Sabalenka passa l’esordio. Sempre 11 punti di margine su Swiatek

Come previsto, Aryna Sabalenka ha risposto subito “presente” al primo colpo messo a segno da Iga Swiatek. Entrambe hanno passato il primo turno allo US Open e son tornate a 11 punti di differenza. Un margine minimo che diventerebbe realtà se le due venissero eliminate allo stesso turno, con la bielorussa che verrebbe in questo caso premiata con l’arrivo al numero 1 del mondo.

Un duello a distanza che riparte con altri cinque potenziali ostacoli di fronte prima di una possibile finale che sarebbe probabilmente l’epilogo migliore, malgrado in tante (62 per l’esattezza) non è che siano particolarmente favorevoli. La buona notizia per Sabalenka, però, al di là del 6-3 6-2 abbastanza preventivabile alla vigilia contro Maryna Zanevska è che il cammino davanti a sé può sembrare ora privo di vere insidie prima delle semifinali. Il riferimento in particolare è a Donna Vekic, numero 21 del seeding e possibile avversaria agli ottavi, contro cui Aryna ha vinto appena due dei sette incontri disputati, ma che è capitolata già al primo turno con la rimonta subita da Sachia Vickery, impostasi 2-6 7-5 6-2.

Sabalenka, come visto un po’ nelle ultime settimane, non è più così costante nel mantenere alto il livello sul lungo periodo. Prima compensava piuttosto bene qualche sbavatura di troppo, ora tra tensione e un po’ di logica stanchezza ha sbalzi di rendimento che sembrano sempre più elevati. In una chiacchierata fatta poco prima dello Slam con un’ex tennista polacca, Joanna Sakowicz Kostecka, le sensazioni sono state abbastanza confermate: il confronto tra le prime due giocatrici del mondo è ora quella lotta di nervi che prende molte energie, soprattutto mentali. Così Sabalenka sta vedendo il numero di doppi falli e break subiti alzarsi un po’ da ormai qualche partita. Contro Zanevska son stati ben otto errori al servizio, molti racchiusi nelle prime fasi dove ha perso anche i primi due turni di battuta.

È stato pur sempre abbastanza agevole non far andar via la belga (di origine ucraina, da qui la non stretta di mano finale) e operare a sua volta lo scatto per il 5-2, ma il brutto inizio di secondo set ha riportato un po’ bruscamente alla realtà attuale. Per lei sarebbe importante avere partite quanto più lineari possibili senza sprecare troppe energie ora, perché quando la situazione si fa intricata il suo unico modo per reagire è voler cercare ancor più rischi. In queste partite possono pagare, diversamente potrebbe essere contro altre avversarie. Se non altro, per la cronaca, dal 2-0 Zanevska si è spenta. Per lei era l’ultima partita della carriera, un ritiro che arriva a soli 29 anni per problemi insuperabili alla schiena e anche oggi negli ultimi quattro game è stata molto condizionata dal sopraggiungere di questo dolore.

Dicevamo infine del tabellone: con un secondo turno contro Jodie Burrage (6-3 6-4 contro Anna Blinkova) e un possibile terzo turno contro Karolina Pliskova (favorita contro Clara Burel) la sua prima settimana è in archivio. La giocatrice più accreditata per il quarto turno è Daria Kasatkina, che ha vinto in rimonta contro Alycia Parks (2-6 6-4 6-2) e ora affronta Sofia Kenin. Un passo più in sù, l’uscita di scena di Barbora Krejcikova per mano di Lucia Bronzetti ha aperto l’altro ottavo di tabellone nella zona presidiata da Ons Jabeur, colpita però da un brutto attacco influenzare e vincitrice di un match abbastanza duro contro Camila Osorio, con la colombiana che non è mai riuscita ad approfittare della situazione di grande vantaggio contro un’avversaria completamente distrutta dalla fatica e dalla tosse (soffrendo di asma, con l’umidità, le difficoltà respiratorie erano ben evidenti). In questa zona c’era pure Venus Williams, che ha però concluso il ventiquattresimo US Open della carriera con un match molto negativo e due soli game raccolti contro Greet Minnen. Un 6-1 6-1 difficile da leggere per una vincente come lei, che però a 43 anni ha giornate dove fa tanta fatica a muoversi anche a causa degli infortuni recenti. La scorsa settimana batteva a Cleveland una top-20 (Veronika Kudermetova), ora questa giornata di crisi. Minnen è stata bravissima dal canto suo a muoverla tanto lungo il campo, usare spesso smorzate ed evidenziare gli enormi problemi attuali dell’ex numero 1 del mondo raccogliendo così la vittoria più importante della carriera.

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