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Internazionali: Alcaraz eliminato da Marozsan! Ok Medvedev e Rublev

Alzi la mano chi, prima di oggi, sapeva chi fosse Fabian Marozsan. Ok, siamo in un sito specializzato, e quindi qualcuno c’è senz’altro. Per il grande pubblico, però, si trattava in sostanza di un perfetto sconosciuto, destinato, sul centrale del Foro Italico, al ruolo di vittima sacrificale del numero 1 ATP in pectore Carlos Alcaraz.

E invece… Ecco il risultato che non ti aspetti. Riconquistato il primato nel ranking semplicemente scendendo in campo l’altro ieri contro il connazionale Albert Ramos, Carlitos si è affacciato scarico sul terreno di gioco e ha rimediato una clamorosa sconfitta.

Dinanzi aveva l’ungherese, classe 1999, attuale n. 135 ATP con un career high appena sette gradini più in alto, stabilito un paio di mesi fa. Dopo alcune stagioni nei Futures, Marozsan aveva cominciato a frequentare il circuito Challenger solo nel 2022. Prima del torneo capitolino, non era ancora mai entrato in un main draw del Tour maggiore. Qui, d’improvviso, dopo essersi qualificato, aveva vinto due incontri, sempre al terzo, sul francese Moutet e sul ceco Lehecka.

Uno spento Alcaraz ha ceduto la frazione d’avvio su un unico break, peraltro a zero, subito nel quarto game. Si è pensato reagisse nel secondo parziale, e invece l’unico momento in cui ha dato una vaga impressione di poter rovesciare l’esito del confronto è stato quando, perso il servizio nel settimo gioco, ha messo a segno l’immediato controbreak.

Decisivo, quindi, il tie-break, nel quale il ventenne murciano, in verità, è partito forte, salendo sul 4-1. Lì, però, si è arrestato, incassando una serie di sei punti consecutivi, che ne ha sancito l’inattesa uscita di scena.

Per Marozsan, ovviamente, si tratta, e di gran lunga, dell’highlight assoluto in carriera. Esplosivo, determinato, ottima mano, il tennista di Budapest, in giornata di grazia, si è guadagnato un approdo agli ottavi di finale impensabile alla vigilia della manifestazione. Troverà il n. 15 del seeding Borna Coric, che ha superato per 7-6(3) 6-1 lo spagnolo Roberto Carballes Baena.

«Non ho giocato bene, ovviamente», ha ammesso Alcaraz in conferenza stampa, «ma lui si è espresso a un livello davvero alto e ci è rimasto per tutto il match, il che è molto, molto, difficile. Nel secondo set ho avuto le mie chance, avrei potuto vincerlo, ma lui ha meritato il successo. Fisicamente stavo bene, ma non mi sentivo a mio agio. Lui mi ha fatto sentire a disagio in campo, era sempre aggressivo, sempre con i piedi dentro la riga di fondo. È stata dura, ho commesso tanti errori che di solito non faccio. Ora per me sarà molto utile avere qualche giorno per allenarmi a casa e prepararmi per il Roland Garros».

«Non penso che la mia vita cambierà solo perché ho vinto un match, sono la stessa persona», ha dichiarato poi Marozsan. «I tanti drop-shot che ho giocato? Lo faccio sempre contro chiunque, non solo oggi perché Alcaraz stava dietro la riga di fondo. Oggi tutto è stato perfetto per me. Qui il mio obiettivo era passare un turno nelle qualificazioni, e ho quasi perso subito, perché Skatov era 5-4 e servizio al terzo. Lì qualcosa è cambiato, forse ho cominciato a essere più positivo. Volevo solo divertirmi giocando, forse è questa la chiave… E di incontri ne ho vinti cinque!»

Sulla Grand Stand Arena, qualche affanno anche per Daniil Medvedev, costretto a pedalare da fondo per recuperare un set allo spagnolo Bernabe Zapata Miralles. Il n. 3 del mondo l’ha infine spuntata per 3-6 6-1 6-3. Per lui, negli ottavi, J.J. Wolf o Sascha Zverev.

Successo russo anche nell’altra sfida con uno spagnolo: Andrey Rublev ha rimontato da 3-6 nel tie-break del primo set con Alejandro Davidovich Fokina, prevalendo con lo score di 7-6(8) 6-3. Il campione di Monte-Carlo se la vedrà ora con Yannick Hanfmann.

Fabrizio Fidecaro

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