US Open, Anisimova vince una dura battaglia: “Ho pensato a mio papà tutto il tempo”

Amanda Anisimova un anno fa perdeva il padre, morto a pochi giorni dall'inizio dello US Open. Oggi si è imposta in una partita divenuta molto difficile e a bordo campo ha dichiarato: "Da junior ho avuto una partita uguale dove lui era qui con me e mi diceva tante parole di supporto".

Amanda Anisimova, a fine agosto del 2019, perdeva improvvisamente il padre e si vedeva costretta a rinunciare allo US Open. Da allora però la ragazzina classe 2001 ha avuto sempre molta difficoltà a ingranare, con sconfitte pesanti e sorprendenti nei vari tornei giocati tra fine della scorsa stagione e gli appuntamenti di questo 2020.

Ancora ci pensa, Amanda, anche perché il papà era sempre con lei sui campi. Lui ha avuto un ruolo molto pesante nella sua formazione, malgrado poi fosse stata aiutata da un allenatore di grande profilo come Nick Saviano fin dall’età di 12 anni. Oggi, nel secondo turno di Flushing Meadows, la testa di serie numero 22 è stata molto in difficoltà contro Katrina Scott, 16 anni e numero 637 del mondo.

Non era una gran giornata, con tanti errori e molto nervosismo. Ha rischiato di andare molto vicina all’eliminazione dopo aver perso il primo set ed essersi trovata indietro nel turno di battuta sul 3-4 nel secondo set. Alla fine però è riuscita a imporsi 4-6 6-4 6-1 e dopo il match point ha rivolto un bacio verso il cielo, chiarendo nell’intervista a bordo campo: “Ho tante emozioni con me in questo momento, anche per mio padre. Da junior ho avuto una partita uguale dove lui era qui con me e mi diceva tante parole di supporto. Non lo so, ho pensato a lui tutto il tempo, mi ha dato tanta energia per continuare a giocare e cercare un modo per vincere e a un certo punto ho cominciato a giocare veramente bene”.

Per la prima volta al terzo turno dello US Open, Anisimova avrà al prossimo turno Maria Sakkari, numero 15 del seeding, impostasi 2-6 6-3 6-2 contro Bernarda Pera.

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