Interviste

Tsonga: “Sono mancato nei momenti importanti”

Pensi che i momenti critici del tie-break siano stati duri, è stata lì la leggera differenza?

Si, oggi potrei dire di aver giocato una buona partita. Voglio dire, non una buona partita, del buon tennis. Non una buona partita perché nei momenti importanti sono mancato, non ho giocato bene nei punti fondamentali. Questo è il prossimo passo che devo fare, migliorare in quei momenti. Ho avuto tante volte la possibilità di andare avanti, prendere in mano il punteggio, e non l’ho fatto. Qui è dove devo migliorare molto. Certamente anche dal punto di vista tecnico si può sempre fare meglio. Oggi la partita si può riassumere così.
Quando hai servito sul cinque a due del tie-break, Nick ha detto che in quel momento era pronto al quinto set. Tu cosa pensavi, con quei due servizi a disposizione?
Ero concentrato sul gioco. Ho sbagliato un rovescio, poi sono andato a rete, non in cattive condizioni, ma lui ha giocato un passante che ha toccato la rete. Una gran giocata, che posso dire? Poi lui è stato solido, non posso dire altro.
Alla fine vi siete dati un bell’abbraccio, avete riso e scherzato. Cosa vi siete detti?
Semplicemente mi sono congratulato con lui. Lo avete visto, ha giocato una gran partita. Quindi deve giocare ancora meglio al prossimo turno.
Conoscevi i suoi commenti prima della partita, un cui ha ricordato il fatto che venisse a vederti allenare durante il torneo del 2008, facendoti firmare una palla ogni giorno? Ha detto che eri uno dei suoi idoli, lo sapevi?
Si perché è nel tour da un po’ e ci siamo incontrati in tornei più piccoli. Sapevo tutto. È bello. Per me personalmente è molto bello, vuol dire che ho colpito alcuni ragazzi quando erano giovani e volevano diventare giocatori come me. Li ho ispirati, è stupendo.
Il ginocchio ti ha dato problemi?
No per nulla, l’ho solo colpito con la racchetta due volte di fila. (sorride) Fa davvero male, ma non dà problemi.
Quanto può avanzare Nick nel torneo, guardando avanti?
A essere onesti, in questo momento sta ancora costruendo il suo gioco. Credo debba ancora migliorare. Con il gioco pronto, può fare molti danni, non lo sappiamo ancora. La cosa più importante nel tennis è crederci. Credo che ora lui ci creda. Questa è la cosa più importante. Poi, come tutti, ha bisogno di lavorare. Come me. Ho trentatré anni, ma sono un giocatore e voglio sempre migliorare, anche se ho questa età, voglio sempre essere un giocatore migliore. Anche se sei a questo livello, devi sempre pensarla così, altrimenti non giochi l’Australian Open. Vedremo come andrà per lui. In ogni caso è già un gran giocatore.

Matteo De Laurentis

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