo di Sinner sulla palla break e al black out con la prima di servizio (0 su 5 nel game).
Ma nel decimo gioco, come nel set precedente, Fritz non riesce ad incidere con il servizio mentre Sinner alza il livello quanto basta: contro break dell’italiano grazie ad una volèe sbagliata dall’americano chiamato a rete da un drop shot ben giocato da Jannik.
Sinner conquista l’undicesimo gioco, mettendo tutta la pressione sull’americano che si ritrova a servire per rimanere nel match: altro game pessimo di Fritz, con un errore clamoroso che concede il championship point a Sinner.
Scambio tirato e dritto in rete da parte dell’americano: braccia alzate per Sinner che conquista meritatamente lo Us Open 2024, senza mai soffrire in tutto il torneo.
Vittoria che vale ancora di più visto il periodo che sta vivendo Jannik (inutile tornare sulla famosa faccenda doping): doppietta Cincinnati/Us Open che gli fa mettere in ghiaccio la vetta del ranking probabilmente per tutto il 2024.
La cosa clamorosa è che il livello espresso da Sinner in questi due tornei non è stato eccelso come lo è stato nella fase finale del 2023 e in Australia ad inizio 2024 ma nonostante ciò ha ottenuto una grande doppietta, senza mai rischiare seriamente di perdere.
Settimana prossima salterà la Davis e riposerà in vista dello sprint finale di questo splendido 2024: probabilmente lo rivedremo in campo a Pechino, dove difende i 500 punti della vittoria dello scorso anno.
Poi Shanghai, Bercy, Atp Finals ed eventuale fase finale della Davis: cos’altro gli riserverà questa fantastica stagione?