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31 Ago 2018 10:15 - Commenti
Lahyani che parla con Kyrgios in fondo non fa proprio male al tennis
La chiacchierata tra il giudice di sedia e il giocatore australiano impegnato nel secondo turno dello US Open non è passata inosservata. Sportivamente è da condannare, umanamente potrebbe essere anche accettabile, ma c'è un terzo fattore per cui è sacrosanta.
di Simone Milioti
Quello che è successo durante il secondo turno dell’incontro tra Nick Kyrgios e Pierre-Hueges Herbert è qualcosa di mai visto su un campo da tennis. Al primo cambio campo del secondo set il giudice di sedia, l’istrionico Mohamed Lahyani, scende dal seggiolone e si intrattiene con Kyrgios giusto per scambiare un paio di battute.
Inizialmente si potrebbe pensare che stesse valutando le condizioni di salute del giocatore che da qualche minuto, col caldo asfissiante, non mandava dei bei segnali. Scendere dalla sedia è contro regolamento, ma, visto il frastuono del pubblico, probabilmente è stato giusto per sincerarsi delle condizioni del giocatore. Difatti il primo scambio è quasi un “ehi tutto bene?”, Nick da parte sua fa intendere che non ha problemi fisici. A quel punto l’arbitro poteva tranquillamente risalire e continuare a fare il suo mestiere di giudice imparziale della partita. Invece no, Lahyani si lascia andare ad un “tu non sei questo, ti ho visto giocare, puoi fare molto meglio di così” e non è neanche la prima volta che interagisce così con un giocatore durante un incontro.
Discorso che sarebbe andato bene, anzi va benissimo se tu sei un coach e va ancora meglio se stai giocando un match WTA dove la pratica del coaching è ormai accettata e ben regolamentata. Sicuramente non va già se tu sei l’arbitro e va malissimo se poi Kyrgios rimonta l’avversario superando il turno, recuperando un set e un break di svantaggio dal momento in cui c’è stato lo scambio verbale.
In molti – da Federer stesso, prossimo avversario dell’australiano, a Herbert, colui che ha pagato il prezzo più salato nella vicenda – ritengano che l’arbitro si sia preso troppa libertà, in effetti è così. Comportamento errato e da condannare, su questo poco da dire. Umanamente giudicare il fatto è soggettivo, c’è chi vuole bene a Kyrgios (e probabilmente l’arbitro girando il mondo con lui magari si è pure affezionato), e chi preferiva che Herbert potesse giocarsi le sue chance e quindi è rimasto infastidito dal comportamento che è stato tutto fuorché imparziale.
Il succo della vicenda è che il tennis non può essere più solo considerato un evento sportivo e successivamente umano, ma ormai è diventato, prima ancora che sportivo, un evento di business. Si vendono biglietti, si vendono fasce orarie per le partite e girano un sacco di soldi tanto che alcune delle regole sacrosante sono già state in parte stravolte.
In effetti il torneo o i fan (non quelli di Herbert ammesso che ne abbia) perché dovrebbero lamentarsi se Kyrgios, con la sveglia di Lahyani, ha superato il turno? Se poi davvero è stato questo a influire. I fan preferivano che Herbert, numero 75 del mondo e doppista di professione, continuasse ad andare avanti nel torneo togliendo di mezzo uno dei talenti più cristallini che il tennis possa presentare attualmente? O ancora gli organizzatori non vedevano l’ora di schierare in campo nella sessione serale di sabato Herbert contro Federer?
Ripetiamolo ancora una volta sportivamente non si dovrebbe neanche discutere della vicenda, ma vedendola da un punto di vista diverso è facilmente ammissibile che Kyrgios che avanza nel torneo sia un bene per il tennis, poi semmai è il modo con cui avanza che è contestabile. Fosse stato un tifoso dagli spalti a incoraggiarlo, o ancora il suo stesso coach magari facendosi beccare e prendendo il sacrosanto warning per coaching sarebbe stato ancora nelle regole perché punibile. È stato invece l’arbitro e questo ha creato il caso con l’eccezionalità della vicenda e scatenando tutte le reazioni che ancora seguono tra gli addetti ai lavori.
Il succo è stato tutto lì, l’arbitro avrebbe dovuto essere imparziale e stop, ma non venite a blandire semplicemente che non è giusto per il tennis o l’altro giocatore. Quando da anni ormai un tennista che non riesce a stare in campo può usufruire di trattamenti del fisioterapista quasi ogni cambio campo e con il consenso del dottore può assumere qualsiasi medicinale per poter continuare il match. Se uno non sta in piedi, vuoi perché si è allenato male, vuoi perché non ha chiuso in poco tempo il match precedente, si ritira. Ma ormai il tennis è più spettacolo che sport, quindi in qualsiasi modo bisogna andare avanti e con il meglio che puoi proporre. Sicuramente ci dispiace per Herbert, ma al tennis fa molto meglio avere un Kyrgios, impazzito si, che un mediocre francese ancora in corsa nel torneo.
Se avete ancora dubbi diteci secondo voi quanti direttori di torneo vorrebbero avere il match serale tra Federer e Kyrgios al posto di Federer contro Herbert. E ancora se voi, da spettatori paganti, a quale match vorreste assistere?