Wimbledon uomini: Sinner e Berrettini da 8, Alcaraz top, Tsitsipas e Murray flop

Wimbledon 2023 rimarrà negli annali, per una delle finali più belle e intense degli ultimi anni e soprattutto per il passaggio del testimone dal quasi imbattibile Djokovic (che non perdeva da 6 anni qui) ad Alcaraz, al secondo slam in carriera a soli 20 anni. Passiamo alle pagelle di questo grandissimo torneo:

VOTO 10 E LODE ALCARAZ: A chi se non lui: detronizza Djokovic e lo fa in maniera epica, vincendo al quinto set, sciorinando un tennis offensivo quanto spettacolare e non tremando a pochi passi dall’impresa.
Se qualcuno avesse avuto ancora dubbi su di lui, da oggi non ne avrà più…diventerà uno dei dominatori (se non il dominatore…) dei prossimi 10/15 anni e sarebbe una grande sorpresa non arrivasse in doppia cifra di vittorie a livello Slam.

VOTO 9 DJOKOVIC: A 36 anni, rende di una semplicità abnorme arrivare in finale slam, traguardo che per molti rappresenta l’epopea di una carriera. Lui lo fa per la 35esima volta e, nonostante avesse 16 anni in più del suo contendente, lotta come un leone, risorge quando sembra finito a fine terzo set e per poco non vince il suo 24esimo slam.
Sarà dura per lui digerire questa sconfitta dal punto di vista psicologico, ma ha abituato il mondo del tennis a non pensarlo mai “morto” tennisticamente parlando.

VOTO 8 BERRETTINI E SINNER: Torneo molto positivo per i due italiani attualmente più performanti su questa superficie. Berrettini, arrivato con 0 aspettative a questo torneo, risorge e vince 3 match con avversari per niente banali (Sonego,De Minaur,Zverev): speriamo sia l’alba di questa stagione e che nei prossimi mesi riesca ad avere la tanto agognata continuità, specialmente dal punto di vista fisico.

Stesso voto anche per Sinner, bravo a sfruttare un tabellone per nulla proibitivo: non è certo scontato vincere 5 match, a livello slam, su una superficie che riserva non poche sorprese come l’erba.
Peccato che nella semifinale con Djokovic non è riuscito a ripetere la prestazione dei primi due set dell’anno scorso nemmeno per un parziale.

VOTO 7 EUBANKS E SAFIULLIN: Alzi la mano chi si aspettava questi due giocatori nei quarti di finale: Eubanks, dopo aver vinto Maiorca, si conferma davvero un bel giocatore su questi campi, offrendo una bella dose di spettacolo, togliendosi la soddisfazione di battere un top five come Tsitsipas e arrivando ad un tie break dalla semifinale.
Safiullin, che ripercorre un po’ la storia del suo connazionale Karatsev, batte gente molta forte su questa superficie come Bautista e Shapovalov. Riesce a sfruttare un black out di Sinner per strappargli un set ma non riesce mai seriamente a impensierirlo.

VOTO 6 IL RESTO DEGLI ITALIANI: Sufficienza piena per il resto degli italiani. Cecchinato non è valutabile su questa superficie, Arnaldi bravissimo a passare le quali ma perde un match fattibile con Carballes Baena (giustificato da problemi fisici), Sonego e Musetti perdono con avversari oggettivamente più forti su questi campi (rispettivamente Berrettini e Hurkacz).

VOTO 5 MURRAY: Le aspettative di tutti erano molto alte per sir Andy (probabilmente anche le sue): aveva un grande tabellone, forse l’ultima occasione per rivederlo in una semi slam invece cade contro uno Tsitsipas che su questi campi non vale certo la classifica che ha (giustificato in parte dall’assurda interruzione a fine terzo set).

VOTO 4 TSITSIPAS: Un voto in meno dell’avversario sconfitto dal greco nel terzo turno perché quando sei un top five, e ti presenti negli slam, l’asticella è molto alta: perde un match che lo vedeva ampiamente in comando contro un seppur ottimo Eubanks che però, oggettivamente parlando, dovrebbe sconfiggere a prescindere dalla superficie su cui si gioca.

VOTO 3 FRITZ: Male l’americano che continua il suo periodo NO che va avanti da mesi: un top ten non può perdere negli slam, se ha ambizioni di vincerli come professa il buon Taylor, da Popyrin (AO), Cerundolo (RG) e Ymer (W).

VOTO 2 KORDA: “Mi sento a mio agio sui campi in erba e ho sicuramente un gioco che può adattarsi. Sono un tennista aggressivo, mi piace venire a prendere il punto a rete, ho una buona mano e mi sento uno dei favoriti per i Championships”. Se fai queste dichiarazioni e perdi al primo turno da Vesely (scivolato oltre la 500esima posizione) meriti un’ampia insufficienza.

VOTO 1 RUUD: Ok, sicuramente non è la sua superficie preferita e ci può stare perdere con Broady, classico giocatore britannico che si esalta in questo periodo dell’anno. Ma se sei uno dei giocatori più forti di questo sport (classifica alla mano) non puoi preparare un torneo dello slam andando in giro a seguire la tournèe musicale del tuo gruppo preferito senza mettere piede su questa superficie prima dell’inizio del torneo.

VOTO 0 AGLI ORGANIZZATORI: Sono riusciti a togliere la domenica di mezzo che spesso ingolfava il programma…bene, però sarebbe ora di togliere il coprifuoco alle 23 oppure si diano una mossa ad iniziare i match sul centrale e sul campo 1 prima delle 13:30.

E’ impensabile che sui due campi coperti il programma non riesce a concludersi, rimandando spezzoni di match al giorno successivo (Murray probabilmente ci ha lasciato le penne grazie a ciò).
Assurda pure la gestione dei primi giorni dove la pioggia è stata incessante: giovedì c’erano giocatori al terzo turno ed altri che ancora dovevano esordire.

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