Non è stata la più forte, forse la più grande se per “grandezza sportiva” s’intende la capacità di entrare nel cuore della gente, di farsi riconoscere e ricordare, e di lasciare qualcosa di sé alla storia dello sport che si è praticato. E Lea Pericoli, spirito libero, al tennis ha lasciato molto, e in molti […]
28 Gen 2017 15:54 - Interviste
Serena Williams: “Non mi perderò Federer-Nadal”
La conferenza stampa di Serena Williams dopo la vittoria degli Australian Open 2017: "Che emozione aver raggiunto i 23 Titoli Slam insieme a Venus".
di Aris Alpi
Vorrei solamente fare un brindisi per questa magnifica performance e per la grande Campionessa che lei è, una delle atlete più amate di tutti i tempi qui in Australia, tre cheers per Serena Williams! Evidentemente c’è una tradizione che avevo completamente dimenticato ma, ben fatto!
Grazie, grazie.
Vuoi tenere il bicchiere? (riferendosi al calice di champagne)
Sì, proverò a dare delle buone risposte. (sorride)
E alla fine hai superato il record di Steffi Graf. Ci è voluto un po’, ma te lo sei davvero meritato. Cosa si prova?
È una bell’emozione raggiungere i 23 Slam. È davvero grandioso. Sì, ci stavo dando la caccia da molto tempo, davvero. Quando li ho visti all’orizzonte, sapevo che alla fine potevo avere l’opportunità di arrivarci. Ed eccoci qui. Eccomi qui. Che grande sensazione. Nessun posto migliore per farlo come qui a Melbourne.
Ora rivedrai i tuoi prossimi obiettivi? Hai in testa i 30 Slam o altri numeri?
No, no, assolutamente no. Non ho prefissato alcun tipo di numero. Il bello è che quando iniziai quest’avventura, volevo solamente vincere un Titolo del Grande Slam, volevo solo vincere. Ogni volta che scendo in campo, voglio vincere. È davvero straordinario.
Hai detto che non c’è miglior posto per averlo fatto a Melbourne, e sono sicuro che non ci sia migliore persona come Venus con cui averlo condiviso.
Sì, assolutamente. Raggiungere i 23 qui, affrontando Venus, ha un sapore che sa di leggendario. Non avrei potuto scrivere storia migliore. Mi sentivo come se fosse arrivato il momento giusto, è accaduto un po’ di tutto questo. Non me ne sono ancora resa completamente conto, ma è davvero molto bello.
Per coronare il tutto sei tornata numero 1 del mondo.
Sì, che è un di più. Non lo sapevo in realtà. Ci si sente alla grande. Mi piace stare così in cima, mi piace questa sensazione.
Non te lo aveva detto Patrick che c’era questa possibilità?
Sì, all’inizio del torneo gli ho chiesto “Come? Se vinco, sarò di nuovo numero 1?” Mi ha detto: “No, no, no.” È stata come una cosa qualsiasi. Oggi in campo quando l’ho saputo ho detto “Wow, veramente sono numero 1?”
Durante la tua infanzia in California ti ispiravi ai grandi Campioni del tennis?
Assolutamente. Mi piaceva guardare Monica Seles e Steffi Graf. Anche Pete Sampras. Volevo servire come Pete Sampras. Che era una cosa tutta mia. Mi sono piaciuti diversi giocatori. Ricordo quando Zina Garrison arrivò in finale a Wimbledon, fu incredibile. Amavo vederla giocare sperando di poter avere anche io quell’opportunità. Sì, ho seguito davvero molti dei grandi giocatori.
Indipendentemente dal risultato di stasera, questa è la trentesima volta che il nome Williams viene inciso sopra un Trofeo del Grande Slam. Cosa ti rende orgogliosa di ciò che tu e Venus siete riuscite a conquistare?
Noi siamo molto orgogliose. Siamo state così fortunate da aver avuto quest’opportunità, di esser state in grado di riuscirci. Ancora oggi, a volte ci alleniamo fianco a fianco, motivandoci a vicenda. Come ho detto in campo, ogni volta che lei vince, anche io mi sento obbligata a farlo, motivata per farlo. La motivazione non è seconda a niente, è incredibile.
Che differenza c’è a giocare con Venus ora, rispetto ad anni fa?
Ci si sente sicuramente in maniera diversa. Siamo entrambi trentenni, è diverso, più divertente direi. Ci divertiamo, per poter giocare con Venus sai… Un tempo mi sentivo, sì, come oggi, motivata a vincere, come se non ci fosse nessuna ragione per poter perdere, e anche se oggi avessi perso, non sarebbe stata certo una sconfitta come le altre perché so cosa ha attraversato Venus. So quanto duramente abbia lavorato.
Ti sei sempre sentita così?
No, sicuramente, non sempre, ma è già capitato in altri match e in altre finali. Voglio dire, un tempo ero molto più coinvolta emotivamente, ora mi sento più soddisfatta, consapevole di ciò che sono riuscita conseguire. Mi sento, forse un po’ più appagata, più sazia.
Hai già in mente il 24° Slam?
No, una cosa che in passato ho imparato, è quella di godermi ogni momento. Questo è il bello di poter vincere in Australia, avendo un po’ di mesi per potersi riposare. Se vinci a Parigi ad esempio, sei vicina a tutto il resto. Qui in Australia, hai l’opportunità di poterti godere al massimo questo momento prima del prossimo Slam.
Chi pensi che sia il GOAT? Tutti dicono Laver, Federer, Djokovic, Nadal. Invece riguardo Navratilova, Serena e Steffi?
La penso così. Voglio dire, tra me e Martina, Steffi, nessun dubbio che possiamo giocarcela anche noi.
Come festeggerai?
Beh, finora ho festeggiato dando interviste a ripetizione. Ma, sai, va bene così. Mi sento alla grande. Anche solo parlarne va bene. Ma si sta facendo tardi, non so se festeggerò. Sono ancora emozionata, spero di riuscire a dormire.
Pensi di vedere la finale maschile domani? Sarai in aereo?
No, partirò ma… Cavolo, voglio vedere quella partita!
Vika ora è diventata mamma, e Maria si sta preparando a tornare. Ti sono mancate le sfide con loro?
Assolutamente. Spero che Victoria rientri presto. Sarebbe bello rivederla nel circuito, mi ha sempre dato filo da torcere. Bello giocare contro di lei.