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11 Lug 2017 00:02 - Commenti
È Manic Monday, non solo in campo
Tre campionesse Slam sul campo 2. Nel 2008 lo sfogo di Jankovic, ieri nuove lamentele contro l'organizzazione che snobba il torneo femminile. Stavolta però l'hanno fatta grossa pure con Djokovic.
di Diego Barbiani
Il lunedì della seconda settimana di Wimbledon è per tradizione il giorno più importante, come ordine, subito dopo il weekend delle finali. 16 match, tutti gli ottavi maschili e femminili, un’abbuffata di tennis sulla carta che però si traduce sempre in scontenti e poco tennis. Quest anno, poi, la situazione è stata paradossale: 6 match femminili in programma quasi in contemporanea, tutti come primi incontri dei rispettivi campi. Facile intuire sia stata una mossa per evitare possibili piogge, previste e non arrivate, visto che da oggi donne e uomini si alterneranno, ma mantenendo lo schema 2-1 nel rapporto match maschili/match femminili su entrambi i campi più importanti si è finito per generare numerose polemiche.
Il tabellone femminile aveva tanto da offrire: 8 delle prime 10 del seeding, 6 campionesse Slam, altre 3 finaliste in un Major. Partite che potevano tranquillamente valere i campi centrali di qualunque evento tennistico:
- Kerber vs Muguruza, si affrontavano la numero 1 del mondo (e finalista 2016) e la finalista del 2015
- Azarenka vs Halep, che oltre ad avere una ex numero 1 in campo c’era anche chi numero 1 prova a diventarlo (chi poi ricorderà la partita giocata a New York nel 2015 capirà che livello possono raggiungere le due)
- Svitolina vs Ostapenko, la numero 4 del seeding contro l’ultima campionessa Slam, la più giovane dai tempi di Ana Ivanovic
Almeno uno dei tre era doveroso metterlo su uno dei primi due campi. Per una volta, Wimbledon avrebbe potuto mettere da parte quello che è un tacito regolamento, che il capo del torneo ha provato a nascondere: “Non c’è alcun favoritismo verso i maschi, semplicemente mettiamo quello che la gente vuole vedere”. Aggiungendo poi che “l’erba di quest anno è la più verde che si sia vista”, quando invece le foto e le immagini tv ormai mostrano campi spelacchiati, rovinati, irregolari e con le pietre che cominciano ad emergere. Bisognerebbe chiedere a Bethanie Mattek Sands se davvero sono perfetti. Al di là di questo, le falle e le domande aumentano. Venus Williams è tornata a giocare sul campo centrale per la prima volta quest anno (escluso nel 2016 quando però era in semifinale) dopo 7 anni. Lei che è una 5 volte campionessa dell’evento, relegata sempre su campi minori, perché? Fosse stata un uomo, l’avrebbero trattata con più rispetto? Dire poi “quello che la gente vuole vedere” è un concetto inesatto. Un appassionato non prende il biglietto per vedere Nadal o Federer, prende il biglietto per la sessione diurna del Centre Court, ad esempio. Poi che si auguri di avere Federer o Nadal è un discorso suo.
Lo star power è quello che guida i tornei anche in base alle disponibilità delle tv. Per fare un esempio: il primo match a Flushng Meadows, sull’Artur Ashe, non è trasmesso in tv in chiaro. Dunque, ci va un incontro femminile. Lì però la situazione è più equa, con 4 match divisi in 2 e 2. Così invece sarebbe da spiegare alla stessa Venus come mai lei, nonostante le 99 partite giocate a Wimbledon e tutti i riconoscimenti, negli ultimi anni abbia visto il centrale solo in una circostanza. Ieri la situazione nel maschile era caotica, perché i Fab Four avrebbero dovuto tutti in campo, però ad esempio Andy Murray e Roger Federer non sono mai stati spostati dal Centre Court mentre Johanna Konta è stata sul campo 1, così come i vari Nadal e (o almeno avrebbe dovuto esserlo) Djokovic. Il serbo avrebbe dovuto giocare contro Adrian Mannarino: piazzarlo sul campo 2, in cui la gente deve comunque comprare biglietti a parte per accedervi, non sarebbe stato un delitto. Poi a lui è spettata la palma di più sfortunato del giorno: con un’incomprensibile decisione il suo match non è stato neppure fatto iniziare ma rimandato completamente a domani, levandogli il giorno di riposo. La motivazione fu “ordine pubblico”, perché per gli organizzatori spostare il suo match sul centrale voleva dire creare problemi enormi di sicurezza visto che alle 20:30 c’erano ancora 30.000 persone dentro all’impianto. Stranissima decisione, ma ormai il danno è fatto: oggi, alle 13, il serbo sarà in campo (stavolta sul centrale, altra soluzione strana) prima delle due semifinali femminili.
