L’Italia cala il tris con Camila Giorgi e porta a tre le giocatrici qualificate ai quarti di finale. Oltre alla marchigiana, infatti, tra le migliori otto del WTA International di Palermo ci sono anche Sara Errani ed Elisabetta Cocciaretto, probabilmente la più bella sorpresa della pattuglia azzurra fin qui sui campi del Country Club.
Come ci si aspettava, la sfida di Camila è stata tutt’altro che banale ma ben gestita sulla lunga distanza. Giorgi ha rimontato un set di ritardo a Kaja Juvan, prospetto molto interessante e ancora un po’ acerbo del vivaio sloveno, ma che qui a Palermo era già alla quinta partita in meno di una settimana e alla fine, questa sera, il suo corpo ha chiesto il conto degli sforzi fatti.
3-6 6-2 6-4 il punteggio finale a favore della numero 89 del mondo con anche un po’ di brividi nel finale per uno scatto decisivo che non arrivava e Juvan ne approfittava per risalire da 1-5 a 4-5, ma Giorgi aveva spostato dalla sua l’equilibrio della partita a metà del secondo parziale quando ha cominciato a mettere insieme i colpi migliori del suo repertorio. Per oltre un set sbagliava tanto, soprattutto di dritto, e Juvan con buona personalità teneva molto bene il campo e prendeva vantaggio dei vari passi falsi dell’italiana. Malgrado un break di ritardo, infatti, era lei a prendersi il primo set e a caricarsi quando vinceva il game dell’1-0 nel secondo parziale.
Contro Camila è così: potresti passare 45 minuti e raccogliere tanti punti gratuiti, ma devi sempre mostrare che sei presente in campo per controllare la situazione. Questo perché le qualità di Giorgi, quando riesce a esprimerle, sono di altissimo livello e non lo scopriamo ora. Così, nella fase centrale del secondo set ha trovato l’allungo e da lì è sembrata star meglio anche di testa, più sciolta e più libera da tensioni, trovando vincenti di grande livello. In quei momenti, invece, Juvan è mancata nelle energie mentali e nella forza di contrastare un’avversaria molto più incisiva. Già durante il match di primo turno del tabellone principale, contro Marketa Vondrousova, aveva dovuto chiedere il fisioterapista per un problema alla coscia. Stasera, nuovamente, è stata controllata in quel punto e sono tutti segnali che giravano a suo sfavore.
L’inizio del set decisivo, dopo il trattamento, è stata la conferma delle sensazioni avute: Juvan aveva mollato la presa e Giorgi si era involata fino al 5-1. Come contro Rebecca Peterson, l’azzurra ha faticato a fare l’ultimo passo e solo nel decimo game ha chiuso il match, senza però concedere chance alla slovena che comunque torna a casa con ottime sensazioni dopo tanta pausa.
Anche questa, come le precedenti, è stata una giornata segnata dalle partite lunghe e terminate al set decisivo. Petra Martic ha ammesso di non essersi particolarmente divertita contro Liudmila Samsonova perché la russa colpisce forte, basso rispetto alla rete e senza alcuna rotazione. Spesso la palla le arrivava troppo addosso, le uniche vie d’uscita per evitare il “bombardamento” erano usare le smorzate e servire con tanto kick a uscire. Samsonova, però, per un set e mezzo è rimasta anche lei incollata e anzi aveva vinto il parziale d’apertura al decimo set point per un sorprendente 7-5, ma poi anche per lei il fisico l’ha abbandonata e le energie generali sono crollate con la numero 1 del seeding che ne ha approfittato per imporsi 5-7 6-4 6-2. In precedenza Anett Kontaveit aveva superato Laura Siegemund 3-6 6-2 6-2.
Risultati
[1] P. Martic b. [Q] L. Samsonova 5-7 6-4 6-2
[4] A. Kontaveit b. L. Siegemund 3-6 6-2 6-2
[7] D. Yastremska vs [LL] O. Dodin
C. Giorgi b. [Q] K. Juvan 3-6 6-2 6-4
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