SLOANE STEPHENS
Devi essere veramente felice. Due partite, due vittorie.
Ovviamente ogni match è molto, molto duro perché hai di fronte le migliori al mondo, ma sono felice di avere vinto un’altra partita. Lei è una giocatrice molto solida, capace di tante variazioni, che sa giocare bene da ogni parte del campo. Forse siamo simili io e lei, possiamo fare tante cose diverse, per questo ho pensato che ci siano stati tanti scambi di grande livello, punti piuttosto lunghi con tanti slice, lob e cose sempre diverse. È stata una sfida molto ben giocata, non spesso ti capita di giocare contro una che ti spinge così tanto ad alzare il livello.
Ora Angie. Hai precedenti molto favorevoli.
Sì, sono impaziente di quella sfida. Ho spesso giocato bene contro di lei nel passato. Però qui conta poco: ogni match è diverso e ogni match vale tanto. Andrò in campo dando il mio massimo, poi vediamo.
Eri sotto 0-2 al terzo con l’altra che stava giocando veramente bene. Che cosa ti stavi dicendo tra un punto e l’altro nel terzo set?
Sul 5-1 sotto nel secondo mi dicevo di giocare il prossimo game con lo stesso spirito con cui avrei voluto giocare il terzo e provare a dare tutto. Ovviamente non ha funzionato. Poi ho vinto quel game e le cose sono cambiate nuovamente. Poi al terzo mi stavo dicendo sempre la stessa cosa: lei stava giocando punti ottimi e non potevo abbattermi per quello. Rimanendo positiva sono riuscita a riprendere un po’ l’inerzia del match e poi Sly mi ha aiutato con alcune parole a ritrovare la possibilità.
Come riesci a risolvere certi problemi in campo? Lei è una giocatrice molto versatile, tu altrettanto. È un po’ una partita a scacchi.
Andando avanti a fare il mio gioco. Alle volte sei tu a dover attaccare per prima. Lei ha un dritto molto pesante. Stava facendo tante cose diverse, mentre normalmente ti capita di affrontare giocatrici molto più con poche armi a disposizione. O potenti o con spin alla palla. Con lei invece tu devi stare nella partita senza mai uscirne. Alla fine qualcuna purtroppo doveva perdere, ma lei è davvero molto brava.
KIKI BERTENS
Un match solido per due set, che cosa è cambiato nel terzo?
È stato duro, lei ha avuto una bella partenza, io invece ho faticato un po’ e poi ho giocato male il tie-break. Poi ancora a inizio del terzo ha saputo riprendermi alzando il livello. È stata un sfida molto incerta. Fisicamente lei sta molto bene, per cui per me era molto difficile.
Quanta pressione ti ha messo addosso?
Tu sai che devi finire il punto, ma non vuoi mai andare spingere troppo in là. Soprattutto se non è nel tuo gioco. So come devo giocare, ma ogni tanto mi tornavano tante palle indietro e ne ho sbagliate un po’. Però è stata una bella partita.
Contro Kerber dicevi che ti eri dovuta spingere fuori dalla tua confort zone. Oggi come è stata?
Penso di aver potuto giocare un po’ di più nel modo che mi piace. Stavo mettendo pressione e lei stava sbagliando qualcosa ma poi nel terzo set lei è tornata a essere molto solida e dopo aver perso un paio punti sono cominciati un po’ di dubbi. Non è mai un buon segno.
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