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Attenti a quei due: Sascha e Shapo, due predestinati?

La buttiamo giù subito, senza troppi fronzoli, quasi una provocazione. Il film “Borg vs McEnroe” ci ha fatto capire che la rivalità fa bene al tennis e ben venga se i due in questione hanno anche stili diversi.

Dopo i due capostipiti Borg (destrorso e giocatore di fondo, più regolare/freddo) e McEnroe (mancino e giocatore di rete, più geniale), si sono susseguite altre rivalità famose anche per contrapposizione di stili. La prima quella tra Agassi e Sampras, entrambi però impugnavano la racchetta con la mano destra. Seguita poi da quella tra Federer e Nadal, in cui le parti rispetto agli originali erano invertite col mancino più simile a Borg e il destrorso più vicino a McEnroe.

Arrivare a parlare di un passaggio di consegne dopo aver visto Zverev e Shapovalov in questa stagione e ancor di più in questo finale di stagione non è troppo campato in aria. In più ci piace l’idea di trovare due possibili eredi che quantomeno possano sfidarsi per anni facendo venir fuori una bella e sana rivalità, vecchio stile che si ripete di generazione in generazione.

Se per quanto riguarda Zverev abbiamo imparato a conoscerlo negli ultimi mesi, Shapovalov è sbucato fuori tutto in una volta nel 1000 di casa, grazie ad una wild card, visto che il suo ranking fino alla settimana prima di Montreal lo vedeva alla 143ª posizione del ranking mondiale e giocava soprattutto Challenger. Ora con le Next Gen Finals in cui è stato protagonista assoluto seppur senza passare neanche il girone, sicuramente è più famoso.

Entrambi hanno discendenza russa, come si evince dai cognomi. Alexander è tedesco ma i genitori sono russi trasferiti in Germania nel 1991, Denis è nato in Israele, ma è cittadino canadese. Hanno cominciato a giocare a tennis 5 anni tutti e due, entrambi hanno dichiarato che il loro idolo è Federer e la loro educazione tennistica è iniziata in famiglia. Con il padre per Zverev, con la mamma per Shapovalov. Inutile sottolineare i loro soprannomi Sascha e Shapo, uno derivato dal nome e l’altro diminutivo del cognome.

Li avevamo già notati, nella stessa settimana, proprio nel torneo di Montreal dove ottennero due vittorie importanti. Era da parecchi anni che dei ventenni non battevano nello stesso torneo Federer e Nadal. Certo in quel caso i due giovanotti si chiamavano Djokovic (Montreal 2007) e del Potro (Us Open 2009) ed entrambi batterono sia lo svizzero che lo spagnolo. Coincidenze o meno solo il tempo ce lo dirà, fatto sta che non possiamo ignorare i due NextGen che sconfiggono i due massimi rappresentanti della generazione tennistica precedente e dell’anno in corso.

Entrambi hanno un gioco offensivo quindi a prima vista più simili. Nonostante questo il canadese sembra una copia di McEnroe, oltre che per essere mancino, perché gioca molto bene a rete, è molto estroso ed emotivo. Zverev destrorso come Borg e con rovescio a due mani, mentre Shapovalov quasi fosse uno scherzo del destino lo gioca ad una. Svedese e tedesco si trovano bene a spingere da fondo ed entrambi hanno cominciato giovanissimi ad avere successo, intorno ai 18 anni. All’apparenza troppo seri, Zverev forse solo timido, Borg  proprio freddo.

Un’altra caratteristica che accomuna Borg/McEnroe a Zverev/Shapovalov, oltre al fatto che uno è europeo e l’altro proviene da oltre oceano, è che uno sembra essere leggermente più avanti dell’altro. Questo dipende anche dalla differenza di età, Borg è nato tre anni prima del rivale, Sascha è due anni più grande di Shapovalov.

Borg comincia a calcare il circuito nel 1973, vincendo il primo titolo importante nel 1974, Roma e Roland Garros in quell’anno. McEnroe invece inizia a giocare nel Tour nel 1978 e a fine stagione vince subito il Master a 17 anni, l’anno dopo a 18 vince il primo Slam, lo Us Open. Zverev inizia nel 2013 e il primo titolo importante, un mille, arriva guarda caso a Roma nel 2017. Shapovalov ha iniziato a girare per il circuito lo scorso anno, in questa stagione comunque è entrato nei 100 e ancora non ha giocato neanche una finale nel circuito maggiore. Migliori risultati sono la semifinale 1000 e ottavi Slam.

Infine chiudiamo con un dato che al momento appartiene solo ai due mostri sacri e non alle due future promesse. Il primo ad arrivare al numero uno è stato Borg nell’agosto del 1977, mentre McEnroe è arrivato in cima la prima volta in carriera nel marzo del 1980. Ovviamente la scalata più veloce è stata quella di John in soli due anni a dispetto dei quattro che ci sono voluti a Bjorn.

Riguardo agli H2H Borg e McEnroe sono sette pari, la prima sfida vinta dall’americano nel 1978 in semifinale a Stoccolma, Svezia. Primo incontro tra Zverev e Shapovalov vinto dal tedesco nel 2017 in semifinale a Montreal, Canada. Hanno vinto il casa del rivale, venitemi a dire che non sono due predestinati.

 

 

 

Simone Milioti

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