Una lunghissima giornata a Madrid ha visto emergere le prime quattro giocatrici qualificate per i quarti di finale.
Siamo nella parte bassa del tabellone WTA 1000 e se abbiamo da una parte due conferme in Simona Halep e Ons Jabeur, dall’altra Amanda Anisimova ha fatto un’ottima prestazione per superare Victoria Azarenka e se la vedrà contro Ekaterina Alexandrova, addirittura proveniente dalle qualificazioni.
Halep, già proveniente da due buonissimi match fin qui, ha inanellato la terza partita quasi senza pecche della sua settimana nel 6-4 6-4 contro Cori Gauff. Il possibile big match di giornata si è trasformato in un incontro tra due carichi molto diversi. La rumena ha avuto qualche sbavatura nella prima metà di entrambi i parziali, ma nel complesso ancora una volta ha messo in mostra tanto buon gioco e aggressività che hanno avuto la meglio anche quando nel secondo set era indietro 1-4, chiudendo con cinque game consecutivi e guadagnandosi l’approdo tra le migliori 8 nella trentesima vittoria della sua carriera alla Caja Magica: solo al Roland Garros e all’Australian Open ne ha ottenute di più (31). Riavrà ora Jabeur, già battuta a Dubai a metà febbraio, con la tunisina che ha celebrato nel migliore dei modi la fine del Ramadan battendo 6-2 3-6 6-2 Belinda Bencic. La miglior versione, probabilmente, di Ons in tutto il 2022 aiutata da una terra battuta abbastanza rapida e dall’altura, intrappolando spesso e volentieri la svizzera che solo nel secondo set era uscita dalla trama sempre ricca di estro dell’avversaria. A segnare la partita, qui, anche la pioggia che è caduta copiosa dalla fine del secondo parziale e ha costretto una pausa abbastanza lunga. Al rientro, la numero 8 del seeding è stata impeccabile nella tenuta, tornando padrona del campo e celebrando probabilmente il primo squillo della sua annata dopo diversi problemi fisici.
Jabeur, dopo i disastri dei giorni scorsi, è anche la testa di serie più alta rimasta nonché unica top-10 presente. Posizione tra l’altro insidiata almeno da Emma Raducanu, a cui “basterebbe” un turno in più della tunisina per rompere questo muro nemmeno un anno dopo essere entrata nel circuito WTA.
L’altra partita vedrà di fronte Alexandrova e Anisimova, giocatrici che provengono da terzi turni molto diversi tra loro. Amanda ha approcciato e gestito molto bene la sfida contro Victoria Azarenka, imprimendo da subito un ritmo troppo elevato per la bielorussa, incapace di opporre adeguata resistenza fino al 1-6 1-5 e 0-40. Lì l’imprevedibile si stava materializzando: tre match point salvati, game tenuto, break e altro game tenuto. Sul 5-4 c’era forse aria di rimonta, ma l’immediato 40-0 per la statunitense sembrava aver scacciato i fantasmi. Invece, l’errore terribile a rete di Amanda sembrava aver veramente rovinato tutto. Per sua fortuna, il sesto match point è stato quello buono per un 6-1 6-4 che da routine sembrava potersi trasformare in patema. Alexandrova, invece, che già al primo turno del tabellone principale aveva avuto bisogno di tre set e tanta fatica contro Aljona Ostapenko, oggi si è imposta addirittura 6-7(4) 6-0 7-5 in tre ore e quattro minuti contro Marie Bouzkova. Entrambe provenienti dalle qualificazioni, hanno dato vita a un match durissimo. La ceca al turno precedente aveva annullato un match point a Dayana Yastremska e oggi, in una sfida dalle caratteristiche abbastanza simili, stava per ripetersi con ben quattro match point annullati per risalire da 3-5 nel set decisivo. La sua rimonta si è però fermata sul 5-5 15-40, quando la russa ha trovato quattro punti consecutivi che hanno smorzato il momento dell’avversaria, l’hanno liberata della tensione e dopo il cambio campo è riuscita a tornare subito avanti prendendosi il match al primo match point del game, il quinto complessivo.
Risultati
[Q] E. Alexandrova b. [Q] M. Bouzkova 6-7(4) 6-0 7-5
A. Anisimova b. [13] V. Azarenka 6-1 6-4
[8] O. Jabeur b. [11] B. Bencic 6-2 3-6 6-2
S. Halep b. [14] C. Gauff 6-4 6-4
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