Australian Open, Djokovic: “Un cammino davvero speciale”. Tsitsipas: “Non ho ragioni di essere abbattuto”

NOVAK DJOKOVIC

10 titoli all’Australian Open, 22 complessivi nei tornei dello Slam, di nuovo numero 1 del mondo dodici mesi dopo le vicissitudini surreali che hanno portato alla deportazione dall’Australia. Novak Djokovic si è ripreso tutto con la vittoria in tre set contro Stefanos Tsitsipas in finale e, in conferenza stampa, ha aggiunto: “Sento dentro di un me un enorme orgoglio, enorme soddisfazione. Quando ho raggiunto il mio angolo sono emotivamente collassato, lasciandomi andare alle lacrime con mia mamma, mio fratello, nel momento in cui ho dato loro un abbraccio. Fin lì me l’ero sempre negato, imponendomi di non far nulla che potesse turbare la mia concentrazione lasciandomi andare a qualche emozione”.

“C’è voluto tanto” ha detto il serbo, “a livello mentale, per rimanere lì, sul momento. Fare le cose giuste giorno dopo giorno. Due settimane e mezzo fa non credevo granché alle mie chance di far bene qui, per come sentivo la gamba. Poi è stata una questione di sopravvivenza partita dopo partita. Negli Slam è un’ottima cosa che c’è sempre un giorno di riposo tra un match e l’altro, così ho potuto avere più tempo del normale per gestire e provare a recuperare con i giusti trattamenti. Dagli ottavi la gamba mi è sembrata non dare troppo fastidio, i miei movimenti sembravano migliori e ho giocato forse il mio miglior tennis qui all’Australian Open tra ottavi, quarti di finale e semifinale. Mi sentivo veramente a mio agio in campo, come colpivo la palla. Sapevo che oggi contro Stefanos sarebbe stato diverso: l’ho visto giocare, ho visto quanto fosse dominante e sapevo sarebbe stata molto dura gestirlo. Ho cominciato benissimo, chiuso il primo set in 30, 35 minuti, e poi nel secondo lui ha cominciato a crescere, trovando anche varie chance. È stata lunga, ma è veramente speciale questo cammino”.

Djokovic ha poi spiegato il motivo di quel gran nervosismo nel secondo set: “Parlavo con Goran, a dir la verità era una conversazione pubblica ma al livello di altre situazioni dove siamo in campo per l’allenamento e discutiamo di qualcosa. Non mi sentivo molto a mio agio, così cercavo una spinta, un consiglio. È difficile magari farlo capire a chi non ha mai vissuto questa situazione. Ho persino detto che loro tollerano davvero tante cose e io sono davvero grato di averli accanto”.

Sul record di Slam, se ci sono ancor più motivazioni per superare ora Rafael Nadal, Serena Williams e Margaret Court: “Ovvio, sono super motivato a vincerne ancora il più possibile. In questo momento della mia carriera questi trofei sono la cosa che mi spingono ad andare avanti. Non mi è mai piaciuto paragonarmi ad altri, ma è sicuramente un piacere essere in questo genere di discussioni, se le persone mi vedono come il più grande di sempre, ovviamente sono lusingato. Ora ho un sacco di voglia, non intendo fermarmi qui, mi sento alla grande col mio tennis e so che quando è così ho chance di vincere Slam contro chiunque.

STEFANOS TSITSIPAS

Stefanos Tsitsipas invece, con un animo comunque abbastanza positivo dopo la sconfitta, in conferenza stampa ha analizzato la partita: “Ho fatto fatica all’inizio a tenere la battuta. Non ero nervoso, ero anzi piuttosto emozionato di essere in campo e lottare per il numero 1, darmi una chance di fare bene. Ci sono cose che devo migliorare, ma non ci sono ragioni per me per essere abbattuto dopo questa sconfitta. È un passo in avanti. Adesso vorrei continuare a mettere insieme tanti punti in questa stagione, ottenere risultati importanti, lottare per titoli come questo. Ora mi sto davvero godendo il mio percorso, la mia attitudine in campo, la mia stabilità, la mia concentrazione. C’è ancora qualcosa da aggiungere al mio gioco, ma non potrei essere più eccitato di così per quanto mi aspetta”.

Tsitsipas ha poi riservato parole molto sentite per Djokovic: “Era tutto vero, sentito. I numeri parlano per lui. Sono 22 ora, vero? Noi abbiamo anche altri grandissimi campioni, Roger, Rafa, tra i migliori che lo sport abbia mai avuto. Non solo nel tennis, in generale. Noi siamo benedetti ad avere questi tre grandi campioni”. Continuando poi: “Novak ha messo tantissima dedizione al lavoro, enorme professionismo nella vita quotidiana. Questa è una sveglia per me per cercare di fare di più, come lui”.

“Sono felice di essere stato qui in campo, in un’altra grande finale Slam” ha aggiunto. “Ovvio, speravo di prendere il trofeo di campione, l’ho pure sognato ieri notte. Il desiderio c’è, lo voglio dannatamente vincere. Ma sognarlo soltanto non me lo farà mai raggiungere. Devo migliorare, devo agire, continuare a presentarmi in queste partite e crescere”.

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