Karolina Muchova ha giocato fin qui solo 11 tabelloni principali WTA da inizio gennaio, rispetto a tante altre che sono arrivate a 16, o anche a 20, eppure un salto triplo nel ranking con tanti buoni piazzamenti che l’avevano portata a ridosso delle prime 40 del mondo.
Adesso, anche la gioia del primo titolo in carriera nel circuito maggiore, soltanto assaporato lo scorso maggio a “casa sua”, a Praga, quando perse al terzo set contro Jil Teichmann. Una finale, a Seoul, letteralmente dominata dove si è presa (con tutti i crismi) la rivincita nei confronti di Magda Linette.
Le due si erano affrontate ai quarti di finale del WTA International del Bronx, circa un mese fa, e la polacca si era imposta 6-7 6-4 7-6 dopo circa 3 ore di gioco, con il sorprendente dato di zero palle break concesse. Oggi, è stata la volta di Muchova. Un netto 6-1 6-1 in poco più di un’ora con numeri eccellenti e grande livello di gioco, lo stesso messo in campo per tutta la settimana e che ha regalato dei veri conigli estratti dal cilindro durante molte delle sue partite.
Muchova rappresenta un po’ una boccata d’aria nuova in contrasto enorme con le altre giocatrici malgrado poi anche lei prenda rischi o attui un gioco aggressivo, ma per movimenti e tecnica nell’approcciare e colpire sono pochissime quelle che si possono accomunare a lei che a inizio stagione doveva passare per le qualificazioni in ogni evento e spesso (tranne a Brisbane) ci riusciva con buon agio, poi a Praga ci fu il grande gesto nei suoi confronti di Lucie Safarova che in qualche modo ha dato inizio al nuovo salto in avanti.
Era l’ultima volta in Repubblica Ceca per Safarova prima del ritiro, ma lei stessa rifiutò la wild-card che gli organizzatori le offrirono per il tabellone principale, sostenendo che non era giusto né per lei che non era assolutamente in condizione di competere a certi livelli e ne nei confronti di una connazionale che in questo modo si vedeva svantaggiata. Così l’invito andò a Muchova, che arrivò in finale e sfiorò il primo successo WTA facendo però un balzo importante entrando per la prima volta in top-100. I quarti di finale a Wimbledon sono stati un’ottima conquista soprattutto dopo la splendida partita vinta 13-11 al terzo set contro Karolina Pliskova e adesso la gioia del primo titolo messo in bacheca. Con buona probabilità non sarà neppure l’ultimo.
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