Interviste

Dimitrov: “Adoro giocare col caldo

 

Sei contento di esserti ripreso dopo il bagel inflitto da McDonald?
‘Bagel’ suona bene (ridendo). Sì mi sono recuperato bene anche se oggi è stato un test difficile per me… dovevo trovare un modo di uscirne. Alla fine sono riuscito a giocare meglio dell’ultimo match, era caldo e queste condizioni si adattano perfettamente a me. Sono contento che sia andato tutto come pensavo.

Quando hai detto che avevi cinque giorni di riposo significa che non hai parlato nemmeno col tuo coach?
Beh è stato divertente perché appena abbiamo finito siamo andati tutti a cena, tutto il team, ed ognuno ha parlato di altre cose. Penso che sia importante e salutare. Ma, ad ogni modo, dopo due/tre giorni eravamo di nuovo al telefono ad organizzare un piano. Della serie abbiamo appena finito ed ora inizia tutto da capo. E bisogna abituarsi a tutto questo se si vuole fare questo lavoro. Poi penso che la cosa più dura da recuperare dopo una pausa, anche piccola come questa, sia, più che la parte fisica, quella mentale cioè il fatto di dover combattere per ogni punto. Ma un po’ di pausa è anche importante per riflettere, vedere i tuoi obiettivi e vedere dove si può migliorare.

Come ti sei organizzato per giocare nel caldo di oggi?
Di nuovo, io adoro giocare al caldo. In Bulgaria, dove sono cresciuto, le estati erano parecchio calde e secche e qui mi sento quasi a casa. Sento come se potessi gestire il mio ritmo meglio, il modo in cui gioco. Inoltre anche il mio modo di pensare è diverso rispetto a quattro, cinque anni fa: ora so come gestire meglio i colpi, il gioco, tutto e credo che tutto questa si veda nel mio gioco..

Riguardo alla tua concentrazione..se non stai giocando al livello che ti aspettavi come lavori per mantenere calma e concentrazione?
Penso sia una cosa davvero importante. Quando non senti di giocare bene durante il match, devi cercare nuovi modi di uscirne. Adesso so di sentire bene la palla ; il problema è che non riesco a calibrare bene i colpi. Anche nei giorni precedenti, anche quando mi allenavo, non riuscivo a trovare gli angoli che volevo o quei colpi che so possono far male all’avversario. E quando non ti riescono queste cose devi cercarne altre. Il servizio, ad esempio, oggi proprio non andava. E lì devi chiederti: quali altre opzioni ho? La cosa che mi rende contento è che ho un gran arsenale di colpi a disposizione per qualsiasi circostanza e questo mi dà un gran vantaggio. E, di nuovo, penso che la parte mentale di questo gioco, in giorni come questi, scenda più in campo del gioco stesso.

Il prossimo match sarà contro Tsonga o Kyrgios. Ti stuzzica di più l’idea di giocare contro l’eroe locale o è meglio Tsonga?
Onestamente entrambi vanno bene. Ho giocato davvero molte volte col pubblico avverso ma d’altronde è parte del gioco. Voglio dire contro chiunque mi batta sono contento solo all’idea di giocare, di andare lì fuori e competere per il turno. Ma per ora apprezzo la mia vittoria.

Francesca Padoin

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