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Nadal, Zverev e Nishikori tristi per il ritiro di Murray. Kyrgios: “È una leggenda”

CAPITOLO “MURRAY”

Rafael Nadal: “È una brutta notizia. Ma a essere onesti quando un atleta come lui riesce a vincere quasi tutto ora sta soffrendo a causa di problemi fisici ormai da molto tempo, e sente di non essere più competitivo per quella ragione che lo fa alzare la mattina e lo spinge ad andare in campo con la passione e la voglia di allenarsi e migliorare, tutto diventa più duro. Non posso dire più di tanto, ma alcune cose della mia esperienza personale possono essere paragonabili. Se vai in campo tutti i giorni ma non riesci a migliorare perché il dolore continua, è il momento di prendere una decisione. Forse lo sta facendo da molto tempo e sente che non riesce più a migliorare e forse sta facendo la cosa giusta per la sua salute. Sarà una perdita molto importante per noi, per il mondo del tennis, perché aveva creato rivalità eccezionali tra i migliori al mondo e che sono andate avanti per lungo tempo. Questa purtroppo è la vita. Oggi sembra che ritirandosi a 31 anni non abbia avuto una lunga carriera, 10 anni fa probabilmente lo avrebbe visto diversamente. Gli auguro tutto il meglio, ci mancherà. Oggi lui, domani un altro. Non siamo più dei ventenni, la nostra generazione ha ormai superato i 30. Queste cose purtroppo accadono”.

Kei Nishikori: “Non so veramente che cosa dire. Sono molto triste. Vedevo che non si muoveva molto bene la scorsa settimana, ma non mi sarei mai aspettato questo. È veramente triste, son sincero. Ho giocato contro di lui molte volte, e ho imparato tanto. È un giocatrice di grande qualità, con tanti talenti. È stato tra i primi 4 del mondo per tantissimo tempo. Spero che possa sentirsi meglio e continuare a giocare. Purtroppo non posso fare nulla per lui se non sperare possa sentirsi meglio”.

Nick Kyrgios: “Bruttissima notizia. Lui è stato uno dei miei migliori amici del tour. Penso che un po’ tutti ieri abbiano detto la loro, anche io sapevo che avrei dovuto esprimere qualcosa dei miei pensieri. Lui era uno dei più cari che avevo. Abbiamo fatto tante cose assieme, siamo stati sulle montagne russe e varie altre cose. È un giorno triste per lo sport. Lui è una leggenda. Qualcuno su cui poter sempre contare. Non voglio andare più dentro il discorso perché credo che ognuno qui sappia che cosa abbia significato lui per me. È un momento molto triste. Penso che avrebbe potuto fare molto bene qui. Non voglio continuare a portarmi dietro il pensiero che il suo tempo sia ormai finito. Incrociamo le dita che la sua salute possa tener duro per un altro po’. Io stesso voglio essere positivo per lui, non parlare solo delle questioni negative. Lui è tornato, sta giocando. Non penso che i risultati contino almeno finché lui sarà qui con noi. Perché potevo contare su di lui? Perché lui era una persona normale. Quando passavo del tempo con lui, lui era sempre divertente. Non era mai uno serio. E questo mi faceva stare molto bene. Mi sentivo di avere accanto un ventenne e di comportarmi come un fratello con lui. Un po’ immaturo, magari, ma davvero amichevole, umile, coi piedi per terra. Un ragazzo normale. Quasi mi dimenticavo di chi fosse realmente. Lui è una leggenda dello sport, ma non l’ho mai visto come tale perché sapeva essere se stesso”.

Alexander Zverev: “Lui è uno dei migliori che ci siano dentro e fuori dal campo. Sempre carino, piacevole passare del tempo con lui. I media hanno sempre cercato di dipingerlo come noioso e antipatico, che non rilasciava interviste o cose simili. No, lui è anzi uno dei più divertenti e forti che ci siano. Noi come giocatori gli vogliamo bene, e lo potete vedere dalla quantità di supporto che stiamo mostrando. Spero possa davvero godersi gli ultimi mesi e avere un felice ritiro”.

SALUTE PERSONALE

Rafael Nadal: “Mi sento bene, sennò non penso sarei arrivato qui. Ho buone sensazioni dopo l’intervento al piede, posso dire che la parte più brutta è ormai passata. Poi ovviamente dopo l’intervento c’è voluto un po’ per ricominciare, ovviamente ci possono essere dei contraccolpi nel percorso, ma non è nulla di nuovo per me. Sto accettando la sfida che il corpo mi presenta. Ora è una nuova stagione e io rientro da un periodo difficile con motivazioni molto alte e sono molto felice di essere qui a Melbourne”.

Kei Nishikori: “Vincere Brisbane penso sia stato il modo migliore di cominciare il 2019. Non avevo mai vinto tornei prima di essere qui, dunque sono veramente contento. Sono felice anche di sentirmi bene e di essere tornato a giocare un buon tennis”.

Nick Kyrgios: “Mi sento bene. A Brisbane non ero ancora in buona condizione, ma credo che dopo le ultime partite che ho giocato tra Sydney e Kooyong possa essere migliorato. Mi sento pronto per giocare. Lo scorso anno sono stato via per circa 6 mesi da casa ed è stata dura. Durante la off season sono stato benissimo nella mia città, a Canberra. Ho passato tanto tempo con la mia famiglia. Mi sono allontanato dallo sport, con la testa, e mi ha aiutato a ricaricare le pile. La off season è durata pochissimo, ma l’estate australiana è un momento straordinario. È il più emozionante. Tutti noi amiamo giocare di fronte al nostro pubblico. Lo scorso anno sono accadute cose che mi hanno toccato nel profondo. Ho cercato aiuto, anche se non vorrei rivelare più di tanto per questioni personali. Ero in una condizione pessima. Ora penso di sentirmi meglio. Le persone forse diranno che devo giocare contro Raonic e che è un sorteggio pessimo, a me non importa più di tanto. Sono a posto fisicamente, sono felice di andare in campo e competere. Obiettivamente un giorno la mia carriera finirà, per cui vorrei divertirmi e non dare tutto per scontato. Non voglio preoccuparmi di nulla: se vinco, vinco, se perdo, perdo. Vorrei essere felice di svegliarmi la mattina e andare in campo, lo scorso anno non era così”.

Alexander Zverev: “Mi sento bene, soprattutto dopo l’altro giorno. La caviglia è un po’ gonfia, ma non si è veramente girata. Un osso ha sbattuto contro un altro osso. C’è stata un po’ di infiammazione tra queste ossa. Giocherò, magari con un po’ di fasciatura. Ma non è nulla che possa peggiorare, sono tranquillo”.

Diego Barbiani

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