Tanti rischi, ma alla fine Caroline Wozniacki approda ai quarti di finale del WTA Premier di Tokyo. La danese, campionessa in carica, deve sudare le proverbiali sette camice per avere la meglio su una coraggiosa ma incostante Shelby Rogers. La statunitense è andata avanti sia nel primo che nel terzo parziale, ma non è riuscita a completare l’opera ed ad aggiudicarsi la sfida contro la numero 6 del mondo per la seconda volta nel 2017 dopo quella di Strasburgo, quando però Wozniacki fu costretta al ritiro ad inizio secondo set per dei problemi alla schiena.
4-6 6-1 6-4 il punteggio finale che premia la giocatrice di Odense, indietro 0-3 nel terzo set. In quel cambio di campo, ha chiamato papà Piotr per cercare un rimedio e fermare l’emoraggia. Non conosciamo il danese, ma a giudicare dai risultati Wozniacki è parsa rigenerata: da lì sono arrivati tre game di battuta vinti a 0, due break a 15. Un totale di 20 punti vinti su 22 giocati. Rogers è riuscita quantomeno a recuperare da 0-30 quando serviva per allungare il match, ma sul 5-4 la danese ha saputo concludere l’opera. Al prossimo turno attende Dominika Cibulkova. La slovacca sta giocando fin qui un torneo impeccabile, dimostrando sia contro Carla Suarez Navarro all’esordio e sia contro Katerina Siniakova oggi di aver recuperato un’ottima condizione fisica. Dopo il 6-3 6-3 alla spagnola, ecco il 6-2 6-2 alla tennista ceca maturato in poco più di un’ora di gioco, frutto di una pressione costante e sistematica con il dritto approfittando ogni qual volta la sua avversaria doveva servire una seconda palla.
È un momentaccio, per usare un’espressione molto diretta, quello che sta attraversando invece Johanna Konta. Tre sconfitte consecutive non arrivavano dal 2016, quando perse da Victoria Azarenka a Miami, da Ana Lena Friedsam a Stoccarda e da Caroline Garcia (complice anche un ritiro) a Madrid. In generale, il post Wimbledon è stato molto al di sotto delle aspettative, con appena due vittorie e quattro sconfitte. L’ultima è quella all’esordio nel WTA Premier di Tokyo contro Barbora Strycova, in un match di grandissimo agonismo ma dove è mancata per diversi tratti la qualità.
Il 7-5 7-6(5) che ha regalato, dopo due ore e ventitré minuti, il primo successo della tennista ceca contro una top-10 ha vissuto di allunghi da parte della numero 4 del seeding e di recuperi da parte della numero 25 del mondo, indietro prima 0-3 nel primo parziale poi 3-5 nel secondo. Bravissima Strycova, in ogni caso, a esasperare quelli che sono i punti deboli del gioco di Johanna: una certa rigidità dei movimenti quando viene messa sotto pressione e l’enorme difficoltà nel gioco di volo. Innumerevoli i colpi poco profondi, tra scelte tattiche precise e soluzioni più difensive, con cui la giocatrice di Plzen ha attirato la numero 7 del mondo nei pressi della rete, dove pochissime volte è riuscita a cavarsela senza mostrare grande difficoltà. Ad un certo punto, verso la fine del match, era diventata per Strycova una soluzione quasi automatica e uno dei due set point concessi (sul 5-6 15-40) è stato salvato proprio grazie ad un passante di rovescio su cui Konta ha giocato al volo ma non è stato definitivo ed attaccandosi in maniera troppo centrale alla rete ha concesso tutto il lungolinea per un passante che per una come Srycova risultava fin troppo comodo.
Il lato positivo, per l’allieva di Wim Fissette, è che potrà recuperare energie per Wuhan, dove ci saranno in palio i primi veri punti importanti di questo rush finale della stagione, nel tentativo di cancellare quanto avvenuto a fine 2016 quando non scese in campo l’ultima settimana ed andò a Singapore come ottava giocatrice ma finì per scivolare in nona posizione visto che Svetlana Kuznetsova la superò proprio all’ultimo e lei dovette rimanere fuori dal Master.
Risultati:
[9] C. Garcia b. K. Nara 6-2 6-2
[3] C. Wozniacki b. S. Rogers 4-6 6-1 6-4
[5] D. Cibulkova b. K. Siniakova 6-2 6-2
B. Strycova b. [4] J. Konta 7-5 7-6(5)
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