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[7] J. Sinner b. A. de Minaur 6-4 6-1
Tutti contenti per il successo di Jannik Sinner nel Masters 1000 di Toronto, ma difficile non rimanere perplessi di fronte ad un match che ha fatto rimpiangere la finale dell’anno scorso, tra Pablo Carreno Busta e Herbert Hurkacz, non proprio Federer e Nadal. Irretito di fronte ad una tattica abbastanza insolita adottata da de Minaur, che tirava corto cercando di indurre all’errore Sinner, l’altoatesino ha alternato (poche) buone cose – come il lob che aveva dato il break nel sesto gioco – a tanti inspiegabili errori di misura, al termine di scambi lunghi ma non proprio velocissimi. La palla di de Minaur viaggiava infatti davvero lenta ma Sinner faceva molta fatica a chiudere il punto e ogni volta che prendeva rischi, magari anche per via della tensione, combinava dei pasticci. Per fortuna il divario tra i due è davvero molto ampio e così Sinner ad un certo punto si è rassegnato ad attendere il normale decorso delle cose per portare a casa un trofeo di indubbia rilevanza, smagandosi un po’ nel secondo set. Da qui a dire che è stata una partita indimenticabile diciamo che ce ne corre.
Difficile dire cosa significherà questa vittoria prestigiosa, perché Nadal spiegava sempre che ad ogni modo “vincere aiuta a vincere” e il fatto che questi due ultimi tornei – Wimbledon e Toronto – abbiano offerto grandi risultati contro piccoli giocatori potrebbe essere in fondo un buon training per quando, capiterà, ci si dovrà tornare a confrontare con i vari Alcaraz, Djokovic, Medvedev, Rune ecc. D’altra parte, eccetto il serbo, a Toronto c’erano tutti e il fatto che non siano arrivati nemmeno in semifinale potrebbe anche essere il segnale di una preparazione finalizzata allo US Open. Già a Cincinnati comunque ne sapremo di più, Sinner ha un tabellone davvero complicato, vedremo dove saprà arrivare. Per il momento si festeggi, magari con una certa moderazione.
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