Proprio sul 2, invece, sono state posizionate sia Kerber-Muguruza che Halep-Azarenka, i veri big match della giornata femminile. Le lamentele sono arrivate dai fan e giornalisti: una numero 1 del mondo merita il campo centrale, sia essa una Williams o una giocatrice che, ragionando per “star power”, non ha la sua storia. Jelena Jankovic nel 2008 si lamentò parecchio per essere finita sul campo 18 nella partita poi persa contro Tamarine Tanasugarn. Era numero 2 del mondo, aveva chiesto di non giocare come primo match e sperava in uno dei campi più importanti, fu mandata in campo come primo match sul penultimo in ordine numerico: “Non potevo crederci quando vidi come ero stata programmata, non è normale che una numero 2 venga messa sul campo 18”. Nella stessa edizione, Venus Williams si era lamentata che da campionessa uscente era stata spedita sul 2, la serba riprese quel dettaglio: “L’organizzazione non è normale. Se sei campionessa uscente o finalista uscente, devi sempre essere sui campi più importanti: hai vinto, hai guadagnato il diritto a giocare su quel campo. Stessa cosa vale per il numero 1 e numero 2, meritano per il proprio ranking di poter giocare sui campi più importanti. Avevo espressamente chiesto di non giocare presto, non gliene è fregato nulla. Ho sempre giocato sui campi più lontani, nel parcheggio. Ho chiesto loro spiegazioni, mi è stato detto che il 18 è un campo coperto da telecamere. La stessa cosa però vale per il Centre Court o il Campo 1 ma niente, non mi han dato retta. È sbagliato, spero non succeda di nuovo”.
9 anni dopo eccoci ancora qui. Non si tratta del campo 18, dove comunque hanno spedito nel primo giorno la campionessa del Roland Garros mentre lo scorso anno ci capitò Venus, ma sul 2 c’era comunque il meglio del programma femminile, poi confermato grazie alla splendida partita tra Kerber e Muguruza. La tedesca, in maniera abbastanza pacata, ha fatto notare il suo disappunto: “Sì, sono stata molto sorpresa che come numero uno del mondo mi avessero programmato sul Campo 2. So che di lunedì ci sono tante partite importanti, quindi è difficile per gli organizzatori… La partita è stata molto ben giocata e penso sarebbe stata degna di un campo più importante”. Più diretta invece Caroline Wozniacki, sconfitta 7-6(4) 6-4 contro CoCo Vandeweghe: “Gli altri Slam sono molto più equi nella programmazione tra uomini e donne. Qui a Wimbledon no. Sono molti anni che succede”. A tal proposito Venus, nonostante sia tornata sul Centrale, chiede che venga stabilito almeno per questo giorno un quarto match, magari facendo cominciare prima gli incontri: “Gli uomini giocano molte più partite di noi sul centrale. Cominciando prima si potrebbe fare 2 e 2, no? Secondo me è più che giusto discuterne”. Non ha mancato di esprimere un proprio parere anche Jelena Ostapenko, campionessa del Roland Garros: “Guarda, penso che io ed Elina avremmo dovuto giocare la nostra partita su un campo ben più importante del 12. Lei è numero 5 del mondo, io 13”. La lettone, tra l’altro, aveva espressamente chiesto di poter avere un campo migliore, ma anche lei ha dovuto ricevere picche come risposta.
Nel frattempo, anche su Twitter partivano alcuni messaggi poco accondiscendenti da parte di alcuni giornalisti in sala stampa. Chris Evert, che fa l’opinionista per 5Live, ha espresso le sue idee contrarie in diretta tv contro queste scelte: “Va tutto contro l’equità, inutile nasconderlo. Ci sono tre partite a testa sui due campi principali? Allora su uno metti 2 maschili ed 1 femminile e sull’altro metti 2 femminili ed 1 maschile”. Ben Rothenberg, del New York Times, ha scritto che questi sono gli ottavi di finale migliori in uno Slam femminile da diverso tempo a questa parte, ed ancora una volta sono stati messi in ombra. E di nuovo la memoria torna a quando Serena Williams, nel 2012, fu messa sul campo 2 quando ancora quello aveva il nomignolo ben poco rassicurante di “cimitero dei campioni” (prima della ristrutturazione).
Nessun problema, insomma, a togliere dai loro campi le migliori giocatrici, con buona pace delle loro idee, dei loro risultati e dei loro meriti. Per un giornalista britannico le persone vere che pagano soldi veri e duramente conquistati importa poco di questi dibattiti (insomma, vogliono il meglio, inteso come i match maschili) con tanti che gli replicavano, su Twitter, di voler pagare maggiormente per vedere partite come Konta-Vekic o Cibulkova-Radwanska dello scorso anno piuttosto che alcuni maschili con i migliori ma a senso unico. Ed in tutto ciò, come se non bastasse, gli uomini ancora rinfacciano la troppa equità. Alla fine, sul campo 2 oggi c’erano 3 campionesse Slam ed una quarta persona che per due volte è stata finalista al Roland Garros. Equo, vero?