Wimbledon: gran vittoria per Kerber. Crollano Pliskova e Mladenovic

Karolina Pliskova e Kristina Mladenovic entrambe eliminate al secondo turno di Wimbledon. Agnieszka Radwanska si salva invece dopo aver annullato 2 match point.

[1] A. Kerber b. K. Flipkens 7-5 7-5 (Diego Barbiani)

Lasciatecelo dire: che gran partita. Tutto quello che non ci potevamo attendere è accaduto, sul campo 1 di Wimbledon, tra due giocatrici fin qui in difficoltà in stagione. Angelique Kerber, agli ultimi match da numero 1 del mondo (ma è giusto considerarla già spacciata?) ha superato con un doppio 7-5 Kristen Flipkens smentendo chi già la voleva fuori dal torneo dopo due turni.

Ha avuto il suo bel da fare, la belga è stata dignitosissima avversaria fino all’ultimo game, quando ha avuto un’occasione per rientrare ed un’altra (clamorosa) per tornare a palla break. È stata forse la miglior versione di Angelique Kerber nella stagione, per la prima volta almeno da tanti mesi una giocatrice che affronta senza paura un’avversaria che ha le armi per metterla in difficoltà e che affronta i pericoli tornando ad esprimersi su livelli interessanti. Pochi errori, tanto gioco, tanta capacità di ricreare certi schemi a lei cari come la palla corta a metà campo per farsi attaccare e poi giocare il passante vincente, oppure soluzioni improvvise e sorprendenti, come il set point nella prima frazione dove ha giocato un rovescio lungolinea da fuori dal campo e l’ha messa all’incrocio in lungolinea.

Un primo set che ha rischiato di perderlo, andando sotto per due volte di un break e dovendo salvarsi quando Flipkens serviva sul 5-3. Non c’è stato set point per la belga, che una volta raggiunta ha perso un nuovo servizio e poi, come detto l’intera frazione. Nel secondo parziale entrambe continuavano a creare trame di gioco particolari. La tedesca cercava solidità da fondo campo, ma cercava anche di adattarsi a quello che era il ritmo di Flipkens, uno scambio sempre ricco di slice a rallentare le operazioni di palleggio. Tante palle corte, tante soluzioni di palla corta più pallonetto. Kerber salvava un gran game sul 4-3 e servizio e si garantiva la possibilità di servire per il match.

Sul 5-4 Flipkens si è sempre buttata avanti, con coraggio, chiudendo diversi punti nei pressi della rete. La reazione della tedesca è stata immediata, tra un passante lungolinea di rovescio e il passante in corsa di dritto, marchio di fabbrica, su cui neppure un tuffo dell’avversaria ha potuto rigiocare la pallina. Sul 6-5 Kerber ha chiuso i conti, al termine di un nuovo game ricco di emozioni. La più bella, probabilmente, quando Flipkens si è trovata 30-40 ed ha cercato in tutti i modi di trovare il momento per colpire, tra palle corte e slice, ma si è vista fregata dalla seconda smorzata nello scambio dell’avversaria, che con tantissimo sangue freddo ha messo la palla appena al di là della rete. L’errore grave, per la belga, arriverà poco dopo quando metterà larga una voleè a campo vuoto. Poi, sul match point, ancora una volta una smorzata seguita da un pallonetto. Stavolta da parte di Kerber, stavolta vincente.

Bellissimo l’abbraccio tra le due a rete, dove per la prima volta si è rivisto anche il sorriso della numero 1 del mondo, che come diciamo sempre sembra destinata a perdere questa leadership, ma che al momento si sta godendo un po’ di serenità dopo tante sofferenze.

M. Rybarikova b. [3] Ka. Pliskova 3-6 7-5 6-2 (Diego Barbiani)

Karolina Pliskova lo sapeva, lo aveva detto in conferenza stampa l’altro giorno: “Dover giocare contro Magdalena Rybarikova è per me l’abbinamento peggiore”. La slovacca, rientrata a febbraio dopo l’intervento al polso che l’ha tenuta fuori 9 mesi, è rientrata alla grande: 32 vittorie (con oggi) su 37 partite giocare, un record importante di 15 vittorie (con questa) su 16 partite giocate nella stagione su erba.

