Come hai visto il match dal tuo punto di vista?
È difficile da descrivere. È stato un match incredibile. Era la prima volta che giocavo sull’Arthur Ashe. O meglio, ci ho giocato la finale del doppio lo scorso anno, ma in singolare è la prima volta.
È incredibile (sorride, ndr). Il pubblico faceva il tifo per tutto il tempo. C’era tanto rumore, e credi che la gente sia dalla tua parte, ma ho cercato solo di rimanere concentrato sul match. E poi all’inizio ero un po’ spaventato, forse anche un po’ nervoso.
Ma dopo, quando mi ha strappato il servizio, ho parlato col mio coach. Non so se mi abbia sentito, perché c’era tanto baccano. Ma gli ho detto che potevo vincere la partita, ma avevo bisogno di essere molto aggressivo dato che lui gioca molto bene.
E ho provato a mettere in pratica ciò che pensavo. Ho continuato a lottare per tutto il tempo sul 5-2 nel primo set, sul 6-5 15-40 sempre nel primo set.
E poi nei tie-break ho giocato alla perfezione. Ho giocato molto aggressivo. Ho servito molto bene. È stata molto dura, perché tre ore, tre set, tre tie-break lo sono, ma ovviamente è stata una vittoria straordinaria per me. Adesso sono ancora nei quarti di finale in uno Slam, per la prima volta qui agli US Open, e proverò ad andare ancora più avanti.
Per le persone che stanno iniziando a conoscere il tuo tennis, come descriveresti il modo in cui giochi e il tuo approccio alla partita in generale?
Hai visto il match, no (sorride)? È difficile da dire, ma ho solo cercato di giocare in modo aggressivo. So che quando giochi contro giocatori come Shapovalov, se non giochi con aggressività, ti battono perché servono molto bene, sono molto aggressivi con il loro diritto, giocano senza pressione, no?
Lui (Shapovalov, ndr) ha 18 anni. È molto giovane. Sarà sicuramente uno dei migliori giocatori al mondo in futuro. Io credo di stare migliorando il servizio ed è molto importante per me, perché quando gioco la prima sono più aggressivo, e poi cerco di lottare tutto il tempo, su ogni punto e provo ad essere positivo.
Quali credi siano le principali ragioni del tuo successo?
Le ragioni principali? Perché credo in me stesso. Ci credo più che negli ultimi dieci anni. So di potercela fare. Ho più esperienza, e credo di poter continuare a crescere.
Sei la più alta testa di serie nella tua metà di tabellone. È una grande opportunità per tantissimi giocatori. Sogni di raggiungere la finale?
Credo sia aneddotico. Tutti i giocatori in questo lato di tabellone sono molto, molto forti. Nel prossimo turno giocherò contro Pouille o Schwartzman. Pouille è un top-20. Schwartzman sta giocando molto bene e con tanta fiducia.
Perciò anche il prossimo match sarà molto difficile. Non so cosa succederebbe nell’eventuale turno successivo. Penso solo ai quarti di finale adesso.
Non hai ancora perso un set. È difficile affrontare quei giocatori che non vedi giocare spesso o che non conosci molto bene?
Quando guardo il tabellone, non penso mai di poter giocare contro quattro qualificati perché non sono accreditati di alcuna testa di serie e hanno perso contro un altro qualificato. Credo che forse le qualificazioni di quest’anno siano state le più difficili di sempre.
Di sicuro Shapovalov non è un qualificato, o perlomeno un qualificato normale. Il suo livello è più alto rispetto a quello di un normale qualificato. Ma forse i primi due turni in cui ho affrontato due qualificati, sono stati positivi perché ho avuto la possibilità di acquisire ritmo, ho giocato molto bene. Mi hanno dato la fiducia che cerco di utilizzare quando sono in campo in questi giorni.
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