WTA Miami, Swiatek: “Ho pianto per il ritiro di Barty, mi dispiace tanto. Io numero 1? Non voglio distrarmi ora”

Nella giornata di vigilia per i tennisti e le tenniste con la testa di serie nel torneo combined di Miami, la notizia del ritiro di Ashleigh Barty ha preso uno spazio molto importante.

Soprattutto nel torneo WTA 1000, e oltre alle ovvie ragioni c’è anche quella che ha parlato Iga Swiatek, maggiore indiziata al momento a subentrare in cima al ranking al posto dell’australiana.

Ci sono un paio di condizioni prima di un’eventuale ufficialità, motivo per cui la stessa Swiatek ha detto di non voler esprimersi molto a riguardo perché vuole dare tempo a Barty di fare la sua scelta, se cancellarsi immediatamente oppure no dal ranking femminile. Per motivi burocratici di fatti vanno compilati dei moduli che rendono ufficiale la cancellazione dal ranking, e dunque l’ufficializzazione a tutti gli effetti del ritiro. Barty nel video non ne ha parlato, ma nella nottata italiana è prevista una conferenza stampa a Brisbane dove potrebbe annunciare la sua decisione.

Swiatek, entrata in sala, sapeva probabilmente che l’intera conferenza stampa sarebbe stata su quell’argomento. E alla prima domanda ha subito ammesso di averci pensato praticamente per gran parte della nottata. È stata una serata strana, “ero in stanza quando uno del mio team è venuto a bussarmi e mi ha detto ‘non spaventarti, ma potresti diventare numero 1 del mondo a breve’. Ho chiesto come mai, ho scoperto che Ash aveva annunciato il ritiro. Ci sono rimasta, ero un po’ sotto shock, poi abbiamo guardato nel regolamento e abbiamo visto che le condizioni sono ancora abbastanza lontane e abbiamo deciso di non spenderci troppo impegno sopra. Però per me è stato molto emozionale. Non c’entrava molto la mia posizione nel ranking o il fatto che potessi diventare numero 1 col suo ritiro. Ero veramente sorpresa… Sapete che mi piace piangere, e così ho pianto per un bel po’. Non è per me, ma per la sua decisione di ritirarsi così giovane. C’è stata tanta confusione in me, ero veramente triste. Avrei tanto voluto poter giocare contro di lei ancora a lungo per provare finalmente a battere quello slice, mi mancherà tanto”.

Col tempo, Barty era diventata un vero modello per Swiatek tanto che l’aveva citata anche durante una delle conferenze stampa di Indian Wells per elogiarne la mentalità e il suo porsi di fronte alle situazioni delicate delle partite, fattore in cui lei cerca ora di prendere grande insegnamento. “Per me sì, sarebbe una cosa straordinaria poter diventare numero 1, ma non voglio veramente parlarne perché” in base alla regola “Ash deve prendere la sua decisione ed è giusto che lo possa fare di sua volontà. Dopo Indian Wells essere numero 1 era divenuto il mio obiettivo, sarebbe assurdo raggiungerlo in così pochi giorni”.

Alla domanda sulla decisione, Iga ha risposto: “Lei stessa ha detto che potremmo non capirla, non si aspetta che tutti possano farlo… Io onestamente non la capisco, ma la rispetto tantissimo. Penso sia davvero coraggioso per lei aver fatto questa scelta malgrado tutte le aspettative e pressioni che girano attorno a lei. Non sarebbero davvero stati tanti quelli che nella sua posizione avrebbero privilegiato la felicità personale. È un esempio anche qui, non solo per noi tennisti ma per chiunque”. Con anche un nuovo elogio per quanto fatto in campo: “Non so che cosa voglia dire giocare in casa e farlo in quella condizione. Durante l’ultimo Australian Open aveva una pressione addosso incredibile, eppure ce l’ha fatta. È stata una maniera incredibile di vincere un titolo Slam e non c’erano dubbi lei fosse la migliore al mondo, una vera numero 1”.

Ricordiamo, infine, che per diventare numero 1 a Swiatek occorrono sostanzialmente due fattori

– vincere il match d’esordio e vedere se Barty deciderà effettivamente di togliersi subito dal ranking WTA

– altrimenti potrebbe anche perdere all’esordio e potrebbe essere numero 1 se Paula Badosa non dovesse vincere il titolo di Miami (sempre con Barty fuori dal ranking)

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