A Wimbledon tra fragole, panna e “Baguette”

“Questa non è una borsa, questa è una Baguette di Fendi!” ribatte decisa Carrie Bradshaw al rapinatore che la sta minacciando. Non poteva che dare questa risposta la più fashion addict delle quattro ragazze newyorkesi di “Sex and The City”, da sempre emblema di stile e fonte di ispirazione grazie ai look stravaganti e seducenti. Sex and The City è stata una delle serie TV che ha maggiormente influenzato la cultura di massa di fine millennio, quando ci si apprestava a varcare la soglia dei 2000 con una certa inquietudine.

Il pubblico femminile ha recepito questo telefilm come un inno alla leggerezza, amandolo e criticandolo con pari intensità. Anche se è difficile
condurre lo stesso stile di vita di Carrie, la maggior parte delle donne, almeno una volta nella vita, si è sentita esattamente come lei, alla ricerca del grande amore e di una immensa cabina armadio da riempire. Oggi l’elegante Carrie, iconica portavoce delle più modaiole tendenze della Haute
couture, avrebbe applaudito senza esitazione all’ingresso del nostro Jannik Sinner sul centrale di Wimbledon con in spalla una personalizzata bag di Gucci: un’impresa che non sarebbe riuscita neppure alla celebre giornalista di Manhattan! Infatti non era mai successo prima che un tennista
entrasse sul più celebre campo inglese con indosso un oggetto appartenente a un marchio di lusso.

A Londra sembra sia in atto un sorprendente stravolgimento delle solenni regole ottocentesche del torneo, soprattutto in tema di dress code: quest’anno a Wimbledon sarà concesso alle tenniste di indossare biancheria scura per evitare stress e imbarazzi. Prima, infatti, per tutti i concorrenti senza eccezione alcuna vigeva la regola del total white, ma a fronte delle numerose richieste ricevute negli ultimi anni, l’organizzazione ha optato per una modifica del regolamento consentendo alle atlete di competere serenamente anche quando hanno il ciclo. Una rivoluzione culturale ed estetica cavalcata anche dal nostro azzurro con lo sfoggio di un borsone griffato. Ma per farlo il tennista italiano ha dovuto ricevere una tripla autorizzazione a portare in campo la borsa di Gucci ottenendo l’approvazione rispettivamente dell’ITF (International Tennis Federation), ma anche dell’ATP e degli organizzatori di Wimbledon.

L’appariscente borsa di pelle ha catturato subito la curiosità dei fotografi e dei tifosi trattandosi di un episodio inedito nel mondo tennistico. Jannik Sinner è in verità un brand ambassador della casa di moda italiana, ma va segnalato che il giovane è riuscito addirittura a spingersi ben oltre leggende come Roger Federer e Serena Williams che, seppure vantavano un contratto con la famosa Maison del lusso, non hanno mai avuto la possibilità di portare sul campo centrale di Wimbledon una borsa non sportiva. Tra l’altro il capo sembra appositamente creato per l’altoatesino, cioè fuori commercio. E se Gucci ha scelto di puntare su Sinner, il marchio Louis Vuitton ha ingaggiato invece Naomi Osaka e Carlos Alcaraz, l’attuale numero 1 ATP lanciando così una vera e propria sfida all’ultima…moda! A chi gli chiedeva della borsa Gucci, Jannik l’ha definita comoda, spaziosa e funzionale, perfettamente adatta alle sue esigenze. Su questa basica e sobria descrizione del borsone forse Carrie Bradshaw avrebbe
avuto qualcosa da obiettare al giovane Sinner, ma si sa, le borse per gli uomini non rivestono la stessa importanza che hanno per la stragrande maggioranza delle donne, un accessorio di cui è sempre più difficile fare a meno. Intoccabile e persino irrinunciabile, proprio come nell’episodio in
cui una disperata Carrie si trova davanti al dilemma amletico femminile per antonomasia, dovendo scegliere tra la vita o la borsa. Pardon, la Baguette.

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