In una giornata incerta di nuvole e sole e in un Manolo Santana Stadium al completo, Fabio Fognini si è arreso al padrone di casa Rafa Nadal, che si conferma, ancora una volta, troppo forte e in piena fiducia dopo le vittorie a Monte-Carlo e Barcellona.
Lo spagnolo non ha mai nascosto il rispetto per Fognini e in più di un’occasione lo ha elogiato apertamente: “Fognini è uno dei più forti giocatori del mondo su terra rossa, non è mai facile giocare contro di lui”. E oggi, quelle difficoltà si sono viste sin dai primi scambi di un match che va ad aggiungersi alle 11 battaglie passate. La storia diceva 8 a 3 Nadal. Per essere precisi, Fognini si presentava con il 27% di vittorie: nel 2014 sulla terra di Rio de Janeiro, l’anno successivo su quella di Barcellona e sul cemento di New York, quando fu protagonista di una storica rimonta. Inutile star qui ad elencare uno ad uno i successi di Nadal, ma ricordare la semifinale di Miami di un mese fa può tornare utile per l’analisi della partita odierna. Fognini, in quel caso, aveva subìto la partenza shock del maiorchino – 6-1 in poco più di venti minuti – per poi tornare in partita e, nonostante qualche problemino fisico, battersi fino al 5 pari del secondo set, quando aveva subìto poi il break decisivo.
Fabio deve aver ripensato a quel brutto inizio e oggi, forte anche del buon esordio contro il portoghese Joao Sousa – forse l’esordio ideale: 6-4 6-4 senza troppa fatica ma mantenendo alta la soglia dell’attenzione in uno di quei match che caricano la giusta dose di fiducia e comfort con il proprio tennis – è entrato in campo deciso, centrato ed evidentemente in sintonia con i propri colpi.
Il match inizia in quell’equilibrio che si è rivelerà protagonista dell’intero incontro. Si parte con Nadal al servizio. Dopo un principio di studio, al terzo gioco, arriva il break di Fognini, che chiude alla seconda occasione con una stop volée magistrale dopo un punto ben costruito. Il ligure tiene agevolmente il turno di servizio successivo: 3-1. Nadal pare soffrire lo scambio ma riesce, dopo aver salvato due palle break, a pareggiare i conti aiutato da un paio di nastri sfortunati dell’azzurro: 3-3. L’altalena dei break continua e, prima di arrivare al tie break che ha deciso il primo parziale, il referto ne vede un altro per parte: Fognini, dopo un gioco durissimo capitola il nuovo vantaggio – alla terza occasione del game – giocando con intelligenza e spostando da una parte all’altra lo spagnolo, al momento non proprio fluido nei movimenti. Il set procede: 5-4 e servizio Fognini il quale, sul 5-3, non sfrutta un set point. Chiunque abbia seguito, anche di sfuggita, il tennis negli ultimi dieci anni, sa benissimo che Nadal non si arrende facilmente, e infatti, puntualmente arriva il break che riporta la situazione in parità. Fognini sparacchia fuori un dritto, subisce prima rovescio e volée, poi il back dello spagnolo, che si guadagna tre palle del 5 pari, sfrutta la seconda. Si arriva così al tie break, il quale trova la svolta sul 3-3, quando Nadal, con una volée di rovescio, un buon passante e sfruttando un errore di Fognini accumula tre set point. Capitola alla prima occasione: suo il primo parziale: 7-6.
Il secondo set ha una trama più lineare. Nadal si guadagna subito un break point, ma Fognini lo annulla con un’elegante volée di dritto e poi, con una palla corta e un dritto vincente porta a casa il gioco. Il break decisivo arriva nel quarto game: Nadal concede due palle break a causa di due brutti errori di dritto, Fognini concretizza la seconda con una meravigliosa palla corta e si porta 3-1. Stavolta, nel gioco successivo difende bene le palle break, le uniche concesse in tutto il parziale, si porta sul 4 a 1 e mantiene le tre lunghezze di vantaggio con le quali si aggiudica il set 6-3.
Si arriva così al terzo e decisivo parziale. Si continua a vedere un tennis di buon livello con il ligure che accelera appena possibile e Nadal che tenta di non perdere campo. Non ci sono sorprese fino al sesto gioco, quando lo spagnolo approfitta di un passaggio a vuoto dell’avversario e guadagna tre palle break. Fognini annulla la prima con un vincente di dritto ma è lo stesso colpo a tradirlo il punto successivo: 4-2 Nadal. Non ci sono altre palle break e Nadal può servire per il match sul 5-3. La trama, a questo punto, si infittisce. Fognini gioca a tutto braccio, chiude un dritto e piega il braccione di Nadal con il successivo, siamo 15-40. Nadal annulla la prima palla break ma spara fuori un dritto sulla seconda. Tutto da rifare: 5-4 Nadal, servizio Fognini. I decibel del Manolo Santana sostengono più che mai il loro beniamino. Fognini serve bene ma Nadal gioca meglio e, sul 30 pari, si procura il primo match point: Fognini lo vanifica con un bel dritto, poi passa Nadal con un bellissimo rovescio ma subito dopo commette il più sanguinoso dei doppi falli. È con il suo successivo errore di rovescio che Nadal guadagna il secondo match point. Lo spagnolo attacca, la difesa di Fognini è fuori. Game, set and match Nadal.
Lo spagnolo porta a casa 7-6 3-6 6-4 un match combattutissimo contro quello che lui stesso giudica uno dei più forti giocatori del mondo sulla terra rossa. Oggi le grandi qualità di Fognini si sono viste tutte, il ligure ha avuto buone possibilità e solo il Nadal delle grandi occasioni poteva spuntarla. Ora lo spagnolo se la vedrà con Nick Kyrgios, oggi vincente contro Harrison. Attendiamo quindi un’altra grande battaglia.
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