Ed ecco concretizzarsi l’exploit più grande del torneo di Wimbledon edizione 2017: fuori la numero 3 del seeding, fuori la maggior candidata a diventare la nuova numero 1 del mondo. Che per un gioco di calcoli e di regole del ranking potrebbe ancora riuscire in questo, avrebbe bisogno che Simona Halep non raggiunga la semifinale e Angelique Kerber non arrivi in finale. Però, la sensazione, è che quello di oggi sia un fallimento importante.

Un terzo set era atteso, alla vigilia, visto che Rybarikova sa giocare bene ed ha tennis sia offensivo che istintivo, dunque oltre a produrre vincenti cerca pure le variazioni di ritmo con lo slice di rovescio e velocità di palla alternate. Questa tattica l’ha aiutata a rientrare nel match dopo un primo set ceduto senza grandi acuti. Il secondo è stato una sfida punto a punto ed anche quando la ceca ha preso il break di vantaggio è subito stata ripresa mentre sul 5-6 non ha mai avuto chance di arrivare al tie-break, cedendo la battuta al secondo set point.

Essere al terzo voleva dire rischiare tantissimo, forse lo scenario che meno si augurava la numero 3 del seeding, apparsa poco lucida e senza più il pallino del gioco in mano. Rybarikova, ormai galvanizzata, ha subito cominciato ad attaccare il servizio della ceca. Non c’è stato un attimo di respiro: break sul 2-1, break sul 3-2, break sul 5-2. La qualità negli ultimi frangenti è stata assoluta, con la slovacca che ha vinto pure lo scambio più bello del match (e probabilmente del torneo)

È un momento d’oro per lei, che ora affronterà Lesia Tsurenko per approdare agli ottavi di finale. Tempo fa veniva poco considerata da alcune colleghe che preferivano non allenarsi con lei perché ci metteva poco impegno e dopo meno di trenta minuti passava a palleggiare con la palla da calcio, ora nell’ultimo anno ha lavorato in maniera incredibile per arrivare, oggi, a prendersi l’ovazione del Centre Court di Wimbledon.

A. Riske b. [12] K. Mladenovic 2-6 6-4 6-4 (Diego Barbiani)

Fuori Kristina Mladenovic, fuori una delle candidate al ruolo di prima outsider. Sconfitta inattesa alla vigilia, nonostante Alison Riske su erba riesca sempre ad ottenere bei risultati. La statunitense lo ripeteva anche l’altro giorno nello studio allestito a Wimbledon dalla ESPN: “Non so per quale motivo mi piaccia così tanto giocare sull’erba, è stata una sensazione che ho avuto dal primo momento, dalla prima palla che ho colpito nel primo allenamento su questa superficie. Forse perché mi piace giocare piatto, andare avanti per cercare di chiudere il punto a rete”.

Nel 2011 andò molto vicina a battere Vera Zvonareva, l’anno dopo superò Caroline Garcia, poi partite combattute contro Lucie Safarova e Roberta Vinci. Oggi uno scalpo di grande valore, quella Kristina Mladenovic che per i primi 5 mesi dell’anno è stata quasi impeccabile ma ha un po’ fallito la stagione su erba, come se di colpo il fisico avesse acceso una spia della riserva. Tante le partite della francese tra febbraio e maggio, tante le eliminazioni precoci negli ultimi tre eventi.

Oggi aveva cominciato a fatica, con un primo turno di battuta durato 20 punti, ma da lì in poi sembrava aver preso il comando delle operazioni portandosi sul 6-2 2-0. Manca però la lucidità e la continuità di prima, così Riske alla prima occasione si è rifatta sotto ed ha vinto 7 dei successivi 9 game, portandosi sul 2-6 6-4 1-0 e servizio. Quel break non è durato molto, ma a metà parziale il nuovo allungo poi confermato fino alla fine. Adesso avrà CoCo Vandeweghe, un’altra che alla vigilia era accreditata come una delle outsiders.

Altri match:

Continua la corsa di Agnieskza Radwanska, ma che fatica! La polacca, che ha rivelato nei giorni scorsi di essere stata affetta da un brutto virus dopo Parigi che la debilitava a tal punto da non poter mangiare, è rientrata qui a Wimbledon ed è al terzo turno dopo il 5-7 7-6(6) 6-3 ai danni di Christina McHale, che si mangia le mani per i due match point mancati nel tie-break del secondo set.

Continua anche la corsa di Petra Martic, che dopo gli ottavi a Parigi è al terzo turno di Wimbledon (anche qui, dopo aver passato le qualificazioni). 6-1 6-4 a Denisa Allertova ed ora sfida a Zarina Diyas, rientrante anche lei da un infortunio al polso.

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