[5] A. Sabalenka b. [1] A. Barty 6-0 3-6 6-4
Per tutti i primi mesi del 2021 Aryna Sabalenka si stava dimostrando altamente competitiva, ma le mancava sempre uno step non da poco: far sue le partite contro le altre big del circuito WTA quando il match si faceva delicato. Era successo sempre, fin dalla partita che le era sfuggita contro Serena Williams dal 4-4 0-15 al terzo. A Doha e Dubai contro Garbine Muguruza, a Miami e Stoccarda contro Ashleigh Barty.
Stasera a Madrid la storia si stava ripetendo e dopo un primo set di qualità e quantità straripante è stata sull’orlo del crollo quando al terzo set, indietro 1-2, aveva commesso tre brutti errori di tensione e sul 15-40 la prima non era ancora una volta entrata. Per capire quanto si sentisse sotto pressione, aveva ancora una volta lasciato andare un urlaccio di disgusto tra la prima e la seconda, cosa abbastanza rara in una partita di tennis ma che già aveva commesso proprio a Dubai, nel terzo set poi perso 6-2 conto Muguruza. Barty non ha chiuso sulla prima chance, forse cercando troppo il palleggio nel tentativo di arrivare a un nuovo gratuito, e da lì Sabalenka ha finalmente cambiato marcia nel proprio atteggiamento.
C’era power tennis, ma c’era anche una predisposizione mentale molto diversa ad affrontare i frangenti del match. Si è tirata su alla grande da quel turno di battuta ed è arrivata al 4-4 senza mai soffrire anche quando sul 3-4 era indietro 15-30, scegliendo subito di colpire un rovescio molto aggressivo finito profondissimo e che l’australiana non ha potuto controllare nella difesa. È riemersa, e si è girata la partita quando sul 4-4 Barty ha giocato male il punto sullo 0-15: aveva trovato un buon colpo difensivo alto e profondo, ma lo slice successivo le è rimasto sulle corde, forse non avendo calcolato bene il rimbalzo che è sembrato pescarla fuori posizione coi piedi. Sullo 0-30 la prima ha preso il nastro ed è arrivato un doppio fallo, con Sabalenka che si è gettata sulla successiva seconda chiudendo con la risposta di rovescio lungolinea per il break del 5-4, dominando poi il proprio turno di battuta.
In un match cominciato con lei in assoluto dominio di forza e precisione, Barty aveva saputo portare la partita sui suoi piani trovando tempo per colpire e ricavando molto più errori da una bielorussa che dopo un set d’apertura fantastico con 11 vincenti e un solo gratuito ne aveva commessi ben otto solo nei primi due game del secondo parziale. Il 6-0 del primo set era nato con una risposta vincente di dritto di Aryna sull’ultimo millimetro di riga per il break del 2-0, arrivando poi a livelli incredibili punto dopo punto, e proprio il dritto è stato il primo colpo che è venuto a meno dall’inizio del secondo set. Questo stava ricreando gli stessi scenari visti altre volte, prendeva il controbreak per il 2-2 ma ma non bastava perché Barty era subito pronta a capitalizzare ogni occasione e nella sua testa sono tornati i fantasmi delle tante partite perse dove aveva vantaggio.
Barty ha preso il secondo parziale e a quel punto partiva lei per prima nel terzo set, un vantaggio psicologico ulteriore che però non ha sfruttato. Quel game in risposta perso da 15-40 è stato seguito da alcuni importanti turni di battuta, ma nel momento cruciale si è trovata di nuovo di fronte la Sabalenka senza paura dei primi 30 minuti e un pasticcio col proprio slice l’ha condannata ad andare fortemente sotto pressione sul 4-4, perdendo poi il servizio e la partita. Non arriva dunque l’accoppiata Stoccarda-Madrid, riuscita solo a Maria Sharapova fin qui, ma ancora una volta la sua è stata una settimana di grande valore e soltanto una Sabalenka di questa portata, coprendo anche gli alti e bassi del suo gioco, è riuscita a fermarla.
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