Non potrebbero esistere personaggi e tennisti più diversi.
Uno dedito al lavoro e fermo sostenitore della costruzione del punto, della strenua difesa, del sacrificio.
L’altro amante del tennis casuale, i colpi fotonici, il gioco veloce, costantemente pronto a giustificarsi e a non dare il massimo per non rischiare di dovere essere deluso da se stesso nel caso poi, qualora si impegnasse davvero, non ce la facesse.
Si scontreranno al secondo turno qui a Wimbledon, dopo gli ottavi del 2014, durante i quali Nick Kyrgios si mise in mostra al mondo intero, giocando senza alcun timore reverenziale, tirando forte e non concedendo mai ritmo allo spagnolo.
In altre occasioni Nadal lo ha battuto nettamente -Pechino, Madrid, Roma- ma anche quest’anno ad Acapulco Rafa non è riuscito a sfruttare tre match point, con Kyrgios che poi, tra una polemica con il pubblico e un cattivo sguardo all’avversario, finì per vincere il torneo.
Il problema dell’australiano è la sua scarsa forma attuale, sembra non essersi preparato fisicamente -d’altronde non risulta che Nick abbia un preparatore atletico- né tennisticamente e questo, in una partita al meglio dei 5 set contro un giocatore come Nadal, potrebbe essere decisivo.
Se dovesse sentire i fastidi all’anca come oggi, potrebbe passare direttamente al circo che tanto ama, anche se Kyrgios brama queste sfide:
“Quando l’ho visto dalla mia parte di tabellone ero molto felice, mi piace tanto giocare contro di lui”
In quella che chiaramente è una provocazione, c’è anche del vero, perché tante cose lo annoiano, specie il tennis contro avversari che lo stimolano poco, mentre le grandi sfide in campi principali lo intrigano molto, gli danno quel brivido, quella motivazione che solitamente non ha.
Nadal, dal canto suo, è sereno e quando gli chiedono del match e delle provocazioni di Kyrgios: “Non lo conosco nemmeno come persona, come potrei parlare di lui? Ho 33 anni, ho un’età e tante cose da fare, non mi metto a polemizzare a distanza”.
In una partita che andrà probabilmente giocata sul Centrale, dalla quale tutti si aspettano tanto e che dipende praticamente dall’ispirazione e dall’energia che Kyrgios riuscirà a mettere sul campo: il punto è che quando gli stili sono così in contrasto, lo spettacolo è (quasi) sempre assicurato.
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